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I volontari dell’Associazione “I Ragazzi della Trinacria” hanno ripulito villa Arancio. Interviste al Vg alle 14:05

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I volontari dell’Associazione “I Ragazzi della Trinacria” hanno ripulito villa Arancio ad Agrigento. Interviste al Vg alle 14:05

Pogliese reintegrato nella carica di sindaco di Catania

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Salvo Pogliese

Il Tribunale civile di Catania, accogliendo la richiesta del collegio di difesa sulla fondatezza della questione di legittimità costituzionale relativa all’applicazione della legge Severino, ha trasmesso gli atti della richiesta di “annullamento” alla Corte costituzionale sulla sospensione dall’incarico di sindaco di Salvo Pogliese. La decisione è esecutiva e Pogliese, che era stato sospeso dall’incarico per 18 mesi per essere stato condannato a 4 anni e 3 mesi per peculato dal Tribunale di Palermo per l’uso di rimborsi spese quando era capogruppo all’Ars del Pdl, è reintegrato nell’incarico di sindaco.

Festa in un casolare di Siculiana con 42 partecipanti: intervengono i carabinieri. Tutti multati

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In barba al Dpcm al fine di contenere i contagi dal Covid 19, si sono radunati in un casolare di Siculiana per una festa. Qualcuno dei vicini, però, ha sentito urla e schiamazzi oltre al volume alto della musica ed ha chiamato i carabinieri. I militari dell’arma, quando sono giunti sul posto, hanno appurato che alla festa erano presenti ben 42 persone, di età compresa tra i 20 e i 40 anni. Inutile dire che si era creato un grosso assembramento. Ai carabinieri non è rimasto null’altro da fare che multare tutti i presenti di 400 euro a testa. Molti soggetti erano sprovvisti di mascherina. E alcuni degli invitati con i telefonini avevano realizzato dei video, poi pubblicati sui social network. Le immagini sono state acquisite dai carabinieri.

Cacciatore su abbandono aula consiliare opposizione Agrigento

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Davide Cacciatore

Il consigliere comunale di Agrigento, Davide Cacciatore, capogruppo della lista civica “Facciamo squadra”, interviene a seguito dell’abbandono dell’aula consiliare ieri dell’opposizione. Cacciatore afferma: “Voglio esprimere la mia amarezza e denunciare la poca consapevolezza del ruolo politico di alcuni consiglieri di opposizione che ieri, abbandonando l’aula consiliare, hanno dimostrato lo scarso interesse per le questioni riguardanti la città. Si è preferito abbandonare l’aula nel momento in cui siamo stati chiamati a discutere e votare nell’interesse della città. I Consiglieri Comunali sono chiamati a discutere sul punto, a manifestare il proprio assenso o dissenso spiegandone le motivazioni, aprendo la discussione e partecipando con le dovute argomentazioni, eventualmente facendo delle proposte migliorative per la città. Tra l’altro tutti i consiglieri di opposizione sono rappresentati nelle sei commissioni consiliari. Il vero sospetto è che qualcuno ancora oggi, dopo essere stato asfaltato dagli elettori agrigentini, pensa che la democrazia deve seguire regole autarchiche finalizzate a uno smisurato ego con la compiacenza di alcuni che sono soggiogati da atteggiamenti anti-democratici e poco costruttivi. Il ruolo di Consigliere lo si esercita in Aula Consiliare”.

Slow food, costituita ad Agrigento la Comunità “Zagara”

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E’ stata costituita ad Agrigento la nuova Comunità “Zagara”, ufficializzata dalla ratifica del Comitato esecutivo nazionale di Slow Food. La Comunità “Zagara”, prima in Sicilia, tra le prime in Italia, aderisce alla rete delle Comunità Slow Migranti di Slow Food. Ogni giorno la rete di Slow Migranti supporta cuochi, agricoltori, produttori di formaggio, apicoltori e tanti altri che coltivano la propria diversità nei paesi d’arrivo, avviando insieme lenti processi di adattamento e interessanti contaminazioni culturali e gastronomiche. Sono parte del gruppo di coordinamento della Comunità Zagara Mareme Cisse (portavoce), Martina Maurer, Safa Bessali, Abdoulie Jallow e Antonino Alfò. L’obiettivo della Comunità è quello di “contribuire alla costruzione di una comunità interattiva, multiculturale, aperta e solidale, consapevoli che il cibo rappresenta uno degli elementi caratterizzanti della cultura dei popoli. Tutto nel rispetto delle biodiversità, dell’ambiente e della dignità delle persone e della loro cultura”.

