L’associazione ambientalista “MareAmico” segnala che ad Agrigento anche nella spiaggia della Misita, tra il fiume Naro e Punta Bianca, si nota un evidente arretramento del profilo della costa, causato dal grave fenomeno dell’erosione costiera. Il coordinatore, Claudio Lombardo, aggiunge: “Le cause sono molteplici, alcune di natura generale: come le mutazioni climatiche, che portano all’innalzamento dei mari, o la riduzione dell’apporto delle sabbie attraverso i fiumi cementificati. A tutto ciò si aggiungono le cause locali, come l’alterazione delle correnti marine provocate dalle opere in mare.Quindi dopo il Caos, Zingarello e Drasy, ora anche la Misita è stata aggredita dall’erosione! E’ necessario che la nuova Amministrazione comunale solleciti il Governo regionale ad affrontare questo grave problema, altrimenti tra qualche anno ci ritroveremo senza alcuna spiaggia fruibile”.
Agrigento, erosione costiera anche a Misita (foto)
Agrigento, “In strada con i senza… niente”
Il Comune di Agrigento, tramite il sindaco Franco Miccichè, i Volontari di Strada, coordinati da Anna Marino, e il Rotaract Club, presieduto da Giuseppe Seminerio, hanno elaborato e condiviso l’ambizioso progetto “In strada con i senza…niente”, con l’obiettivo di garantire alle persone senza fissa dimora una residenza stabile nelle ore notturne ed anche durante il giorno. Il tutto attraverso la somministrazione di pasti caldi, di medicinali, di vestiti e di tanto altro possa soddisfare le minime ed indispensabili esigenze di vita. Sono tre le criticità da superare ed affrontare: il rischio di contagio da Covid 19, poi le persone che, pur trovandosi in stato di bisogno, rifiutano di essere inserite in strutture di accoglienza, e poi chi vorrebbe essere aiutato ma è irregolare.
Adas, donazione sangue a Palma di Montechiaro e a Raffadali
La settimanale giornata di donazione del sangue, organizzata dall’Adas, si svolgerà, domenica prossima 28 febbraio, dalle ore 8 alle 12, a Palma di Montechiaro in Piazza Bonfiglio ed a Raffadali in Via Fiume. Ai donatori saranno recapitate le analisi del sangue.
Confasi chiede alla Regione di acquistare le masherine FFp2 per gli insegnanti e il personale scolastico
La Confasi Sicilia ha chiesto alla Regione siciliana di farsi carico delle spese per la fornitura delle mascherine ffp2 per il personale scolastico e per gli insegnanti siciliani. Tutto ciò, scrive Confasi in una nota, in considerazione della possibile diffusione delle varianti del virus, della volontà politica di portare in classe il 75% degli studenti e della bassa qualità delle mascherine in dotazione per le scuole. “Auspichiamo – dichiara il Presidente regionale di Confasi Davide Lercara – per garantire anche il diritto alla salute,che venga sondata la possibilità che alcune realtà produttive siciliane possano produrre tali dispositivi ottimizzandone i tempi di rifornimento, valorizzando i lavoratori e gli stessi imprenditori isolani”.
Perconti sulla fiducia a Draghi
Il deputato nazionale agrigentino del Movimento 5 Stelle, Filippo Perconti, al contrario del collega Michele Sodano, ha votato la fiducia al governo Draghi. In proposito un’intervista allo stesso Perconti è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
Incidente stradale lungo la sp 3, Provincia di Agrigento responsabile
La Corte d’Appello di Palermo, riformando la sentenza di primo grado, ha ritenuto che sussistano responsabilità della Provincia di Agrigento per l’incidente stradale, risalente al 2007, in cui è morta Carmela Miccichè, di Aragona. La donna morì dopo l’urto della sua auto contro un muretto di cinta, abusivo, collocato su di una banchina laterale della strada provinciale 3 Agrigento-Favara-Grotte. Secondo i giudici d’Appello, l’esito fatale dell’incidente si sarebbe potuto evitare se il personale della Provincia, preposto al controllo, avesse rimosso il muro. Si tratta pertanto di un caso di colpa nella vigilanza. La Provincia pagherà il risarcimento del danno, da quantificare.
