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La Sicilia secondo BankItalia

Report impietoso della Banca d’Italia sulla situazione congiunturale in Sicilia, aggravata dalla pandemia covid. I dettagli.

Dall’aggiornamento congiunturale della Banca d’Italia emerge in Sicilia un’economia in affanno, dopo la crisi economica e le misure di contenimento imposte dalla pandemia. Si registrano in particolare la riduzione del fatturato per le imprese, che hanno recuperato solo parzialmente in estate, il crollo del settore turistico e dell’occupazione, che ha interessato soprattutto le donne, gli autonomi ed i lavoratori a tempo determinato. Pietro Raffa, direttore regionale della Banca d’Italia, commenta: “Con il clima di diffusa incertezza che condiziona le aspettative a breve termine, ci si aspetta un ulteriore calo del fatturato, in particolare nel settore dei servizi. Nel frattempo la riduzione dell’occupazione ha colpito maggiormente l’universo femminile e quello dei contratti a tempo determinato, mentre la cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti hanno attenuato gli effetti per l’occupazione a carattere permanente”. E se il comparto del turismo ha subito i contraccolpi più pesanti, con un meno 60 per cento delle presenze, trainato in basso dal meno 70 per cento del mercato straniero, l’industria, al contrario, ha registrato qualche settore in controtendenza, come quello agricolo e chimico, che hanno beneficiato nel primo semestre di un incremento delle vendite all’estero, in controtendenza rispetto al complesso dell’export regionale. Gravi sono state le ripercussioni sul mercato del lavoro, al riparo solo con la cassa integrazione. Nel secondo trimestre del 2020, il numero di occupati si è ridotto di circa 34mila unità (meno 2,5 per cento), in linea con il Sud Italia (meno 2,6 per cento) ma peggio rispetto al dato medio italiano (meno 1,7 per cento). A fronte di ciò al reddito di cittadinanza ricorrono l’11,5 per cento delle famiglie (230mila persone) ed a quello di emergenza il 2,2 per cento dei nuclei familiari. Ad inizio della scorsa primavera sono aumentati i prestiti alle imprese, anche sostenuti da misure del Governo come il decreto liquidità. E’ invece diminuito il credito alle famiglie, cresciuto negli ultimi anni a ritmi sostenuti. Patrizia Di Dio, presidente ConfCommercio Palermo, conclude: “La pandemia in Sicilia è stata una ‘circostanza aggravante’ che si è innestata su una situazione già drammatica. Bisogna intervenire presto e bene, con programmazione e coordinamento, facendo sistema con determinazione e facendo arrivare immediatamente gli aiuti a tutte le aziende che hanno cali significativi. Rabbia e disperazione stanno crescendo e non è più possibile sbagliare”.

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