Musumeci condivide e rilancia l’allarme esodo nord – sud

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Il presidente della Regione coglie e condivide l’allarme esodo dal nord al sud in occasione del fine settimana tra 19 e 20 dicembre. Nello Musumeci ha scritto sulla sua pagina facebook: “Il rischio di un nuovo esodo verso il sud è un fatto reale, che non può non destare preoccupazione. Per questo ho ritenuto di chiedere al nostro Comitato scientifico di valutare alcune misure di contenimento e sorveglianza sanitaria, che vorremo condividere anche con il Ministero della Salute. C’è un sostanziale miglioramento in Sicilia e si inizia finalmente a vedere una progressiva regressione della pressione sulle strutture ospedaliere. Non possiamo, quindi, rischiare di far correre di nuovo il virus per comportamenti individuali che appaiono improntati a superficialità. Lo dobbiamo alle tante vittime che abbiamo avuto e alla straordinaria passione con cui migliaia di operatori hanno adempiuto con professionalità alla loro missione di vita”.

Gestione “covid” nell’Agrigentino, il punto settimanale di Zappia

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Mario Zappia

La gestione covid nell’Agrigentino. Il punto settimanale del commissario dell’Azienda sanitaria provinciale, Mario Zappia, è in onda oggi al termine del Videogiornale di Teleacras.

Allarme esodo nord – sud

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Si prevede, come a marzo, un esodo di massa dal nord al sud durante il fine settimana tra il 19 e il 20 dicembre. Ministero dell’Interno a lavoro preventivo

Come tra il 7 e l’8 marzo, anche adesso, tra il 19 e 20 dicembre, sabato e domenica, è allarme rientri dal nord al sud per le feste natalizie. Il primo a lanciarlo è stato il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha ribadito: “Il 19 e il 20 dicembre, ovvero l’ultimo week end in cui si può partire prima delle festività natalizie, rischiamo di rivivere quello che successe nella notte fra il 7 e l’8 marzo. Il rischio è proprio questo, e, perché oggi possiamo prevederlo, dovremo cercare di attrezzarci affinchè ci sia particolare attenzione nelle stazioni, negli aeroporti e da tutti i luoghi da cui la gente potrebbe partire. Bisognerà parlare con le Prefetture e con le forze dell’ordine per evitare che si creino più danni che lasciare la libertà a tutti di circolare nel periodo natalizio”. Si tratta di un allarme fondato e concreto allorchè l’ultimo Decreto del premier Conte prevede che anche la Sicilia sia blindata dal 21 dicembre al 6 gennaio, ed è consentito spostarsi solo per comprovate ragioni di salute o di lavoro o se si può dimostrare che si fa ritorno nel proprio domicilio o nella propria casa di residenza. Per le festività non è passata, inoltre, la richiesta di permettere i ricongiungimenti in base al grado di parentela, il che sbarra la strada non poco a chi vuole mettersi in viaggio. Il problema però sarà proprio nel week end 19-20 dicembre. A marzo migliaia di persone si riversarono nelle stazioni di notte, c’è chi decise di affrontare il viaggio anche in auto per tornare al sud. Oggi, memori di quell’esperienza si ha lo stesso timore ma al tempo stesso, come ha sottolineato Fontana, si ha il tempo per organizzarsi e prevenire la fuga di massa. Adesso occorrerà capire come: se i governatori delle regioni del sud adotteranno specifiche ordinanze. Nel frattempo, il ministero dell’Interno, proprio in occasione di quel fine settimana tra 19 e 20, sta predisponendo controlli rafforzati nelle arterie principali ma, essendo consentito spostarsi, difficilmente, se non ci saranno misure specifiche, potrà essere scongiurato un esodo di massa prima che entri in vigore lo stop agli spostamenti.