“Mosaico”, notificato avviso conclusione indagini
L’inchiesta cosiddetta “Mosaico” ruotante intorno ad una faida sanguinaria lungo l’asse Favara e Belgio. La Procura di Palermo ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini per una parte delle contestazioni di reato. Alcune imputazioni di armi, droga e favoreggiamento sono state stralciate. L’avviso è stato notificato ad Antonio Bellavia, 48 anni, residente in Belgio, Calogero Bellavia, 30 anni, di Favara, Calogero Ferraro, 43 anni, di Favara, Calogero Gastoni, 38 anni, di Agrigento, Calogero Nicotra, 39 anni, di Agrigento, Gerlando Russotto, 31 anni, di Favara, Carmelo Vardaro, 44 anni, di Favara, e Vincenzo Vitello, 64 anni, di Favara. Tre gli omicidi contestati a vario titolo: quello di Mario Jakelich, avvenuto il 14 settembre del 2016 in Belgio, quello di Carmelo Ciffa, ucciso a Favara il 26 ottobre del 2016, e quello di Emanuele Ferraro, fratello di Calogero, ucciso a Favara l’8 marzo del 2018. E poi il tentato omicidio di Calogero Nicotra e Maurizio Di Stefano.
Il report imprese agrigentine
Confartigianato presenta il Rapporto imprese della provincia di Agrigento al 31 dicembre 2020 e le proiezioni per il 2021. Dettagli e interviste in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
Covid, il “punto” in Sicilia
In su la curva dei contagi in Sicilia. La colorazione della regione in ambito europeo. L’andamento della campagna vaccinale.
Torna a salire la curva dei contagi. Nell’isola i nuovi positivi sono 613 su 25.187 tamponi processati, con una incidenza che sale al 2,4%. La Sicilia è dodicesima fra le regioni italiane per numero di nuovi contagiati. I guariti sono 1.262 e così gli attualmente positivi nell’isola calano a 27.026, 664 in meno. In calo il numero delle vittime giornaliere, 15, così come quello dei ricoveri ospedalieri di pazienti Covid, che sono 930, meno 16 rispetto al precedente bollettino. Salgono invece i ricoveri in terapia intensiva dove adesso sono 131, uno in più. Fra le province in testa per nuovi positivi sempre Palermo con 214 nuovi positivi. Poi Catania 99, Siracusa 75, Messina 69, Agrigento 64, Ragusa 41, Caltanissetta 27, Trapani 12 ed Enna anche 12. Nel frattempo, la Sicilia si aggiunge a Sardegna e Val d’Aosta tra le regioni italiane arancione, mentre Umbria e province autonome di Trento e di Bolzano sono ad alta incidenza di contagi e quindi colorate in rosso scuro. Così emerge dalla mappa aggiornata del Centro europeo per la prevenzione e il contagio delle malattie. Nel resto d’Europa la situazione migliora in Spagna e Portogallo e peggiora nelle regioni francesi al confine con il Belgio. Il rosso scuro continua a coprire il territorio sloveno, la Repubblica ceca e le aree limitrofe della Slovacchia e della Germania, Lettonia, Estonia e Svezia. Per quanto riguarda l’andamento della campagna vaccinale, la Sicilia è undicesima tra le regioni italiane nella percentuale della popolazione che ha completato il ciclo vaccinale, il 2,13% rispetto alla media italiana che è del 2,25%. Il dato si evince dal monitoraggio settimanale e dall’analisi della Fondazione Gimbe. Tra i dati interessanti sempre sui vaccini si registra che la percentuale di over 80 che ha completato il ciclo vaccinale è pari al 1,4% contro una media italiana del 2,9%. E sempre a proposito di vaccini, al Policlinico di Catania si è presentato il più anziano tra i siciliani ad essere vaccinati che ha ben 105 anni. Antonio Bonajuto, classe 1916, era assieme al figlio Salvatore che lo ha accompagnato. “Anche durante la spagnola stavamo chiusi in casa – ha ricordato Bonajuto – ma contro questo virus adesso c’è il vaccino ed è giusto farlo. Durante la guerra c’erano amici e nemici, qui combattiamo tutti dalla stessa parte”.
