Circa sette chilogrammi di cocaina sono stati sequestrati nel porto di Catania da militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Catania in collaborazione con personale dell’Agenzia delle dogane. La droga è stata nascosta nel magazzino di custodia temporanea di container adibiti al trasporto di frutta esotica provenienti dall’Ecuador. Le ispezioni, eseguite anche con l’ausilio di unità cinofile della compagnia Pronto impiego delle Fiamme gialle di Catania, hanno permesso di scoprire, in uno dei containers, 6,729 chilogrammi di cocaina. La sostanza stupefacente è stata confezionata in panetti da circa un chilo ciascuno e sarebbe stata destinata al mercato illecito di Catania per un valore di commercio al dettaglio di oltre un milione di euro.
“Covid”, la nuova ordinanza in Sicilia
Il presidente della Regione, Nello Musumeci, adotta misure ancora più stringenti rispetto al protocollo nazionale per la “zona arancione”. I dettagli della nuova ordinanza.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha compreso la Sicilia tra le cinque regioni arancioni. Ed il presidente della Regione, Musumeci, ha commentato: “Siamo preoccupati per l’attuale andamento della curva dei contagi in Sicilia, per questo abbiamo chiesto noi al ministro Speranza, che ringrazio, di anticipare di almeno una settimana il provvedimento di istituzione della zona arancione per la Sicilia. Nonostante l’indice Rt dell’Isola non prevedesse infatti questa classificazione, noi, con grande senso di responsabilità, abbiamo previsto misure più stringenti a salvaguardia del nostro territorio”. Dunque, alle consuete regole previste dal Protocollo nazionale per la “zona arancione”, nell’ordinanza appena firmata dal presidente Musumeci, d’intesa con l’assessore alla Salute Ruggero Razza, sono state aggiunte delle misure ancora più restrittive. Ecco quali. Vengono mantenuti i controlli per i passeggeri in arrivo nell’Isola, tra registrazione obbligatoria sul sito dedicato e tampone rapido, così come la riduzione dei voli da e per la Sicilia. Previste misure di distanziamento interpersonale negli esercizi commerciali, con la previsione di screening per gli operatori. I sindaci hanno la facoltà di regolamentare l’accesso nelle zone commerciali per evitare gli assembramenti. Prevista la sospensione delle attività didattiche in presenza fino al 16 gennaio per le scuole elementari e medie inferiori e fino al 30 gennaio per gli istituti superiori. Analoghe disposizioni potranno essere adottate da parte della Conferenza dei rettori. Prosegue normalmente, invece, l’attività in presenza per nidi, asili e scuole dell’infanzia. “Sono certo – afferma Musumeci – che tornerà a prevalere la responsabilità collettiva. Sarebbe assurdo se per la indisciplina di una minoranza si dovessero pagare, ancora, costi sociali ed economici enormi. Una parte importante, come sempre, per garantire l’effettività di queste misure – conclude il presidente della Regione – è affidata alle Forze dell’ordine. Auspico pertanto che vi sia una maggiore presenza, con il ricorso a tutto il personale disponibile, anche delle associazioni di volontariato della Protezione civile regionale”.
“Scorie”, gruppo di lavoro alla Regione
La giunta regionale istituisce un gruppo di lavoro per ribadire ferma contrarietà alle scorie nucleari in Sicilia. I dettagli dell’iniziativa.
Il governo della Regione Siciliana, convocato d’urgenza dal presidente Musumeci in seduta straordinaria, ha assunto una posizione netta sulla cosiddetta Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee (la Cnapi) per i siti che dovrebbero ospitare i depositi di scorie nucleari. In Sicilia da Roma ne hanno previsti quattro. Dunque, la giunta Musumeci ha istituito un Gruppo di lavoro, coinvolgendo le quattro Università dell’Isola e i Comuni interessati dalle scelte sui depositi. Tale Gruppo, presieduto dall’assessore regionale a Territorio e Ambiente, Toto Cordaro, e coordinato da Aurelio Angelini, dovrà elaborare le motivazioni a sostegno della ferma contrarietà della Regione alle proposte della Carta nazionale, la cui scelta siciliana è stata giudicata “irragionevole e priva di fondamento” da parte del presidente della Regione. Nel frattempo, ancora in riferimento alle scorie nucleari in Sicilia, si allarga il fronte del “no”. Il Cars, ovvero il Comitato amministratori locali siciliani, che raggruppa al suo interno circa 300 componenti, tra sindaci, assessori e consiglieri comunali, ha espresso la propria assoluta “contrarietà’ in merito alla individuazione delle quattro aree potenzialmente idonee per la costruzione del deposito nazionale nucleare individuate in Sicilia nelle province di Trapani, Palermo e Caltanissetta. Gli amministratori locali siciliani hanno scritto a Musumeci ed al presidente dell’Assemblea Regionale, Gianfranco Miccichè, e hanno chiesto che sia tutelata la Sicilia evitando che le scorie nucleari arrivino nell’Isola. A fronte di tutto ciò sarà il ministero dello Sviluppo Economico a convalidare la versione definitiva della Carta, ovvero la Cnai, la Carta Nazionale delle Aree Idonee. La Cnai sarà il risultato dell’aggiornamento della Cnapi, che risale al 2015, sulla base dei contributi emersi durante la consultazione pubblica. Ecco perché l’istituzione dell’apposito Gruppo di lavoro da parte della giunta regionale è finalizzata a ribadire senza riserve la contrarietà del governo dell’Isola alle scorie nucleari in Sicilia.
