La Procura di Agrigento, tramite la sostituto procuratore Gloria Andreoli, ha chiesto il rinvio a giudizio a carico di 12 imputati di Palma di Montechiaro. Si tratta di Ignazio Rallo, 40 anni, Roberto Onolfo, 29 anni, Angelo Castronovo, 64 anni, Pino Azzarello, 40 anni, Carmelo Pace, 59 anni, Giuseppe Azzarello, 23 anni, Francesco Orlando, 26 anni, Maria Concetta Noemi Oteri, 22 anni, Giacomo Alotto, 62 anni, Gioacchino Gaetano Burgio, 50 anni, Giuseppe Giganti, 44 anni, e Giuseppe Rallo, 32 anni. L’inchiesta, sostenuta da Carabinieri e Squadra Mobile di Agrigento, ruota intorno ad un traffico di armi, una faida tra famiglie, ed agli omicidi di Enrico Rallo, 38 anni, ferito a Palma di Montechiaro il 10 novembre del 2015 e poi morto un mese dopo all’ospedale Civico di Palermo, e a quello di Salvatore Azzarello, 39 anni, ucciso in contrada Burraiti, tra Agrigento, Favara e Naro, il 23 agosto del 2017.
A Canicattì un gazebo informativo di Italexit
A Canicattì, domani, domenica 27 giugno, al Viale della Vittoria, innanzi alla Villa Comunale Carlo Calvi, dalle ore 16:30 alle ore 22, sarà allestito un gazebo informativo di Italexit – No Europa per L’Italia, del senatore Gianluigi Paragone. Si procederà anche al tesseramento per l’adesione. Il programma politico di Italexit è consultabile sul sito internet di Italexit.
Grotte, ispezioni nei cantieri edili, gli esiti
A Grotte i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno ispezionato nel centro storico quattro cantieri edili e dodici lavoratori. Un imprenditore edile di 53 anni è stato denunciato alla Procura per carenze relative al piano sulla sicurezza nel cantiere con l’utilizzo di strumenti ritenuti non idonei, e sono state comminate sanzioni per complessivi 26mila euro. Più nel dettaglio sono state rilevate gravi violazioni relativamente a non avere valutato i rischi elettrici, omessa installazione servizi igienici, l’utilizzo di un ponteggio non idoneo, mancanza di un doppio montante dei mezzi di sollevamento, e l’utilizzo di una carrucola non conforme.
Ad Agrigento “Esserci o non esserci… basta un attimo”
Ad Agrigento, lunedì prossimo, 28 giugno, al Palazzo Filippini, in via Atenea, alle ore 10:30, sarà presentato un prototipo dedicato alle vittime della strada, che sarà donato al Comune. L’iniziativa, intitolata “Esserci o non esserci… basta un attimo”, è promossa dall’Aifvs, Associazione italiana familiari e vittime della strada. Alla conferenza parteciperanno il sindaco Francesco Miccichè e la sua giunta, il presidente della sezione agrigentina dell’ Aifvs, Carmelina Nobile, e l’artista Giuseppe Cacocciola, che ha realizzato e donato il prototipo del monumento.
L’insidia varianti e la prudenza
Incidenza dei positivi in Sicilia giù fino allo 0,6% ma gli esperti raccomandano prudenza e responsabilità a causa delle varianti. Gli interventi.
