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Contrada restituirà 667mila euro?

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La Cassazione annulla con rinvio la decisione della Corte d’Appello di Palermo di liquidare a Bruno Contrada 667mila euro per ingiusta detenzione. I dettagli.

Il 6 aprile del 2020 la Corte d’Appello di Palermo ha accolto la richiesta di risarcimento per ingiusta detenzione presentata da Bruno Contrada, ex numero due del Sisde, condannato a 10 anni per concorso esterno in associazione mafiosa. A Contrada, difeso dall’avvocato Stefano Giordano, sono stati liquidati 667mila euro. La condanna dell’ex poliziotto è stata ritenuta illegittima dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo e dalla Cassazione allorchè, all’epoca delle presunte condotte criminose di Contrada, ovvero tra 1979 e 1988, il reato di concorso esterno alla mafia non era stato ancora previsto dal codice penale italiano. E dunque sarebbe stato da applicare il principio “nulla poena sine lege”, ossia non è possibile alcuna condanna senza una previsione di legge. Ebbene, adesso la quarta sezione penale della Cassazione ha annullato con rinvio l’ordinanza della Corte d’Appello di Palermo che ha riconosciuto a Bruno Contrada la riparazione per ingiusta detenzione, quantificandola in 667mila euro. La decisione della Suprema Corte è giunta dopo una Camera di consiglio in cui sono stati esaminati i ricorsi della Procura Generale di Palermo e dell’Avvocatura dello Stato (per conto del ministero dell’Economia) contro la pronuncia dei giudici palermitani depositata lo scorso aprile. La Corte d’Appello di Palermo, dopo che saranno depositate le motivazioni della sentenza della Cassazione, dovrà quindi riesaminare la questione. Il difensore di Contrada, l’avvocato Stefano Giordano, commenta: “Aspettiamo di leggere le motivazioni per un esame più approfondito, ma è evidente fin d’ora che la Corte di legittimità non ha dato esecuzione alla sentenza di Strasburgo, secondo cui il dottor Contrada non andava né processato, né condannato. Ora la palla passa nuovamente alla Corte d’Appello palermitana. Ma, comunque andrà a finire la vicenda, è probabile che Contrada non vedrà mai un centesimo di quanto gli spetta, considerate la sua età e le sue condizioni di salute e la lunghezza dei tempi processuali.
Comunicheremo al Comitato dei ministri del Consiglio d’Europa l’esito odierno che va in contrasto con la decisione di Strasburgo” – conclude l’avvocato Giordano.

“Spartacus”, tutti i politici assolti dalla Corte dei Conti d’Appello

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Nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Spartacus”, che ruota intorno a illeciti su progetti di formazione professionale gestiti dal Ciapi di Priolo, la Corte dei Conti d’Appello ha ribaltato la sentenza di primo grado assolvendo, dall’imputazione di danno all’erario, l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta, l’ex assessore regionale Ester Bonafede e l’ex dirigente generale Anna Rosa Corsello. In primo grado i tre sono stati condannati a pagare un risarcimento all’erario di 700mila euro ciascuno. I giudici contabili hanno inoltre confermato le assoluzioni degli altri assessori della giunta dell’epoca, ovvero Nino Bartolotta, Luca Bianchi, Lucia Borsellino, Dario Cartabellotta, Mariella Lo Bello, Nicolò Marino, Nelli Scilabra, Michela Stancheris, Patrizia Valenti e Linda Vancheri. In sintesi, la Corte ha ritenuto che tali progetti di formazione professionale avrebbero potuto anche rappresentare uno spreco di denaro ma non certamente imputabile all’amministrazione regionale.

Prescrizione, assolti tre ex dirigenti di una banca di Canicattì

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I giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato, hanno dichiarato il non doversi procedere per intervenuta prescrizione dei reati contestati nei confronti di Luigi Di Franco, 66 anni, di Canicattì, ex vice presidente del Consiglio di amministrazione della Banca di Credito cooperativo San Francesco di Canicattì, di Domenico Raneri, 67 anni, di Licata, direttore generale della stessa banca, e di Vito Augello, 77 anni, di Canicattì, ex presidente della banca. I tre, tra il 2001 e il 2011, avrebbero concorso, a vario titolo, nel falsificare i bilanci della banca per ingannare soci e risparmiatori, occultando svalutazioni e passività. E poi avrebbero ostacolato le attività di controllo e vigilanza da parte della Banca d’Italia.

