La Polizia Postale di Firenze, coordinata dalla Procura, ha denunciato una donna di 48 anni della provincia di Siracusa per istigazione al suicidio. Sul social Tik Tok, recentemente noto per il caso tragico della bambina di 10 anni di Palermo, la Polizia ha scoperto un link riconducibile al profilo della donna in cui è visualizzato il video di una “sfida” tra la donna e un uomo, in cui entrambi si avvolgono totalmente il volto, compresi narici e bocca, con il nastro adesivo trasparente, in modo tale da non poter respirare. Il video, estremamente pericoloso in quanto visibile a tutti gli utenti senza restrizioni, e potendo costituire oggetto di emulazione da parte di minorenni, come purtroppo già accaduto, è stato rimosso. La donna siracusana aveva pubblicato anche altri numerosi “video sfide” dello stesso tenore, che le hanno permesso di ottenere popolarità e l’attenzione di ben 731.000 followers di diverse età.
Tik Tok: influencer siciliana denunciata per istigazione al suicidio

Asp Agrigento: “Il richiamo anti-covid non è a rischio”
La direzione dell’Azienda sanitaria provinciale di Agrigento assicura che la somministrazione della seconda dose di richiamo utile a completare la vaccinazione anti-covid non è in dubbio né subirà alcuno stop. Il direttore del Dipartimento del farmaco, Giuseppe Bellavia, spiega: “L’ulteriore fornitura odierna di 3500 dosi, già ampiamente programmata e calendarizzata dall’Azienda, copre fin da ora i richiami per le circa 8100 prime inoculazioni completate tra personale sanitaria ed ospiti delle Rsa”.
Attività di Polizia a Ribera, Agrigento e Canicattì
A Ribera la Polizia ha arrestato un immigrato dalla Tunisia perché inseguito da un mandato di arresto in carcere per detenzione di sostanze stupefacenti, furto in concorso, furto aggravato in concorso, ingresso e soggiorno illegale nel territorio nazionale. Sconterà 1 anno e 9 mesi di reclusione.
Ad Agrigento gli agenti della Squadra Amministrativa della Divisione Polizia Amministrativa e Sociale, hanno sanzionato amministrativamente tre persone a causa del mancato utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie anti-covid.
A Canicattì la Polizia ha denunciato un uomo per ricettazione perché sorpreso in possesso di un’automobile, in uso ad un noto pregiudicato canicattinese, rubata a Caltanissetta circa 15 giorni addietro. L’indagato, per eludere i controlli di Polizia, ha sostituito le originali targhe del veicolo apponendone altre di un identico veicolo di sua proprietà.
Presunti bruti a Licata, l’intervento di Montenegro e Damiano
L’arcivescovo di Agrigento, cardinale Francesco Montenegro, e l’arcivescovo coadiutore, monsignor Alessandro Damiano, intervengono nel merito di quanto accaduto a Licata dove tre presunti bruti avrebbe sequestrato, picchiato, torturato e deriso dei disabili, pubblicando poi i relativi video sui social. Montenegro e Damiano affermano: “Questa esperienza, oltre a colpirci emotivamente, deve spingerci al cambiamento, perché quanto accaduto non si ripeta mai più; deve convincerci che – come uomini e come cristiani – siamo realmente chiamati ad essere ‘custodi’ gli uni degli altri, soprattutto dei più fragili e indifesi. Come comunità cattolica dobbiamo sentirci fortemente interpellati dal quel grido di aiuto rimasto inascoltato: le nostre parrocchie devono sempre più mettere al centro della propria attenzione pastorale le persone vulnerabili e quanti in questa società vivono l’esperienza della marginalità sociale”.
Mafia, maxi confisca di beni
Beni per un valore complessivo di circa 12 milioni di euro sono stati confiscati definitivamente dalla Direzione investigativa Antimafia nei confronti di Paolo Farinella, imprenditore edile di 76 anni, nato a Gangi, in provincia di Palermo, e residente a Caltanissetta. L’uomo è ritenuto interlocutore privilegiato di personaggi di spicco di Cosa Nostra nei territori di Caltanissetta, Palermo e Trapani. La confisca riguarda un patrimonio che conta 169 beni immobili a Caltanissetta e 18 a Gangi. Le indagini avrebbero evidenziato la sproporzione tra i beni riconducibili a Farinella e i redditi dichiarati, nonchè a inquadrare la caratura criminale del soggetto. Infatti, ancora dalle indagini sarebbe emerso che Paolo Farinella sia subentrato al fratello defunto Cataldo Farinella nella gestione delle imprese mantenendo sostanzialmente rapporti con esponenti di rilievo della organizzazione mafiosa nissena, palermitana e trapanese. Tra gli innumerevoli beni confiscati ed acquisiti definitivamente al patrimonio dello Stato vi è anche un terreno, nella contrada Mimiani a Caltanissetta, di circa 300 ettari, con annessa azienda agraria, in passato utilizzato quale riserva di caccia dai più noti esponenti di Cosa Nostra siciliana tra i quali Bernardo Provenzano e Giovanni Brusca durante la loro latitanza.
