Come si ricorderà, il consigliere comunale di Agrigento, Pasquale Spataro, è intervenuto stigmatizzando l’invio agli utenti di bollette idriche maggiorate a conguaglio degli aumenti deliberati dall’Ati e con effetto retroattivo a decorrere dal gennaio 2018. Adesso, dunque, anche l’appello di Spataro è stato accolto allorchè le stesse bollette sono state sospese. Tuttavia, il consigliere d’opposizione ritiene che tali bollette siano da annullare definitivamente perché illegittime, e che bisogna rimborsare chi ha già pagato. Spataro aggiunge: “Esprimo soddisfazione perché, anche se si tratta di congelamento e non di un provvedimento che ne determina il blocco definitivo, è pur sempre un risultato positivo che consente a famiglie, commercianti e imprenditori, specie in questa particolare fase di crisi legata anche all’emergenza sanitaria, di non appesantire il loro già magro bilancio. Adesso bisogna revocare il provvedimento di conguaglio perché illegittimo allorchè in contrasto con il disposto di una delibera dell’autorità garante per l’energia. In particolare si evidenzia un grave inadempimento da parte della gestione commissariale di Girgenti Acque che, secondo quanto previsto dall’articolo 1 punto b, avrebbe dovuto informare l’utente, contestualmente all’emissione della corrispondente fattura e comunque almeno 10 giorni in anticipo rispetto alla scadenza dei termini di pagamento, della possibilità di eccepire la prescrizione, ai sensi dell’articolo 1 comma 4 della legge di bilancio 2018, del credito relativo agli importi da fatturare più di due anni prima nei casi di rilevanti ritardi e il diritto a non versare gli importi fatturati, nei casi di rettifiche di dati di misura relative a periodi superiori a due anni. E lo avrebbe dovuto fare utilizzando uno o più canali di comunicazione idonei a garantire completezza e trasparenza. Cosa che non è stata fatta”.
Il capo della Polizia, Gabrielli, premia Fatima Celona
Dopo il collocamento in quiescenza, il Capo della Polizia, Franco Gabrielli, ha conferito alla dottoressa Fatima Celona, già Dirigente della Divisione Pasi della Questura, la promozione alla qualifica di Dirigente Superiore della Polizia di Stato. Nella circostanza è stata consegnata una prestigiosa targa ricordo. Fatima Celona ha iniziato la sua lunga carriera nella Polizia di Stato con la nomina a vice commissario. Dopo la frequenza del corso di formazione è stata assegnata alla Questura di Palermo quale funzionario della sala operativa, alla Sezione Volanti, per poi proseguire alla Questura di Caltanissetta, dove ha ricoperto svariati e prestigiosi incarichi ed infine alla Questura di Agrigento dove ha ricoperto gli incarichi di Dirigente Digos, Capo di Gabinetto, e Dirigente del Commissariato di Licata. Promossa Primo Dirigente ha diretto la Divisione Pasi della Questura di Agrigento fino alla data del collocamento in quiescenza.
Altri tre sbarchi di migranti a Lampedusa
Dopo i primi tre sbarchi con a bordo circa 300 migranti, tra martedì e mercoledì, adesso, con altri tre approdi, sono giunti a Lampedusa complessivamente 46 tunisini, compresi 7 minori. Gli africani sono stati condotti nell’hotspot di contrada Imbriacola, da dove, nel frattempo, 119 extracomunitari sono stati trasferiti sulla nave quarantena “Azzurra”. Al momento nel centro d’accoglienza sono ospiti 268 persone.
Paolo Cilona ospite di Punto Fermo Day (video)
Al termine del Videogiornale di Teleacras di oggi il direttore del Cepasa, il Centro di promozione azione sociale, Paolo Cilona, è ospite della settimanale rubrica “Punto Fermo Day”, ideata e condotta da Mario Gaziano.
Acqua, sospese le bollette a conguaglio
I commissari accolgono l’invito della Commissione all’Assemblea Regionale. Sospese le bollette idriche a conguaglio con effetto retroattivo dal gennaio 2018.