Peculato, condannato amministratore di sostegno di un disabile

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Il palazzo di Giustizia di Agrigento

Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Stefano Zammuto, ha ratificato la richiesta di patteggiamento della condanna a 2 anni di reclusione, con il beneficio della sospensione condizionale della pena, a carico di Calogero Bordonaro, 52 anni, di Canicattì, imputato di peculato per essersi impossessato delle indennità del nipote disabile, di 42 anni, per circa 38mila euro tra il 2008 e il 2016, quando ne è stato amministratore di sostegno. La presunta vittima è parte civile tramite l’avvocato Leonardo Marino.

Palermo, prova estrema sui social, morte cerebrale per bimba

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E’ stata dichiarata la morte cerebrale per la bimba che nel quartiere Kalsa a Palermo è finita in coma per un gioco orribile durante una prova estrema di soffocamento sul social TikTok. Nonostante i tentativi fatti dai medici per la piccola non c’è stato nulla da fare I genitori hanno acconsentito all’espianto degli organi.

All’ospedale dei Bambini c’è tanta tensione tra i familiari.

Sulla vicenda sono in corso indagini della polizia che ha sequestrato il cellulare della bambina. Secondo una prima ricostruzione la piccola avrebbe raccolto la sfida che sulla app viene chiamata “hanging challenge” e che prevede una prova di resistenza. La sfida, per quanto si faccia fatica a comprenderla, consiste nello stringersi una cintura attorno al collo e resistere il più possibile. La piccola avrebbe seguito i vari passaggi prima di restare asfissiata, trovandosi poi senza forze e crollando per terra. Quando i genitori della bambina si sono accorti della situazione hanno liberata la figlia dalla cintura e l’hanno trasportato al pronto soccorso dell’ospedale pediatrico. Il quadro clinico della piccola, che lotta tuttora tra la vita e la morte, è apparso subito gravissimo.

L’Accademia delle Belle Arti di Agrigento regala 15 quadri al Comune

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Quindici quadri realizzati dagli artisti-studenti dell’Accademia delle Belle Arti Michelangelo di Agrigento andranno ad arredare gli uffici del Comune di Agrigento. Per volontà del preside Alfredo Prado, sono stati consegnati al sindaco Franco Miccichè che ha provveduto a distribuirli ai suoi assessori. Le opere sono state create il 23 dicembre scorso in occasione di una estemporanea di pittura chiamata “Natale in via Atenea”. I giovani artisti si sono concentrati sulle bellezze della città, sia del centro storico che della Valle dei Templi. “Vorrei ringraziare – ancora una volta – il preside Prado per l’attenzione che rivolge alla città. Ogni intervento artistico della scuola si traduce in un valore aggiunto per Agrigento e i suoi abitanti. E per questo gli siamo tutti grati”.

Il sindaco di Lampedusa, Martello, incontra assessore Scilla con delegazione Pescatori siciliani

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“Un incontro positivo e costruttivo, durante il quale abbiamo discusso delle criticità e delle prospettive di rilancio della Pesca siciliana”. Lo ha detto Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa e presidente del Consorzio dei Pescatori delle Pelagie, dopo l’incontro avvenuto ieri con l’assessore regionale all’Agricoltura e Pesca Toni Scilla insieme con il Dirigente Generale ed i funzionari dell’Assessorato. Con Martello era presente una rappresentanza di Pescatori siciliani (anche della Marineria di Mazara del Vallo, fra loro uno dei Pescatori da poco rientrati dopo il sequestro in Libia).
“Con l’assessore Scilla – prosegue Martello – abbiamo discusso anche delle calamità determinate dai relitti delle imbarcazioni di migranti affondati nelle acque antistanti Lampedusa, che continuano a provocare danni e rischi ei nostri Pescherecci”.

Lupo: “Musumeci ipotizza “zona rossa più rigida”? Ancora una volta scarica le sue responsabilità”

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“È vero, continua ad esserci una minoranza di cittadini che non rispetta le regole, ma da un presidente della Regione che agisce anche nella veste di commissario Covid ci aspettiamo qualcosa in più dell’ennesimo scaricabarile. Musumeci non può continuare ad accusare ‘l’altro di turno’ per tentare di nascondere le proprie inefficienze”. Lo dice Giuseppe Lupo, capigruppo PD all’Ars in merito alle recenti dichiarazioni del presidente della Regione Nello Musumeci che ha ipotizzato una “zona rossa” in Sicilia con misure più rigide.

“È dovere di tutti rispettare le regole ed essere prudenti – aggiunge Lupo – ma invece di assistere immobile a ciò che accade, Musumeci si dia da fare ed avvii una nuova fase di collaborazione e confronto con l’Ordine dei Medici ed i medici di Medicina generale per una gestione condivisa della pandemia e per mettere la parola fine al caos della Sanità in Sicilia”.

