Vilipendio di cadavere e oltraggio alla pietà dei defunti al cimitero di Bagheria: 10 misure cautelari. Altri 34 indagati a piede libero.
Procura e Tribunale di Termini Imerese hanno spiccato i mandati di cattura ed i Carabinieri hanno eseguito 10 misure cautelari, tra 7 arresti ai domiciliari e 3 divieti di dimora. Le ipotesi di reato contestate sono associazione per delinquere, corruzione per esercizio della funzione, per atto contrario ai doveri d’ufficio, e di persona incaricata di un pubblico servizio. E poi abuso d’ufficio, violazione di sepolcro, vilipendio, occultamento, distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere. E poi falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, e violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale. Ai domiciliari sono ristretti Pietro Mineo, Natale Megna, Santo Gagliano, Antonio Galioto, Cosimo Galioto, Vincenzo Graniti e Giacinto Tutino. Divieto di dimora per Giovanni Fiorentino, Gaetano Russo e Vincenzo Bologna.
Le indagini sono state condotte dai Carabinieri a Bagheria da maggio 2017 ad aprile 2018, ed hanno svelato le attività di un presunto gruppo criminale al cimitero comunale di Bagheria, che avrebbe gestito le tumulazioni e le estumulazioni per ottenere in cambio soldi dagli imprenditori delle pompe funebri. Sono stati registrati decine di delitti contro la pietà dei defunti, per liberare loculi nel cimitero da destinare a salme raccomandate dai corruttori. Nell’ambito della stessa inchiesta sono indagate 34 persone tra cui dipendenti comunali e impresari di pompe funebri che operano a Bagheria.
Ecco frammenti di casse per defunti accatastate dentro il cimitero…
Ecco la estumulazione non autorizzata per tumulare una salma segnalata da un corruttore…
Ecco operazioni illecite su resti umani estumulati illegalmente…
Ecco un sacco verde contenente una salma adagiata sopra un feretro appena tumulato…
Ecco scambi di tangente tra impresari funebri e custode cimiteriale…