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Fondi europei, la Sicilia arranca

La Regione Sicilia a passo di lumaca anche nella spesa dei fondi europei. E non è una novità. Da tempo ricorre tale inefficienza, che è un paradosso, in un territorio carente sotto ogni profilo, strutturale ed economico, e affamato di finanziamenti e sostegni. Secondo l’ultimo monitoraggio del Ministero della Coesione territoriale sulla certificazione della spesa europea 2007-2013, aggiornato allo scorso 31 dicembre, in Sicilia è stato impegnato l’86 per cento dei finanziamenti comunitari del Fesr, il Fondo europeo di sviluppo regionale. Tradotto in cifre si tratta di 4,3 miliardi. Mancano al traguardo 611 milioni di euro, e ciò rende la Sicilia ultima in classifica nazionale, insieme alla Calabria, nella spesa delle provvidenziali provvigioni europee. Per comprendere meglio il ritardo è utile sottolineare che in tutto il resto di Italia, quindi in altre 18 Regioni, sono ancora da spendere meno di 900 milioni di euro. A fronte di ciò al Dipartimento Programmazione della Regione è stata intrapresa un’affannosa corsa contro il tempo per scongiurare il disimpegno, ossia la restituzione al mittente Europa dei fondi a disposizione. Il compito non è facile. Secondo gli addetti ai lavori alla Regione, tanti Comuni siciliani sono indietro nelle procedure, e, di conseguenza, un’ampia parte dei finanziamenti sarà quasi certamente restituita a Bruxelles. Ad alimentare ottimismo vi è il dato del secondo semestre del 2016. Infatti, a giugno 2016 la certificazione di spesa del fondo europeo di sviluppo regionale è stata del 71,5%, e quindi, in sei mesi, sono stati impiegati 629 milioni di euro elevando la quota conclusiva del 2016 all’86%. Anche nell’ambito del Fondo sociale europeo, altra preziosa opportunità, la Sicilia è penultima in Italia con il 96,3% di spesa, grazie anche a 8 punti percentuali conquistati negli ultimi 5 mesi. Ancora gli addetti ai lavori alla Regione spiegano: “Di certo non hanno aiutato alla certificazione sia il blocco alla spesa imposto dalla Finanziaria regionale 2015 sia la riorganizzazione degli uffici nella scorsa estate.”

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