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Proclamato lo stato di agitazione all’istituto penitenziario di Agrigento

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Proclamato lo stato di agitazione del personale della casa circondariale di Agrigento. Le organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria SAPPe-OSAPP-UIL PA -USPP-CISL FNS-CNPP FSA -CGIL FP  che rappresentano l’87%, a seguito di un incontro con la parte pubblica, il direttore dell’istituto penitenziario, hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione interrompendo le relazioni sindacali con il direttore fissando per la data del 20 gennaio prossimo un sit-in di protesta poiché nel confronto è emerso che quella Autorità Dirigente vuole mettere all’angolo una maggioranza plebiscitaria poiché ostaggio di una organizzazione sindacale minoritaria .

Nella posizione assunta dalla parte pubblica è emerso una ipotesi di comportamento antisindacale assumendo il principio del prendi tempo per perdere tempo e ritardare nel tempo anziché programmare incontri fra le parti per concludere quanto rimasto in sospeso nel precedente incontro inerente la nuova organizzazione del lavoro subordinata all’attuale organico del personale di polizia penitenziaria in forza alla casa circondariale di Agrigento , così come imposto dagli uffici superiori nel disporre la rivisitazione del sistema lavorativo degli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria subordinatamente ai numeri di unità a disposizione ritoccando il Protocollo Intesa Locale (  regolamentazione lavoro interno Polizia Penitenziaria ) .

“Il direttore della casa circondariale di Agrigento – si legge in una nota – ha riferito, durante la riunione, scaricando la responsabilità all’Ufficio del Provveditore, che avrebbe fissato eventuali date di incontro dopo che il Provveditore stesso si sarebbe pronunciato in merito al raffreddamento dei conflitti richiesto da una sigla minoritaria chiesta la tempistica lo stesso direttore non l’  ha saputo determinare.  Non condividendo la posizione , abbiamo abbandonato il tavolo delle trattative, proclamando lo stato di agitazione e contestualmente annunciavano  sit-in di protesta”.

 

 

Aics provinciale di Agrigento e Organizzazione Noi assieme per lo sviluppo dei territori siciliani e non solo

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Giuseppe Petix, presidente Aics Agrigento

Turismo, terzo settore e molto altro ancora. L’Aics provinciale di Agrigento è al lavoro su diversi bandi, europei e nazionali, che coinvolgono già diversi comuni agrigentini e nisseni. Tutto ciò grazie al partenariato con l’Organizzazione Noi che è presente in cinque regioni italiane. Molti professionisti stanno sposando la causa, a cominciare da Pinuccio Favata.

All’appello dell’organismo guidato da Giuseppe Petix, hanno risposto molti enti locali che puntano molto sulla preparazione dei professionisti dell’Aics per cercare quel rilancio necessario dopo un anno dallo scoppio della Pandemia.

I comuni di Comitini, Realmonte, Sant’Angelo Muxaro, Campofranco, Villalba, Acquaviva Platani, Casteltermini e Mussomeli, si sono legati all’Aics al fine di realizzare, come detto, tutta una serie di iniziative che renderebbero protagonisti i cittadini ma con uno sguardo al futuro.

“Siamo ampiamente soddisfatti del lavoro svolto – dice il presidente Petix – ma ancora tanto dobbiamo fare. Le opportunità che ci propone l’Europa, ma anche l’Italia e la Regione, sono uniche, bisogna inseguirle perche la Sicilia ha la necessità di tornare a sorridere. Tramite lo sport, il turismo, l’ambiente, l’aggregazione, ci sono le armi per vincere la guerra. Sono contento che molti comuni si siano legati a noi anche perché con i camp estivi abbiamo dimostrato di saperci fare”.

“A giorni – dice il dirigente Mariogero Taibi – sarà inaugurato il nostro sito internet che ci permetterà di venire incontro ai nostri partner. Stiamo preparando anche una grande iniziativa sull’agricoltura”.

Il progettista Rino Petix è un ingegnere in pensione che ha voluto dare una mano all’Aics al fine di una attenta lettura di quelli che sono i bandi:”Ce ne sono tanti e di tutti i tipi, è arrivato il momento di sfruttarli appieno. Ma è normale che occorre un grande lavoro di squadra”.

Soddisfatti anche i sindaci che hanno avviato delle progettazioni con l’Aics.

