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Le normative che regolano il settore gambling in Italia

Il popolo italiano è da sempre stato molto legato al settore delle scommesse: apprezzato ovunque, questo si è sviluppato particolarmente nella Penisola. Negli ultimi anni si è poi verificata una tendenza di rilevanza fondamentale, volta non a modificare l’interesse per questo ambito ma in qualche modo a convertirlo: lo sviluppo dell’online sta infatti ribaltando le gerarchie. Le scommesse virtuali sono sempre più praticate e stanno mettendo a dura prova il primato di quelle fisiche, pur trattandosi in sostanza di due facce della stessa medaglia.

Tuttavia, si tratta di un settore che necessita chiarezza. Troppo spesso infatti il gaming ed il gambing online appaiono come meravigliosi mondo nei quali tutto è concesso, o di cui perlomeno la maggior parte delle persone non è realmente al corrente delle regolamentazioni. Sono invece tante le normative che come risultato finale permettono agli utenti di poter trascorrere il proprio tempo nei migliori casino online con giochi dal vivo. Andiamo a conoscerle in maniera più approfondita.

Le normative nazionali

Tanto per cominciare, bisogna eseguire una necessaria bipartizione come premessa: le normative sul gioco d’azzardo in Italia si articolano su due livelli. Esiste infatti un primo livello, rappresentato dalla disciplina nazionale; e ad esso si affianca poi un secondo livello, costituito delle normative locali e dunque comprensivo di quelle regionali e comunali. Lo scopo dell’insieme totale è quello di regolamentare il gioco d’azzardo e le scommesse sul territorio italiano: combattendo l’abuso e l’illegalità, e allo stesso tempo tutelando sia i giocatori che le sale da gioco fisiche legali.

Prendiamo quindi in considerazione, per primo, l’insieme delle normative nazionali. Come abbiamo detto si tratta di regolamenti che vanno a tutelare nel complesso tutte le parti in gioco che operano nella legalità, e che si battono principalmente contro i tentativi di truffe online: sono infatti ancora troppi, purtroppo, i siti e le piattaforme illegali che proliferano sul web. Oltre a questo aspetto, che può essere riassunto nel rilascio del logo AAMS – da parte della stessa organizzazione – e del numero di licenza associato, ci sono altre tematiche cruciali.

Una di queste è certamente il divieto totale, netto e privo di eccezioni per il gioco minorile: sulle piattaforme che operano nella legalità il gioco è assolutamente vietato a qualsiasi minore di diciotto anni, fin dal momento dell’iscrizione. Una trasposizione online quindi della normativa per i luoghi fisici. Ecco perché i siti online sono obbligati a richiedere agli utenti la creazione di profili anagrafici.

Attraverso il Decreto Dignità degli ultimi anni è poi stata vietata la pubblicità per qualsiasi tipo di gioco e scommessa con vincita di soldi: questo, per contrastare in maniera forte la ludopatia. Un ultimo aspetto da tenere in considerazione per quanto riguarda il regolamento nazionale è infine certamente rappresentato dall’obbligo di introduzione del CD. Di cosa si tratta? La sigla fa riferimento al “conto di gioco”, ovverosia una sorta di registro all’interno del quale ogni piattaforma censisce tutti i suoi utenti con i loro codici fiscali e le copie di un documento d’identità valido.

Le normative locali

Quelle citate finora erano quindi le normative a livello nazionale. Come abbiamo anticipato, a queste possono poi aggiungersi quelle locali, provenienti sia dalle Regioni che dai Comuni. Questa seconda categoria non può logicamente andare a contrastare o annullare i regolamenti nazionali, ma al limite può integrarli con restrizioni ancora più specifiche. Per esempio, non sono rari i casi in cui i comuni decidono di introdurre ulteriori limitazioni relative agli orari di apertura e chiusura per quel che riguarda i casinò fisici.

E il settore dell’online? Il ragionamento è il medesimo: non potranno essere modificate le fasce temporali, visto che il gaming virtuale fa della disponibilità costante uno dei suoi punti di forza, ma qualsiasi Regione e Comune che ritenga necessario – o preferibile – introdurre un regolamento più restrittivo a completamento di quello nazionale ha le piene possibilità per farlo, anche per quel che riguarda il gioco sul web.

Gero Miccichè
Gero Miccichèhttps://livellosegreto.it/web/@Eragal
Development Director di Electronic Arts, dove ha lavorato su GRID Legends, Need for Speed e adesso Battlefield. Vanta una lunga esperienza nella produzione in ambito televisivo, editoriale e audiovisivo, ricoprendo anche il ruolo di General Manager e Direttore Editoriale dell’emittente Teleacras. Per Gameloft ha prodotto Dragon Mania Legends e Disney Getaway Blast, anche qui partecipando attivamente alla produzione narrativa. Tra i fondatori del magazine letterario El Aleph, ha pubblicato racconti su diverse riviste e dal 2011 al 2017 è stato Direttore Artistico della rassegna letteraria televisiva ContemporaneA, dedicata alle nuove voci della letteratura italiana. Ha scritto e condotto svariate trasmissioni TV, fra cui la rubrica "Libri da ardere" e lo show videoludico GameCompass, del quale è stato direttore della testata giornalistica online. Giurato dei prestigiosi BAFTA Awards, è docente di Produzione e sviluppo di videogiochi presso la Digital Bros. Game Academy. Nel 2011, è stato insignito del premio Ignazio Buttitta e del premio Telamone per l'attività culturale, e nel 2022 ha vinto il DStars Awards, categoria “Far Star”, "per il suo contributo straordinario nello sviluppo da italiano in uno stato estero”. È fra i 100 sviluppatori italiani più importanti secondo la classifica di StartupItalia.
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