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Rinviate opere da un miliardo e mezzo di euro

Le infrastrutture in Sicilia, le strade, i progetti, gli appalti, i finanziamenti e la zavorra della burocrazia parassita che ritarda e blocca, e poi il fiume di menzogne dei governanti di turno: nell’Isola sono rinviate opere per un miliardo e mezzo di euro già stanziati. I progetti sono pronti, e così anche i finanziamenti, ma 13 cantieri, alquanto strategici, sono in stop, e lo saranno ancora per parecchio tempo. Così emerge da un dossier che l’Anas ha appena consegnato alla commissione Trasporti del Senato. Ad esempio, lungo la Palermo-Agrigento entro quest’anno sarebbe dovuto partire un cantiere da 355 milioni per rendere dignitoso il tratto fra l’autostrada A19 e Bolognetta. Invece il tutto è rinviato fra due anni perché – scrive l’Anas – “è necessario l’incremento dei tempi per l’iter autorizzativo completo”, ovvero la valutazione di impatto ambientale e quella del Consiglio superiore dei lavori pubblici tardano, quindi il cantiere attende. Ed il segretario regionale del Partito Democratico, Davide Faraone, commenta: “Abbiamo stanziato miliardi di euro con il Patto per la Sicilia e per le tre aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina. Tutto è fermo, le strade sono pessime, le imprese sono in crisi e non creano lavoro. Hanno pure bloccato i cantieri che erano ormai quasi avviati, la Ragusa-Catania ne è un esempio”.

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