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“Io apro”, solidarietà Confasi

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Gaetano Cusimano

La Confasi Sicilia solidarizza con i gestori dei locali che in tutto il Paese da venerdì scorso hanno posto in atto una protesta pacifica contro l’ultimo Dpcm del Governo. Migliaia di commercianti e piccoli imprenditori si sono organizzati per tenere alzate le saracinesche dei loro locali, garantendo sicurezza ai clienti. Gaetano Cusimano, responsabile del Dipartimento dei Lavoratori Autonomi di Confasi Palermo, commenta: “Si tratta di un gesto estremo per far capire che si è ormai sull’ orlo del precipizio. Nessuno infatti mette in discussione il diritto alla salute e quindi il contrasto al covid, ma non è neanche ammissibile condannare a morte centinaia di imprese e di artigiani. Tante attività ancora oggi non hanno ricevuto i ristori promessi, taluni addirittura dal mese di settembre dello scorso anno, così come ci è stato segnalato. Bisogna inoltre chiedersi quanti imprenditori ancora oggi non hanno avuto accesso ad una qualsiasi forma di ristoro economico e neppure lo denunciano in una sorta di rassegnazione di fronte alle scelte discutibili di questo Parlamento”.

Patti, morto un uomo alla guida di un trattore

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A Patti, in provincia di Messina, Antonio Pascale, 60 anni, è morto vittima di un incidente alla guida di un trattore nella zona di Sant’Antonio Abate – Ponte Provvidenza. Per cause al vaglio dei Carabinieri, all’uomo è sfuggito il controllo del mezzo che si è ribaltato. Pascale è morto sul colpo. Inutile l’intervento del 118.

Incidente stradale mortale lungo l’A29

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Una persona è morta in uno scontro tra due automobili, una Nissan Micra e un Peugeot 206. lungo l’A29 Palermo-Mazara del Vallo, sulla rampa dello svincolo di Alcamo. A bordo di una delle vetture vi è stata una famiglia. L’automobilista morto è Gabriel Fasie, romeno di 40 anni. Sono feriti la moglie e i suoi tre figli piccoli, a bordo della Nissan Micra. Ferita anche una donna a bordo della Peugeot 206.

Il TAR Sicilia accoglie la sospensione cautelare richiesta con ricorso avverso l’annullamento proposto dal Comune di Agrigento di opere edilizie compiute a mezzo della

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Enzo e Gaetano Caponnetto

Con ordinanza emessa l’11/01/2021 il TAR Sicilia Palermo, Sezione II, ha accolto la
sospensione cautelare richiesta con ricorso proposto avverso un provvedimento di
annullamento di interventi edilizi compiuti in virtù della SCIA in un immobile sito in Viale delle Dune della città.
La ricorrente S.D., con segnalazione certificata di inizio attività, aveva comunicato
l’inizio dell’attività di alcuni interventi minori in un immobile di sua proprietà.
Poiché l’immobile ricadeva nella sottozona G2 del PRG vigente il Comune di
Agrigento malgrado fossero decorsi i termini di cui al combinato disposto degli artt.
19, comma 6 bis della Legge 241/1990 e 23, comma 6 del D.P.R. 380/2001, così
come recepito in via dinamica dall’art. 1 dalla L.R. n. 16/2016 disponeva
l’inefficacia della predetta SCIA in quanto a suo dire gli interventi indicati non
sarebbero stati assentibili essendo la zona G2 oggetto del futuro “Piano Quadro”.
Avverso tale provvedimento ha proposto ricorso la predetta S.D. con il patrocinio
dell’avv. Vincenzo Caponnetto deducendo intanto l’illegittimità dell’asserito vincolo
del citato “Piano Quadro” non essendo lo stesso uno strumento ostativo allo jus
edificandi specie in relazione alla natura degli interventi compiuti che ai sensi
dell’art. 33 delle norme di attuazione dello strumento urbanistico non sono
assolutamente vietati.
Nel citato ricorso il difensore si è soffermato sulla inefficacia del “Piano Quadro” che
non può essere considerato né vincolo conformativo né vincolo di localizzazione e
che in ogni caso tale “Piano Quadro”, fino a quando non è compiuto, non vieta le
attività espressamente consentite dall’art. 33 delle norme di attuazione del P.R.G.
vigente.
Il Tribunale Amministrativo aveva richiesto al Comune chiarimenti sulla disciplina di
cui all’art. 33 delle norme di attuazione del PRG, che però non sono stati rimessi. E
pertanto, attesi i profili di fondatezza dedotti sulla tardività di dichiarazione di
inefficacia della SCIA di cui all’art. 19, comma 6 bis Legge 241/90 in tema di attività
edilizia ha accolto la sospensione cautelare richiesta, rinviando ogni deduzione sulla
legittimità ed efficacia del Piano Quadro, alla decisione di merito.