“Arata”, depone Cordaro
L’assessore regionale Ambiente e Territorio, Toto Cordaro, depone al processo “Arata”, in corso al Tribunale di Palermo. I dettagli.
Innanzi alla sezione penale del Tribunale di Palermo, presieduta da Bruno Fasciana, l’assessore regionale ad Ambiente e Territorio, Toto Cordaro, ha deposto al processo a carico dell’imprenditore, già parlamentare di Forza Italia, Paolo Arata, di suo figlio Francesco, del dipendente della Regione, Alberto Tinnirello, e dell’imprenditore milanese, Antonello Barbieri, imputati, insieme a Vito Nicastri e al figlio Manlio (che hanno già patteggiato la condanna), di corruzione e altre ipotesi di reato in riferimento a presunte pressioni e tangenti pagate per ottenere l’autorizzazione alla costruzione di alcuni impianti di biometano. L’assessore Cordaro ha ribadito quanto già dichiarato in sede di indagini preliminari, ovvero: “Nel giugno-luglio del 2018 ricevetti una telefonata da un amico che mi chiese di incontrare Paolo Arata, ex parlamentare di Forza Italia, senza specificare i motivi dell’incontro. Incontrai quindi Arata dopo qualche giorno. Mi sono insospettito quando Arata si è presentato come responsabile dell’energia e ambiente del centrodestra, una locuzione che in quel momento mi sollevò non poche perplessità in ragione del fatto che notoriamente il centrodestra, come aggregazione politica, in quel momento non esisteva. Arata mi disse che in quel periodo erano pendenti due progetti per la costruzione di impianti di biometano, avanzati da una società riconducibile proprio a lui, Arata. Mi chiese espressamente di ottenere un provvedimento di non assoggettabilità alla Via (la valutazione di impatto ambientale) da parte della Commissione specialistica. La valutazione di impatto ambientale era necessaria e Arata in sostanza mi chiese di intervenire nelle attività della commissione orientando in qualche modo la decisione. Io nei parlai con il dirigente Mario Parlavecchio che studiò i fascicoli e senza mezzi termini concluse che la valutazione di impatto ambientale era inderogabile. Tuttavia nei giorni successivi Arata continuò a cercarmi, ma anche in ragione del fatto che non volevo in ogni caso dare anticipazioni o comunque informazioni sulla pratica che in quel momento era ancora pendente presso la Commissione Via, non gli rispondevo. E così il 26 e 27 novembre 2018 Arata mi mandò due messaggi insistenti per ottenere una interlocuzione con me, uno dei quali particolarmente piccato. I messaggi sono adesso agli atti della Procura. Poi l’assessore all’Energia Alberto Pierobon, dall’autunno del 2018, iniziò a invitarmi, e più volte a sollecitare gli uffici competenti, ad evadere la pratica di Arata. L’impressione che ebbi è che Pierobon desse per scontato che la commissione si esprimesse nei termini voluti da Arata. Una volta Pierobon, insieme a Paolo Arata, mi venne a trovare all’inizio di una seduta parlamentare chiedendomi ancora una volta della pratica pendente e sollecitandomene ancora una volta la definizione. L’esito non cambiò: sia l’impianto di Francofonte che quello di Gallitello dovevano ottenere la valutazione di impatto ambientale. Le sollecitazioni, però, non finirono. Anzi, il livello politico si alzò. Nel marzo del 2019 Saverio Romano mi disse che aveva ricevuto una chiamata da Gianni Letta, molto vicino a Silvio Berlusconi, che si lamentava di un trattamento non adeguato da parte mia nei riguardi di Paolo Arata, facendo riferimento ai progetti per il biometano. Io risposi che l’argomento non era oggetto di discussione. Da allora il silenzio, anche se ho compreso che alle mie spalle ci sono state interlocuzioni da me non certamente autorizzate né conosciute”.