Il governo regionale ha dunque concesso fondi per 10 milioni di euro all’Aica, l’Associazione idrica dei Comuni agrigentini, al fine di sostenere la fase di transito dalla gestione privata alla gestione pubblica consorziata del servizio idrico. Si tratta di un prestito, che i Comuni consorziati restituiranno in 5 anni in rate mensili. Ebbene, così come già il presidente del Consiglio di Racalmuto, Sergio Pagliaro, anche i consiglieri comunali del gruppo “Uniti per la città” di Agrigento, Settembrino, Vaccarello e Vullo, hanno chiesto al Presidente del Consiglio Comunale di Agrigento di attivarsi per chiedere la modifica immediata della relativa legge sul prestito, la legge regionale numero 22 del 3 agosto 2021, affinchè il finanziamento dei 10 milioni sia concesso all’Aica a fondo perduto, o con un prestito ponte direttamente alla società consortile. E affermano: “Il Comune di Agrigento, già in gravissime difficoltà finanziarie, non è nelle condizioni di sostenere questi ulteriori oneri, oltre 1 milione e 500 mila euro, che lo porterebbero, sicuramente, al dissesto, peraltro a danno dei cittadini che, a fronte di un costo elevatissimo delle bollette e di un servizio scadente, dovrebbero sobbarcarsi il pagamento di queste ulteriori somme per la gestione dell’Aica”.