Oggi, 19 luglio, ricorre il 55esimo anniversario della disastrosa frana nel centro storico di Agrigento. Il movimento culturale “il centro storico di Agrigento” ha diffuso un video e afferma: “Ricordare per non dimenticare. Con questo slogan vogliamo ricordare l’evento franoso che 55 anni fa cambiò per sempre il volto dell’antica Girgenti. La nostra è una campagna di sensibilizzazione per far sì che anche le nuove generazioni ricordino cosa accadde quel lontano martedì 19 luglio del 1966. Quella mattina, intorno alle ore 6, un netturbino, Francesco Farruggia, mentre prestava servizio nella nuova Via Dante, vide aprirsi il manto stradale sotto i suoi piedi. Capì subito che qualcosa di grave si stava abbattendo sull’assonnata Agrigento. Iniziò quindi ad urlare “U terremotu, u terremotu” riuscendo ad avvertire 8mila abitanti della parte occidentale della città. Fu grazie al suo intervento che la frana di Agrigento non provocò vittime. Ma cosa causò tutto ciò? E’ stata la speculazione edilizia selvaggia che investì Agrigento dalla fine degli anni ‘50, e che ebbe uno sviluppo spropositato. Si andarono a costruire decine di fabbricati su un terreno di argilla e sabbione, che non poteva sorreggere il peso nemmeno di una piccola costruzione. Colate di cemento inghiottirono la parte antica della città. E la natura, quella mattina del 19 luglio, si ribellò all’Agrigentino “costruttore”, che per interessi di tasca andò a distruggere il volto della città. La frana, provocò uno spopolamento del centro storico, e la nascita di quartieri satellite, che andarono ad ospitare i sinistrati dei quartieri del Rabbato e di Santa Croce. Sono quartieri oggi “dormitorio”, disconnessi del tutto dal tessuto urbano della città”.
Il video è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.