Come pubblicato più volte, sono state numerose e ricorrenti le proteste degli utenti e le riserve da parte di esponenti politici verso delle bollette idriche maggiorate spedite ai cittadini agrigentini a conguaglio di aumenti delle tariffe, deliberati dall’Ati, l’Assemblea territoriale idrica agrigentina che comprende tutti i sindaci, tramite la delibera 3 del 2020. Come è noto, la gestione commissariale di Girgenti Acque, a fronte di tali aumenti, ha deciso di applicarli con effetto retroattivo a decorrere dal primo gennaio 2018, recapitando ai consumatori bollette maggiorate e non di poco. La presidente della Commissione competente all’Assemblea Regionale, Giusi Savarino, ha promesso un’audizione delle parti in causa, e così è stato. A seguito di tale riunione, i commissari di Girgenti Acque hanno accolto l’invito a sospendere tali bollette a conguaglio e ad avviare una riflessione tecnica sulla praticabilità della pretesa degli aumenti tariffari con effetto retroattivo dal gennaio 2018. I componenti della stessa Commissione, composta dai deputati regionali Savarino, Di Caro, La Rocca Ruvolo, Mangiacavallo, Catanzaro e Pullara affermano congiuntamente: “Alla presenza dei commissari straordinari prefettizi di Girgenti Acque, Venuti e Dall’Aira, della presidente dell’Ati Valenti, e dei rappresentanti delle associazioni dei consumatori presenti sul territorio che ne hanno fatto richiesta, ovvero Di Miceli, Raso e Spataro, abbiamo preso questa posizione, che è stata tempestivamente accolta e recepita dai vertici di Ati e di Girgenti acque. Pertanto possiamo rassicurare gli utenti che l’invio dei conguagli sarà sospeso. L’acqua è un servizio pubblico essenziale che deve essere garantito a tutti, in modo efficiente e senza scopo di lucro”. Peraltro, nel corso della stessa riunione, la presidente dell’Ati, e sindaco di Sciacca, Francesca Valenti, ha annunciato che martedì scorso il direttivo dell’Ati ha già approvato la sospensione delle bollette, e che tale sospensione attende adesso di essere approvata anche dall’assemblea, ancora non convocata. Tanti agrigentini, nel frattempo, hanno già pagato le bollette a conguaglio, e qui insorge un’altra incognita, al momento non risolta.
In Appello assolti 5 medici in servizio ad Agrigento
La Corte d’Appello di Palermo, ribaltando la sentenza di condanna in primo grado a 9 mesi ciascuno di reclusione per omicidio colposo a carico di altrettanti medici in servizio ad Agrigento, li ha assolti riconoscendo, tramite anche delle perizie, che la morte di Maria Ferraro, 58 anni, è stata provocata da una pancreatite e da un’infezione, senza alcun nesso con l’operato dei medici. Gli assolti sono: Francesco Buscaglia, 49 anni; Vincenzo Scudera, 65 anni; Pasquale Zicari, 66 anni; Carlo Fontana, 47 anni e Fabrizio Alletto, 46 anni.
Droga, canicattinese patteggia condanna
Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, la giudice per le udienze preliminari, Alessandra Vella, ha ratificato la proposta di patteggiamento della condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione, e 30mila euro di multa, a carico di Salvatore Carlino, 29 anni, di Canicattì, arrestato lo scorso 27 giugno per detenzione di droga a fine di spaccio allorchè sorpreso in possesso di 95 grammi di cocaina e 6.900 euro in contanti.
Le Provinciali a marzo (video)
L’Assemblea Regionale approva la legge che fissa tra il 15 e il 31 marzo le elezioni Provinciali di secondo livello. Si tratta dell’ennesimo rinvio del voto.