“Sono contento del lavoro che questo ente ha svolto in estate con il camp estivo – dice il sindaco di Comitini Nino Contino – non era facile per via del Covid-19, ma loro sono stati encomiabili, attenti ad osservare ogni più piccola regola. Ecco perché siamo certi che questa collaborazione non potrà che giovare al mio paese”.

“C’è entusiasmo e professionalità nell’Aics – dice il sindaco di Campofranco Rino Pitanza – proprio per questo motivo abbiamo subito sposato l’idea di una collaborazione che sarà sicuramente interessante per il rilancio del territorio in termini turistici ma anche sociali”.

Dello stesso avviso anche la prima cittadina di Realmonte, Sabrina Lattuca:”L’ente ha persone valide e con le idee chiare. Abbiamo sottoscritto un protocollo per un bando sull’ambiente e, in cantiere abbiamo altre due tre importanti collaborazioni che potranno vedere la luce in breve tempo”.

Focolaio covid a Ribera

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Dieci disabili psichici ospiti di una comunità alloggio di Ribera sono risultati positivi al Covid. Contagiati anche 4 operatori della struttura. Così conferma il sindaco Matteo Ruvolo che assicura che la situazione è sotto controllo, che i positivi sono tuttora in isolamento all’interno della stessa residenza sanitaria, tranne 3 persone (un ospite del centro e due operatori) con sintomi lievi e che sono stati ricoverati nel locale Covid hotel. I sanitari sono impegnati a risalire ai contatti avuti soprattutto dagli operatori all’esterno della struttura interessata dal focolaio. Al momento a Ribera i contagiati sono 27.

Sciopero lavoratori scorrimento veloce Palermo – Agrigento

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Scioperano 40 lavoratori impegnati nei lavori di recupero dello scorrimento veloce Palermo-Agrigento dipendenti di due società affidatarie, il consorzio Palermo Agrigento scarl e la Asfalti Italiani. I lavoratori rivendicano dalla Bolognetta scpa e dall’Anas due mensilità arretrate, novembre e dicembre. I sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil sono a Villafrati a fianco degli operai, e ribadiscono: “Come volevasi dimostrare, qualcuno pensa ancora che i lavori possano essere svolti dagli operai senza che le maestranze siano retribuite. Dalle interlocuzioni avute con l’azienda, ci è stato garantito che sarà subito pagata la prima delle due mensilità dovute. Anche se rimane intatta la nostra preoccupazione per la gestione di un cantiere che – lo ricordiamo – è partito nel 2012 e doveva essere consegnato dopo 1.200 giorni. A distanza di 10 anni, ancora questo cantiere non vede un futuro chiaro al suo orizzonte”.

San Leone, si rimuove la discarica abusiva giacente all’ex eliporto

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Ad Agrigento, a San Leone, al mattino di oggi, su richiesta del vice sindaco e assessore alla nettezza urbana, Aurelio Trupia, le imprese del raggruppamento titolare dell’appalto hanno rimosso la discarica abusiva giacente nel piazzale dell’ex eliporto. In proposito dal Comune di Agrigento affermano: “Questa volta non si procede solo alla rimozione dei rifiuti. Una pattuglia della squadra ecologica della polizia municipale infatti aprirà i sacchetti per individuare l’origine della spazzatura così da risalire alle persone che hanno lasciato i rifiuti in modo abusivo. Se l’operazione andrà a buon fine, come si spera, gli autori del gesto saranno sanzionati con la multa da 600 euro. Questo tipo di controllo sarà ripetuto anche nelle altre aree dove si creano discariche abusive di rifiuti”. Le immagini sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

In Sicilia approda un altro stock di vaccini

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Oggi in Sicilia approda, proveniente da Roma, uno stock di 56 mila dosi di vaccino. Renato Costa, responsabile per l’emergenza covid a Palermo, commenta: “Noi siamo pronti a procedere ancora più spediti sulle vaccinazioni, e speriamo che ci sia riconosciuta la premialità prevista dal governo nazionale per le regioni virtuose. Il che significherebbe più dosi che arriverebbero in Sicilia”. In Sicilia finora, dal 30 dicembre ad oggi, sono stati somministrati 61.694 vaccini sui 78.685 consegnati. I vaccinati sono 31.528 uomini e 30.166 donne. Poco più di 51mila sono operatori socio sanitari, 8.700 fra il personale non sanitario e poco di 1.300 fra gli ospiti delle residenze sanitarie. Sulla gestione dei centri di stoccaggio vi è la massima attenzione dei Carabinieri del Nas. Sono state migliorate le contromisure nei magazzini di stoccaggio per evitare l’azione di eventuali male intenzionati, non solo la mafia e la criminalità organizzata ma anche eventuali infiltrazioni illecite.