Droga, “Piazza pulita”, chiesti nove rinvii a giudizio
La Procura di Agrigento, tramite la pubblico ministero Alessandra Russo, ha chiesto il rinvio a giudizio, all’udienza del 14 marzo innanzi al giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, di nove tra extracomunitari, originari di Gambia, Senegal e Nigeria, e una donna belga, imputati nell’ambito dell’inchiesta antidroga cosiddetta “Piazza pulita”, che ha svelato un business fiorente di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti nel centro storico di Agrigento, nella zona compresa tra piazza Ravanusella e le vie Cannameli, Vallicaldi e Gallo.
Frana al Viale della Vittoria, altri fondi per il consolidamento
Ad Agrigento si procede alla progettazione dei lavori di recupero in sicurezza del versante a nord ovest dei palazzi cosiddetti “Crea” al Viale della Vittoria, teatro della disastrosa frana del 5 marzo 2014, e del versante sottostante la via Picone, soggetto a rischio idrogeologico e pericolosità. Dalla tesoreria dello Stato, provenienti dal ministero dell’Interno, sono stati accreditati in proposito 103mila e 879 euro, e il Comune li ha impegnati in un apposito capitolo di bilancio.
Covid-19, boom di nuovi positivi ad Agrigento dopo le festività
Purtroppo è ritornata a salire la curva dei contagiati nella città dei templi. Evidentemente durante il periodo delle feste le misure precauzionali sono state allentate e così dai 58 casi positivi del 24 dicembre scorso siamo arrivati ai 91 di oggi. Di questi sette sono ricoverati in ospedale (uno in rianimazione e 6 in degenza ordinaria), Due sono ricoverati in hotel covid e 82 sono in trattamento domiciliare. Per fortuna non si sono registrati nuovi decessi. I dati di Agrigento sono in linea con quelli regionali che hanno convinto il governatore Musumeci a far dichiarare la Sicilia zona Arancione e ci hanno fatto chiudere le scuole fino a giorno 18.
“Non mi stancherò mai di ripetere – dice il sindaco Franco Miccichè – che la pandemia non è stata ancora superata. Che il contagio e dietro l’angolo e che l’imprudenza porta gravi conseguenze per noi e per i nostri cari. Manteniamo quindi le prescrizioni imposte (distanza, mascherina, disinfettate e lavaggio continuo delle mani), evitiamo gli assembramenti e stiamo a casa quando possiamo”.
Agrigento, sindaco e giunta regalano un climatizzatore all’oratorio del Villaggio Peruzzo
In quel locale c’è freddo. Il sindaco e la giunta regalano un climatizzatore per i locali dell’oratorio della chiesa del Villaggio Peruzzo che è stato adibito a scuola. “In questo modo – ha detto il dott. Miccichè – i bambini che devono stare in classe per diverse ore, avranno la possibilità di lavorare in condizioni climatiche ottimali e non dovranno più tenere i cappotti messi per tutta la mattina”.
Covid 19, il presidente Musumeci: “Abbiamo chiesto noi la zona arancione al ministro Speranza”
“Siamo preoccupati per l’attuale andamento della curva dei contagi in Sicilia, per questo abbiamo chiesto al ministro Speranza, che ringrazio, di anticipare di almeno una settimana il provvedimento di istituzione della zona arancione per la Sicilia”. Lo dichiara il presidente della Regione Nello Musumeci.
“Nonostante l’indice Rt dell’Isola non prevedesse infatti questa classificazione – aggiunge il Governatore -, con grande senso di responsabilità, abbiamo così previsto misure più stringenti a salvaguardia del nostro territorio”.
Agrigento, molte pensiline sono vetuste, le aziende intestatarie devono ripristinarle subito
Il sindaco Franco Miccichè, dopo aver fatto un sopralluogo ispettivo in moltissimi vie agrigentine e avendo constatato la vetustà e il degrado delle pensiline realizzate in prossimità delle fermate degli autobus di linea urbana, ha immediatamente sollecitato le aziende intestatarie della concessione delle medesime pensiline, a provvedere a un ripristino delle stesse in tempi brevissimi. Il risultato è stato praticamente immediato. Nel giro di 24 ore sono stati fatti i primi cambiamenti. Il resto verrà fatto nei prossimi giorni a seguire.
Agrigento, il sindaco chiude le scuole fino al 18 gennaio: “Si rischiano nuovi contagi”
Scuole chiuse ad Agrigento da lunedì 11 e fino a lunedì 18. Lo ha disposto questo pomeriggio il sindaco Franco Miccichè preoccupato per il rischio di un aumento dei contagi per studenti, professori e personale Ata. Il provvedimento del dott. Miccichè, che ricordiamo è anche medico del dipartimento prevenzione della salute pubblica, riguarderà tutte le scuole elementari e medie sia inferiori che superiori della città. Le lezioni continueranno con la didattica a distanza, come si è fatto in questi mesi. Resteranno aperte solo le materne e gli asili nido, per favorire le famiglie che possono, volendo, lasciare i loro figli per andare a lavorare.