Sono 67 i nuovi positivi al covid in Sicilia, su 11.632 tamponi processati, con una incidenza allo 0,6%. La regione è al quinto posto in Italia per numero di contagi giornalieri. Le vittime sono state 6, per un totale di 5.963. Il numero degli attuali positivi è di 4.431, con una diminuzione di 322 casi rispetto al precedente report. I guariti sono 383. Negli ospedali i ricoverati sono 198, 14 in meno, e quelli nelle terapie intensive sono 23, 4 in meno. Ecco la distribuzione dei nuovi casi tra le province: Catania 15, Enna 1, Palermo 8, Siracusa 8, Trapani 10, Ragusa 10, Agrigento 11, Caltanissetta 4, Messina 0. Nel frattempo oggi sabato 26 giugno sono in distribuzione in Sicilia, tramite gli speciali furgoni di Sda, due nuove forniture di vaccini Moderna e Johnson & Johnson, per un totale di 44.500 dosi. Più in particolare, 32.800 fiale di Moderna e 11.700 di Johnson & Johnson. Agrigento ne riceve, rispettivamente, 2.800 e 1.000. E, a fronte soprattutto dell’insidia delle nuove varianti, gli esperti in Sicilia raccomandano prudenza e responsabilità. L’immunologa Antonella Viola afferma: “I numeri dell’ultimo bollettino siciliano del covid sono ottimi. Pochissimi casi tracciati, e alcune province siciliane sono covid free o in procinto di esserlo. C’è stata una leggera flessione nei tamponi e tutto si giocherà sul sistema di tracciamento. Contro le varianti dovrà scendere in campo un sistema efficace di diagnosi e di isolamento. Ecco perché mentre ci apprestiamo a vivere un’estate più serena, ma da vaccinati con la doppia dose, bisogna accuratamente riflettere. Sarebbe un peccato sprecare il vantaggio”. E l’infettivologo Antonio Cascio teme focolai nelle scuole in autunno, e ammonisce: “Più il virus circola, più varianti possono emergere. Io non so a settembre e a ottobre quanti ragazzi saranno vaccinati. C’è comunque un rischio di tanti focolai nelle scuole, magari di casi asintomatici. Credo che non avremo gli ospedali pieni, ma la situazione va assolutamente tenuta sotto controllo. Il tracciamento sarà essenziale. Possiamo augurarci che tantissimi studenti siano già vaccinati. Attenti dunque alla ripresa”.
Agrigento, violento incendio in via Mattarella, il consuntivo dei danni
Ad Agrigento un incendio di sterpaglie per causa accidentale, come accertato dai Vigili del fuoco, ha provocato gravi danni in via Mattarella, allorchè le fiamme hanno investito una struttura per il parcheggio di automobili devastando otto mezzi tra cui due automobili d’epoca. Sul posto hanno lavorato parecchio tempo i Vigili del fuoco. Ulteriori accertamenti sono in corso da parte dei Carabinieri.
“Termo-utilizzatori”, ecco le location
Dopo la pubblicazione dell’avviso pubblico da parte del governo regionale, ecco le ipotesi sotto esame su dove installare i due termo-utilizzatori in Sicilia.
Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha appena lanciato l’avviso pubblico esplorativo, rivolto ai privati e che scade a settembre, per l’installazione di due termo-utilizzatori dei rifiuti non differenziabili e quindi altrimenti destinati in discarica, tra la Sicilia orientale e occidentale. Ebbene, adesso sono trapelate le ipotesi delle “location”, ovvero dei luoghi, nella Sicilia occidentale, in cui sarebbe stato progettato l’insediamento della struttura definita e ritenuta da Musumeci come un “mangia rifiuti” produttivo di calore, energia e ricchezza, e come il solo strumento per spezzare l’oligopolio e l’utilizzo delle discariche. Dunque, sotto esame per l’allocazione del termo-utilizzatore vi è il sito di Bellolampo a Palermo. E poi vi è l’ipotesi della provincia di Caltanissetta, ossia il territorio che è più baricentrico nell’area da coprire. Infatti, qualora fosse scelta la provincia di Caltanissetta, le distanze per il trasporto dei rifiuti sarebbero ridotte sia per Palermo che per Trapani e Agrigento, e si rispetterebbe il principio previsto dalle norme ambientali a che l’immondizia viaggi il meno possibile. Bellolampo invece è la discarica pubblica più capiente della Sicilia occidentale, ed è gestita dal Comune di Palermo. E il sindaco Orlando non avrebbe alcuna intenzione, a pochi mesi dalle elezioni, di concedere il proprio assenso alla costruzione di un termo-valorizzatore all’interno della sua città. Attenzione: al momento si tratta, come annunciato, di un avviso esplorativo, ovvero della ricerca di privati, e relative proposte, che investano sulla gestione dell’impianto, sotto il controllo della Regione. Ciò però è stato sufficiente per sollevare un polverone di polemiche politiche. Ad esempio, il governo regionale ha già accolto, come raccomandazione e come secondo prassi, un ordine del giorno delle opposizioni all’Assemblea Regionale per bloccare i termo-valorizzatori. Al che l’assessore regionale ai Servizi essenziali, Daniela Baglieri, ha replicato: “I termo-utilizzatori in Sicilia non sono la soluzione ma un tassello importante per riuscire a chiudere il ciclo dei rifiuti nel rispetto dei principi dell’economia circolare, così da evitare di portare in discarica quella parte di rifiuto, indifferenziabile e irrecuperabile, che verrebbe tradotta invece in energia”. Ancora più nel dettaglio, nell’avviso pubblicato dall’assessorato della Baglieri si legge testualmente che si tratta di “manifestazioni di interesse da parte delle imprese private con l’unico fine di verificare la disponibilità ad assumere il ruolo di promotori, nell’ambito dell’operazione di finanza di progetto, per costruire fino a due termo-utilizzatori, ciascuno per una capacità di trattamento di circa 350-450mila tonnellate all’anno”.