Usura ed estorsione, un arresto nel Trapanese

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I Carabinieri hanno arrestato ad Alcamo, per usura ed estorsione, Diego Milotta, 69 anni. Le indagini, coordinate dalla Procura e condotte dai Carabinieri di Alcamo, sono iniziate nell’ottobre del 2019 a seguito dalla denuncia presentata dalla sorella di una delle vittime, disperata per le minacce subite dal fratello. L’uomo, che ha chiesto un prestito, avrebbe dovuto pagare interessi del 171%. Secondo quanto emerso dall’inchiesta, Milotta, dopo aver individuato le vittime approfittando del loro stato di bisogno economico e, dopo averne carpito la fiducia, si sarebbe proposto per fornire loro liquidità immediata, dietro il pagamento di rate di esiguo valore, ma che si prorogavano nel tempo raggiungendo somme molto superiori all’ammontare iniziale. Per tenere sempre sotto scacco le vittime, l’arrestato avrebbe preteso a garanzia degli assegni in bianco già firmati dagli interessati.

Abusi sessuali su minori, inchiesta Procura Enna su parroco

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Enna

La Procura di Enna ha avviato un’inchiesta a carico di un parroco, a seguito di un esposto ed alcune segnalazioni da parte di adolescenti che hanno denunciato presunti abusi sessuali da parte del sacerdote. Sulla vicenda sono in corso indagini da parte degli investigatori della Squadra Mobile che avrebbero già raccolto alcune testimonianze. Il parroco, che è anche insegnante di religione, avrebbe abusato dei ragazzi, quasi tutti minorenni, impegnati nelle attività dell’oratorio. Altri religiosi sarebbero stati a conoscenza dei presunti abusi, ma avrebbero taciuto. Episodi analoghi sono stati segnalati anche alla Curia di Piazza Armerina, senza ottenere alcun provvedimento se non l’allontanamento momentaneo del sacerdote dalla parrocchia.

Bancarotta fraudolenta, arrestati tre imprenditori a Palermo

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Tre noti imprenditori palermitani nel settore dell’abbigliamento sono stati arrestati dalla Guardia di Finanza per, a vario titolo, bancarotta fraudolenta, autoriciclaggio e re-impiego di capitali illeciti. Per loro è scattata anche la misura interdittiva del divieto per 12 mesi di esercizio di attività d’impresa. Agli arresti domiciliari sono ristretti Vito Mazzara, 65 anni, Vincenzo Mazzara, 58 anni, e Marco Mazzara, 26 anni. Le indagini, coordinate dalla Procura, hanno determinato il sequestro preventivo delle quote societarie di due società e di un negozio di abbigliamento ancora attivo a Palermo. Gli indagati, secondo quanto accertato dai finanzieri, avrebbero svuotato ciclicamente le società mediante cessione ed affitti di rami d’azienda. Nonostante l’insolvenza e il fallimento delle società, l’attività di vendita al dettaglio di abbigliamento è continuata con una nuova compagine costituita. Le tre società fallite dal 2015 al 2018 avrebbero accumulato un passivo fallimentare per circa 4,5 milioni di euro a danno dei fornitori e dell’Erario con il quale è stato accumulato un debito pari ad oltre 2 milioni di euro. Il sistema sarebbe stato replicato con due ulteriori società di recente costituzione, che hanno già accumulato altri cospicui debiti pari a oltre 400 mila euro, oggetto dell’attuale provvedimento di sequestro insieme all’unico punto vendita ancora attivo nel centro di Palermo.

Agrigento, discariche come funghi a Maddalusa (video)

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Ad Agrigento l’associazione ambientalista MareAmico, coordinata da Claudio Lombardo, segnala, e documenta in video e foto, che in contrada Maddalusa, a pochi metri da una discarica già denunciata da Mareamico nelle scorse settimane e posta sotto sequestro dai Carabinieri, è insorta una nuova discarica. Gli incivili hanno depositato infissi, vetri, pannelli, sfabbricidi e tanti sacchi di immondizia. VIDEO

Agrigento, consuntivo Polizia municipale tra rifiuti e controlli stradali

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Ad Agrigento dallo scorso 15 gennaio è vietato, in esecuzione di una ordinanza sindacale risalente al settembre 2018 e mai rispettata, conferire i rifiuti seppur differenziati in sacchetti fuori dai mastelli. Pertanto dal 15 gennaio in poi, la Polizia Municipale ha inflitto le prime 20 multe al trasgressori di tale divieto. Inoltre, ancora i Vigili urbani hanno comminato altre 20 multe ai trasgressori della differenziata che hanno gettato in strada sacchetti di spazzatura non differenziata. Contestate infine 260 violazioni al Codice della Strada tramite lo Street control oltre che a seguito di controlli in strada.

Furti tra Agrigento e Lampedusa

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Ad Agrigento ignoti, approfittando della momentanea assenza dei proprietari, hanno scardinato l’infisso di una finestra e sono entrati in un’abitazione a Montaperto. Ingente è il bottino, tra monili in oro e altri oggetti preziosi. Indagini sono in corso ad opera dei Carabinieri. Ed a Lampedusa, in contrada Pozzolana di Ponente, nei pressi dell’ex centro polivalente, altrettanti ignoti hanno forzato l’apertura di un container della Protezione civile ed hanno rubato un decespugliatore acquistato e utilizzato dai Vigili del fuoco. Indagini in corso.