Carabinieri e solidarietà
I Carabinieri della stazione di Palma di Montechiaro acquistano la spesa ad una coppia in difficoltà economiche. I dettagli dell’intervento al microfono del Videogiornale di Teleacras in onda oggi.
Assessorato Infrastrutture finanzia lavori a San Giovanni Gemini
L’assessore regionale alle Infrastrutture, onorevole Marco Falcone, ha decretato a favore del Comune di San Giovanni Gemini l’ammissione a finanziamento, per 1 milione e 250mila euro, del progetto esecutivo per lavori di consolidamento del centro abitato a monte di via Alessi. Contestualmente il Comune di San Giovanni è stato autorizzato a procedere a gara secondo normativa vigente per l’aggiudicazione dei lavori.
Iacp Caltanissetta: “Nessuna indebita corresponsione di indennità di risultato”
Nel 2017, la Procura regionale presso la Corte dei conti, sezione giurisdizionale per la Regione siciliana, conveniva in giudizio l’ingegnere Matteo Petralito, dirigente dell’Amministrazione regionale siciliana, contestando allo stesso, nella qualità di Commissario Straordinario dell’Istituto Autonomo Case Popolari di Caltanissetta durante anni 2012 e 2013, un presunto danno erariale derivante dal pagamento delle indennità di risultato ai Dirigenti dell’Istituto nel biennio 2012-2013, in quanto disposto in violazione della normativa di cui al D.lgs. 150/09 (c.d. Riforma Brunetta) in materia di “Piano della Performance che individua gli obiettivi e i relativi indicatori” ed in mancanza sia di una preventiva specificazione degli obiettivi da raggiungere, che dei criteri di valutazione applicabili.
Unitamente all’ingegnere Petralito, venivano citati in giudizio anche il Direttore Generale pro tempore dell’Istituto e i componenti del Nucleo di valutazione.
A fronte di tali contestazioni, il Commissario Straordinario dell’IACP di Caltanissetta, costituitosi in giudizio con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Massimiliano Valenza, sosteneva l’inapplicabilità immediata in Sicilia della c.d. riforma Brunetta in assenza di una normativa di dettaglio entrata in vigore – per l’IACP di Caltanissetta – solamente a partire dal 2015, con l’adozione del Regolamento sull’organizzazione degli uffici emanato a fine 2014.
Fino a tale data, pertanto,era rimasto in vigore il regolamento di contabilità approvato nel 2008 dal C.d.A., le cui disposizioni erano state scrupolosamente osservate dallo IACP per la individuazione degli obiettivi gestionali riguardanti gli anni 2011, 2012 e 2013.
Inoltre, la difesa dell’ingegnere Petralito rilevava l’incompetenza del Consiglio di Amministrazione in merito alla valutazione del personale e alla relativa procedura di adeguamento alla normativa vigente, in quanto organo con funzioni di indirizzo politico-amministrativo e di coordinamento degli Uffici.
La Corte dei Conti, Sezione Giurisdizionale d’Appello per la Regione Siciliana, ribaltando la sentenza di primo grado che aveva condannato l’ing. Petralito al pagamento della somma di oltre 23.000,00 euro, oltre al pagamento delle spese di lite, ha accolto l’appello presentato dal Commissario Straordinario dell’Istituto, rilevando come, con riferimento alla fattispecie, non fosse direttamente applicabile il D.Lgs. 150/2009, entrato in vigore solamente a partire dalla valutazione delle attività del 2015, con l’adozione, da parte dell’IACP di Caltanissetta, del regolamento del 18 novembre 2014.
I Giudici contabili, dunque, in piena adesione alle tesi difensive sostenute dagli Avv.ti Rubino e Valenza nei due gradi di giudizio, hanno escluso ogni responsabilità amministrativo – contabile in capo all’Ingegnere Petralito.