“Girgenti Acque”, non convalidato il fermo di Della Volpe
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Taranto, Rita Romano, non ha convalidato il provvedimento di fermo emesso lo scorso 23 giugno, ed eseguito a Taranto, e ha restituito la libertà al commercialista di Agrigento, Igino Della Volpe, 63 anni, indagato nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Waterloo” a carico di Girgenti Acque. Il giudice non ha ritenuto ricorrente il pericolo di fuga e di inquinamento delle prove, trattandosi, peraltro, di ipotesi di reato risalenti nel tempo. Della Volpe, ascoltato in videoconferenza, ha affermato di non essere stato parte di alcuna associazione a delinquere e di avere spesso criticato le modalità di gestione della società Girgenti Acque. Il commercialista è difeso dall’avvocato Daniela Posante.
Tre Carabinieri accerchiati e aggrediti a Palermo. Due arresti
A Palermo, nella centralissima via Magliocco, durante un controllo antidroga, tre Carabinieri sono stati accerchiati e picchiati da un gruppo di giovani. E tanti passanti non hanno mosso un dito per soccorrere gli aggrediti. Ad inveire contro i militari è stato un giovane di 19 anni poi sorretto da un altro di 28 anni. Poi sono intervenuti anche altri giovani. I due di 19 e 28 anni sono stati bloccati grazie all’arrivo di altri carabinieri e poliziotti. Il giovane di 19 anni ha cercato rifugio un una stradina vicina, ha preso una bottiglia per cercare di colpire i militari, ma è stato acciuffato. I due, arrestati ai domiciliari, risponderanno di violenza e resistenza a Pubblico Ufficiale. I Carabinieri hanno prognosi di 10 giorni. Con le immagini della video-sorveglianza sono in corso indagini per risalire agli altri aggressori.
Restituiti beni per 10 milioni di euro ai Morace (Liberty LInes)
La Sezione misure di prevenzione del tribunale di Palermo, presieduta da Raffaele Malizia, ha restituito agli armatori Vittorio ed Ettore Morace beni per oltre 10 milioni di euro, sequestrati nel corso dell’operazione cosiddetta “Mare Monstrum” del 2017 al proprietario della Liberty Lines, una delle compagnie di traghetti che ha gestito i collegamenti tra l’isola e le isole minori. Secondo le indagini coordinate dalla Procura, Vittorio ed Ettore Morace, padre e figlio, avrebbero ottenuto dalla Regione un bando su misura per potersi aggiudicare il servizio di trasporto marittimo. E gli armatori avrebbero intascato 10 milioni e 108mila euro a titolo di compensazioni per corse mai effettuate per cause di forza maggiore, come le avverse condizioni meteo marine. Secondo gli avvocati difensori, invece, in nessun contratto stipulato dalla Regione sarebbe stato previsto un simile meccanismo. Ecco perché i beni sequestrati per equivalente sono stati restituiti ai Morace.