Maltrattamenti in famiglia, assolto agrigentino

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Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Fulvia Veneziano, ha assolto, “perché il fatto non sussiste” E C, sono le iniziali del nome, 54 anni, di Agrigento, imputato di maltrattamenti in famiglia con l’aggravante di aver compiuto tali atti in presenza di un minore. L’uomo è stato denunciato dall’ex convivente, una cinquantenne agrigentina, che ha raccontato agli inquirenti di maltrattamenti fisici e psicologici subiti. Durante il processo sarebbe però emersa un’altra verità caratterizzata sì da alterchi ma non maltrattamenti.

Danneggiamento aggravato, assolti due agrigentini

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Il palazzo di Giustizia di Agrigento

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, il giudice monocratico del Tribunale, Sabrina Bazzano, ha assolto due agrigentini imputati di danneggiamento aggravato in concorso. Si tratta di Antonio Canzonieri e Salvatore Camilleri, i quali avrebbero sfondato la porta di una comunità per migranti a bordo di una MotoApe. Il giudice ha ritenuto di dover assolvere i due agrigentini per la particolare tenuità del fatto, accaduto alcuni anni addietro a Villaseta.

Sicilia, l’andamento dei saldi

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Dopo l’inizio, il 7 gennaio scorso, l’andamento dei saldi in Sicilia. L’intervista al presidente regionale di ConfEsercenti, Vittorio Messina, è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Sicilia, il covid secondo Demopolis

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La zona arancione, misure restrittive più stringenti, e la didattica a distanza. Gli esiti di un sondaggio Demopolis in Sicilia. Grafici e percentuali.

Un’indagine condotta dall’Istituto Demopolis ha misurato “a caldo” l’impatto sull’opinione pubblica regionale della scelta del Governo regionale di attuare in Sicilia misure più stringenti, dopo il recente aumento della curva dei contagi a seguito delle festività di fine anno. Il sondaggio è stato compiuto su un campione di 1.500 intervistati, stratificato per area geografica di residenza, genere e fascia di età, statisticamente rappresentativo della popolazione maggiorenne residente in Sicilia. Ecco gli esiti della rilevazione demoscopica.
Alla domanda “Come valuta la decisione prudenziale, richiesta dal governo Musumeci, di porre dall’11 gennaio la Sicilia in zona arancione?”, il 70% ha risposto necessaria, il 22% sbagliata ed eccessiva, e l’8% non sa.
Poi, alla domanda “Condivide la scelta di misure più stringenti in Sicilia dopo il recente aumento della curva dei contagi?”, il 40% risponde sì, il 33% risponde sì ma sarebbe stata preferibile la zona rossa per porre un maggiore freno al covid, il 21% risponde no, è eccessiva, e il 6% non sa.
E poi, alla domanda “Il Governo regionale, proseguendo l’esperienza attuata per le festività di fine anno, ha deciso di mantenere nel mese di gennaio uno screening mirato sul covid su chi arriva in Sicilia, tra obbligo di tamponi e altro. Condivide la scelta?”, il 78% risponde sì, il 12% no, e il 10% non sa.
Poi, alla domanda come valuta la didattica a distanza fino al 16 gennaio per scuole elementari e medie, il 60% risponde positivamente, l’8% non sa, e il 32% negativamente.
E poi, alla domanda “Come valuta la didattica a distanza fino al 30 gennaio per scuole superiori e università”, il 71% risponde positivamente, il 6% non sa, e il 23% negativamente.
Ed il direttore di Demopolis, Pietro Vento, commenta: “La preoccupazione dei siciliani per la diffusione del coronavirus nell’Isola è tornata a crescere negli ultimi giorni, passando dal 75% del 22 dicembre all’83% di oggi. La scelta di misure più stringenti per il contenimento del virus appaiono motivate, agli occhi dell’opinione pubblica, anche dalla necessaria tutela della campagna di vaccinazione appena iniziata: per più di 7 siciliani su 10, l’arrivo dei vaccini contro il covid rappresenta una grande opportunità per uscire dalla pandemia nel 2021”.