In precedenza, i Giudici contabili avevano assolto il precedente Commissario Straordinario dell’Istituto, l’ingegnere Domenico Armenio, anch’egli convenuto in giudizio per avere attribuito delle indennità di risultato ai Dirigenti negli anni 2011, 2012 e 2013 senza la preventiva determinazione dei criteri di valutazione e la verifica sul raggiungimento degli obiettivi.
Anche in quella occasione, il giudizio si concluse con l’assoluzione del Ing. Armenio, assistito in giudizio dall’Avv. Girolamo Rubino.
La Lega Sicilia ufficializza i primi incarichi in Sicilia
La Lega Sicilia ufficializza i primi incarichi. Anastasio Carrà è il vicesegretario regionale, Pippo Fallica il coordinatore dell’attività della segreteria politica regionale, Matteo Francilia responsabile enti locali regionale e Igor Gelarda responsabile dipartimenti regionale. E ancora: Massimo Gionfriddo responsabile organizzativo regionale, Gabriele Scariolo responsabile della segreteria tecnica e del tesseramento regionale, Riccardo Stella responsabile regionale dei social. Nominati anche due commissari provinciali: Antonio Catalfamo a Messina e Maricò Hopps a Trapani. Il segretario regionale, Nino Minardo, commenta: “Si tratta di una squadra per lavorare con rinnovato impegno e sempre nell’interesse dei siciliani. Nei prossimi giorni costituiremo la segreteria politica e il Direttivo regionale e assieme ai responsabili regionali dei vari settori definirò le nomine di tutti i riferimenti sul territorio”.
“Covid”, la relazione di Razza
I furbetti dei vaccini, la diffusione del contagio, il tasso di ospedalizzazione e di positività, la zona rossa o arancione: ecco la relazione dell’assessore alla Salute, Razza.
L’assessore regionale alla Salute ha relazionato all’Assemblea Regionale sulla gestione della pandemia covid in Sicilia. Ruggero Razza, in riferimento al caso dei cosiddetti “furbetti dei vaccini”, ha replicato: “Ci sono state criticità in alcune aree del territorio. Non mi importa se queste criticità riguardino un numero significativamente modesto, ma il tema riguarda il rispetto delle procedure in maniera uguale da tutte le parti. Nessuno ha mai pensato che dovessero andare perdute dosi di vaccino, ma non perdere una dose scongelata è cosa diversa dall’organizzare una cessione preordinata. Qualora siano scongelate più dosi rispetto alle persone presenti, per ricevere il vaccino bisogna fare riferimento alle categorie indicate nella circolare, ovvero gli over 80 e il personale in attività nel servizio pubblico. E non certo a familiari, parenti o amici”. Poi, nel merito della diffusione del contagio, l’assessore Razza ha affermato: “Su 10mila abitanti, la Sicilia è al quinto posto in Italia per incidenza dei contagi, al 12esimo posto per decessi, settima per tamponi molecolari. Con l’inserimento dei tamponi antigenici, il tasso di positività nell’isola è passato dal 12% al 5%”. E poi, a proposito dell’anticipo della zona rossa, Razza ha spiegato: “La decisione di anticipare la zona rossa in Sicilia non è stata politica. Quando Musumeci ha chiesto di anticipare di una settimana la zona rossa lo ha fatto sulla base di una valutazione prognostica perché si poteva immaginare che l’indice Rt avrebbe superato l’1,25, e questo avrebbe reso obbligatoria la zona rossa per tre settimane. Una valutazione azzeccata, perché l’indice Rt poi superò l’1,27”. Poi, all’interrogativo attualmente più ricorrente, ossia se dalla prossima settimana la Sicilia sarà rossa o arancione, Ruggero Razza risponde: “Nelle prossime 24 ore potremo comprendere se le decisioni prese di concerto con lo Stato hanno limitato il contagio e hanno evitato un danno significativo per l’apparato produttivo. E potremo capire se l’indice Rt ci potrà consentire di condividere con il governo centrale una valutazione che vede il possibile declassamento di rischio per la Sicilia. Del resto, siamo tra le regioni italiane che hanno il maggior rispetto dei parametri di ospedalizzazione che vedono una soglia del 30% per le terapie intensive e del 40% per la degenza ordinaria. La Sicilia in questo momento si trova al di sotto di entrambi i parametri. I ricoverati sono il 3% degli attuali positivi. In terapia intensiva si trovano 228 persone, l’1% del totale dei positivi”.