Decadute le dieci “zone rosse” in Sicilia

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Sono decadute le dieci “zone rosse” in Sicilia, istituite dal governo regionale a fronte dell’aumento dei contagi in alcuni paesi. Da ieri anche Bronte (nel Catanese), Cesarò e San Teodoro (in provincia di Messina), Misilmeri (nel Palermitano) e Vittoria (in provincia di Ragusa), Acate, e Comiso (sempre nel Ragusano), Camastra (in provincia di Agrigento), Ciminna (in provincia di Palermo) e Maniace (in provincia di Catania), sono in zona gialla così come il resto della Sicilia. E sempre ieri è scaduta l’ultima ordinanza emanata dal governatore Nello Musumeci.
Salvo misure più restrittive che potrebbero essere emanate solo dopo apposita nuova ordinanza dal presidente della Regione, Nello Musumeci, vigono le regole annunciate il 3 dicembre dal premier Giuseppe Conte.

L’andamento del covid in Sicilia

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Report del Comune di Palermo in base ai dati della Protezione civile nazionale: Sicilia terzultima nei tamponi, e alti i ricoveri in terapia intensiva.

L’Ufficio statistica del Comune di Palermo ha appena diffuso un report che confronta l’andamento del covid in tutta Italia sulla base dei dati della Protezione civile nazionale. Ecco le rilevazioni nel dettaglio, relative alla settimana dal 23 al 29 novembre. In tutta Italia sono stati rilevati 176.310 nuovi positivi, il 23,5 per cento in meno rispetto alla settimana precedente. In Sicilia nell’ultima settimana sono stati registrati 9.419 nuovi positivi con una diminuzione del 18,8 per cento in confronto alla settimana precedente. Poi, per quanto riguarda i tamponi, nella settimana dal 23 al 29 novembre in Sicilia è stato effettuato il numero di tamponi più elevato dall’inizio dei controlli: 68.985. Rispetto alla settimana precedente vi è un incremento del 5 per cento. Di contro, però, in rapporto alla popolazione residente sono stati effettuati 1.388 nuovi tamponi ogni 100mila abitanti: un numero ben al di sotto della media nazionale, 2.367 tamponi ogni 100mila abitanti. Ecco perché la Sicilia risulta la terzultima regione in Italia nell’ambito dei tamponi. E poi, nell’ultima settimana i nuovi positivi al Covid in Sicilia sono stati 189,6 ogni 100mila abitanti, contro un valore medio nazionale pari a 292,7. E la Sicilia è terza in Italia dopo Calabria e Sardegna. Poi, in riferimento ai morti, l’Ufficio statistica del Comune di Palermo calcola in Sicilia 6,4 nuove persone morte per covid ogni 100mila abitanti nell’ultima settimana. La media nazionale è risultata pari a 8,6. E poi, sul tasso di letalità del covid nelle regioni, ovvero i morti ogni 100 positivi, dall’inizio dell’emergenza sanitaria in Sicilia si sono registrati 2,4 morti ogni 100 positivi, a fronte di una media nazionale di 3,5. La prima regione per numero di morti ogni 100 positivi è la Lombardia con 5,3 morti ogni 100 positivi. E poi, per quanto attiene agli attuali positivi, i ricoveri e le terapie intensive, in Sicilia gli attuali positivi sono 814,8 ogni 100mila abitanti. La media nazionale è pari a 1.320,9. Ebbene la Sicilia risulta il territorio col valore più basso degli attuali positivi su 100mila abitanti. Resta alto e molto vicino alla media nazionale, invece, il valore dei ricoverati in Sicilia: si tratta del 4,4 per cento dei positivi a fronte di un 4,6 per cento in tutta Italia. Male anche sui ricoveri in terapia intensiva, che in Sicilia sono lo 0,60 per cento degli attuali positivi rispetto a una media nazionale dello 0,47 per cento.