“A meno che – conclude Lupo – Musumeci non sia convinto che l’unico modo per arginare il Covid sia chiuderci tutti in casa, ammettendo implicitamente di aver perso su tutti i fronti la sfida sanitaria ed organizzativa in Sicilia”.

Confcommercio, c’è disperazione, dal primo febbraio “aprimo tutto”

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Vabbene rispettare le regole, ma quanto è troppo, la corsa si spezza.

Una piattaforma con 14 punti per salvaguardare il sistema economico siciliano con l‘hashtag “Basta! Dall’1febbraioriapriamo” è stata predisposta da Confcommercio Sicilia , sottoscritta dal presidente provinciale di Agrigento Alfonso Valenza e inviata al presidente del Consiglio dei ministri e al governatore siciliano.

Una serie articolata di richieste “”Le regole vanno rispettare, la salute prima di tutto, ma dopo un anno di restrizioni non vediamo prospettive. La situazione rischia di diventare esplosiva – dice il presidente Alfonso Valenza – dobbiamo salvaguardare l’emergenza sociale ed economica“.

Queste le richieste formalizzate ai governi nazionale e regionale: “Potere aprire tutte le attività senza discriminazioni di settori merceologici, a partire dal 1° febbraio 2021, anche con l’applicazione di protocolli più restrittivi e con eventuale diversificazione degli orari di apertura delle varie attività; previsione di sanzioni severe per chi non dovesse rispettare le norme sanitarie e il contingentamento degli accessi della clientela nelle attività commerciali; controlli serrati per la corretta applicazione delle norme, per evitare assembramenti sulle strade e piazze delle varie città; ristori immediati e sostanziali, computati secondo la perdita di fatturato e non per codici Ateco o settori merceologici; indennizzi adeguati anche alle aziende start up che abbiano avviato la propria attività a partire dal 2019; allargamento ulteriore, a semplice domanda, dei finanziamenti liquidità Covid per micro e piccole imprese, senza valutazione del merito creditizio, per l’acquisto di scorte di magazzino, al fine di fronteggiare crisi di liquidità; potenziamento della misura straordinaria di liquidità gestita dall’Irfis, anche in termini di celerità istruttoria con tempi di deliberazione certi, del contributo a fronte di finanziamenti concessi alle imprese con sede in Sicilia danneggiate dall’emergenza epidemiologica a valere sul Fondo Sicilia, con incremento del fondo perduto al 15%; credito di imposta maggiorato sugli affitti per le attività chiuse a causa della “zona rossa“; defiscalizzazione e decontribuzione per i possessori di partita Iva, per tutte le mensilità (compresa la tredicesima); blocco immediato della tassazione e della contribuzione su tutti i livelli per l’anno 2021 (nazionale, regionale, comunale); moratoria dei mutui e di qualsiasi impegno finanziario delle aziende, autonomi e professionisti e di tutto il mondo delle partite iva; proroga della sospensione dei termini di scadenza dei titoli di credito, almeno fino al 31 marzo 2021, con sospensione, per gli assegni, sia dei termini per la presentazione al pagamento, sia dei termini per il pagamento tardivo; aumento dei posti letto delle terapie intensive e potenziamento della rete di assistenza territoriale in ogni provincia; cronoprogramma chiaro e rapido per la campagna vaccinale con la scelta del fondamentale criterio della maggiore età per la precedenza dei vaccinandi”.

Coronavirus, si è spento dopo due mesi di sofferenza un medico originario di Raffadali

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Sabato scorso, dopo due mesi di ricovero all’ospedale di Legnago, Leonardo Tarallo, 61 anni, originario di Raffadali, si è spento a causa del Covid. Medico-eroe: per salvare le vite dei pazienti ha dato la sua.

Residente a Legnago (Verona), nella frazione di Porto, era medico di base a Terrazzo e direttore sanitario dell’Ipab Maria Gasparini di Villa Bartolomea, una delle case di riposo più colpite dell’intera regione durante la prima ondata. Il medico in questi mesi di pandemia si è speso con dedizione e competenza nella lotta al virus. Martedì pomeriggio si sono svolti i funerali. “Ciò che lo preoccupava di più-ha detto il parroco don Moreno Roncoletta, leggendo il ricordo di un amico- era di non diventare veicolo di contagio per la sua famiglia, tanto che fin dall’inizio della pandemia si era messo in autoisolamento all’interno della propria abitazione.”