Dunque, si è alla Vigilia della 72° edizione della Sagra del Mandorlo in Fiore ad Agrigento. Il battesimo risale infatti al 1937, e l’evento sarà ripetuto fino al 1940. Poi lo stop, la seconda guerra mondiale. E poi, la quinta edizione, solo nel 1948.
Adesso il “Mandorlo in Fiore” è probabilmente la manifestazione folcloristica tra le più significative del patrimonio culturale immateriale promosse in Europa, laddove per “Patrimonio culturale immateriale” s’intendono le pratiche, rappresentazioni, espressioni, sapere e capacità, che le comunità, i gruppi e, in alcuni casi, anche i singoli individui, riconoscono come parte integrante del loro patrimonio culturale. Anima e cuore della Sagra del Mandorlo in fiore nel dopoguerra è stato Giugiù Gallo,
Si tratta di una tradizione di personalità e di impegno che alimenta di nuova vita, nonostante i 72 anni trascorsi, l’evento legato alla fioritura precoce del Mandorlo nella Valle dei Templi, alba dei raccolti nell’agricoltura dopo i rigori invernali, all’insegna di pace, amicizia e fratellanza, valori che dalla Sicilia volano e rientrano in Sicilia dopo avere coinvolto e trascinato ad Agrigento i popoli, tra usi e costumi, dei cinque continenti.