L’Assemblea Regionale Siciliana ha approvato, con 27 voti a favore e 7 contrari, la legge intitolata “Disposizioni urgenti per il rinnovo degli organi elettivi dei Comuni e degli Enti di area vasta”. In termini più potabili significa che sono state fissate le date delle elezioni Amministrative e delle elezioni di secondo livello per le Province, ovvero i Liberi Consorzi di Comuni e le Città metropolitane. Quando? Le Provinciali tra il 15 ed il 31 marzo 2021. Invece le Comunali previste ad ottobre e slittate a causa della pandemia Covid si svolgeranno tra il primo ed il 31 marzo 2021. A Vittoria in provincia di Ragusa ed a San Biagio Platani in provincia di Agrigento, che sono entrambe Amministrazioni sciolte per infiltrazioni della criminalità organizzata, le elezioni già in programma in autunno sono state annullate, e dunque adesso bisognerà ripetere le procedure per la presentazione di liste e candidati. Al contrario invece del Comune di Tremestieri Etneo, in provincia di Catania, dove il voto è stato sospeso dalla Regione a fronte di un’indagine della Procura di Catania: in tale caso sono ancora valide le liste già presentate ad ottobre. In riferimento alle elezioni Provinciali si tratta dell’ennesimo rinvio. Le elezioni di secondo livello, ovvero votano solo sindaci e consiglieri comunali, si sarebbero svolte il 19 aprile scorso, a ridosso delle Amministrative del 24 maggio, poi rinviate a causa dell’emergenza sanitaria. E così anche le Provinciali, tra il 15 settembre e il 15 ottobre scorsi. Adesso invece la proroga alla seconda metà del prossimo marzo. Vi sono Province in cui addirittura non si vota da 12 anni, come ad esempio Agrigento, dove nel 2008 si è insediato l’ultimo presidente della Provincia eletto dai cittadini, il professor Eugenio D’Orsi. Poi dal 2012 in poi, con l’avvento alla Regione del governo Crocetta, è stata varata la riforma disastrosa che ad oggi ha provocato il commissariamento delle nove Province siciliane da quasi 9 anni, la bancarotta della provincia di Siracusa e il quasi dissesto della provincia di Messina. Poi Musumeci ha più volte fissato la data del voto, ma altrettante volte è stato costretto a ingoiare il rinvio. In principio il voto è stato in calendario il 20 novembre 2016, e poi è stato rinviato al 26 febbraio 2017. Poi invece altro rinvio, a domenica 30 luglio 2017. Nel frattempo l’Assemblea Regionale ha approvato la legge di ripristino dell’elezione diretta del presidente e dei consigli delle Province, poi impugnata dal governo nazionale nell’ottobre 2017. La stessa legge ha fissato il 18 febbraio 2018 come data per le elezioni, poi ritenuta impraticabile e rinviata alle Amministrative della primavera 2018, 10 giugno 2018. Anzi no: altro rinvio al turno straordinario delle elezioni amministrative, quindi una domenica compresa tra il 15 ottobre e il 15 dicembre 2018. E invece nulla. Lo scorso 16 gennaio il governo Musumeci ha scelto: si vota domenica 19 aprile 2020. E invece no. Nell’autunno 2020. E invece no: nel marzo 2021. Chissà. Forse.
Inchiesta “Proelio”, parziale conferma sentenza primo grado in Appello
Il 7 giugno del 2017 è stato il giorno dell’operazione anticrimine cosiddetta “Proelio”. Siciliani, compresi agrigentini, e calabresi, sarebbero stati impegnati nel traffico e nello spaccio di sostanze stupefacenti, e nei furti di bestiame tra la Calabria e la Sicilia. L’inchiesta, in particolare, ha ricostruito i legami tra gli esponenti della Cosa Nostra vittoriese e il clan agrigentino dei Fragapane. Ebbene, dopo la sentenza di primo grado, adesso la Corte d’Appello di Palermo ha confermato le condanne inflitte in primo grado tranne che per il collaboratore di giustizia, Giuseppe Quaranta, 51 anni, di Favara, al quale la condanna è stata ridotta da 5 anni e 4 mesi a 4 anni e 6 mesi. Dunque, a Francesco Fragapane, 38 anni, di Santa Elisabetta, sono stati inflitti 20 anni di carcere. Poi, 5 anni di reclusione a Salvatore Montalbano, 25 anni, di Favara. E poi 6 anni a Girolamo Campione, 41 anni, di Burgio. Tre sono stati gli assolti, e l’assoluzione non è stata appellata. Si tratta di Roberto Lampasona, 41 anni, di Santa Elisabetta, Antonino Mangione, 38 anni, di Raffadali, e Antonino Manzullo, 52 anni, di Burgio.
Avrebbe sparato contro l’auto di un commerciante, assolto
Il 28 novembre del 2017, a Palma di Montechiaro la Polizia ha arrestato Pasquale Savaia, 30 anni, macellaio, per detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, detenzione illegale di munizionamento, danneggiamento aggravato ed accensioni ed esplosioni pericolose. Savaia, in Vicolo Bolognino, avrebbe sparato numerosi colpi d’arma da fuoco contro la Fiat 500 di un commerciante parcheggiata. Adesso Savaia, difeso dall’avvocato Santo Lucia, è stato assolto dal Tribunale di Agrigento. Il difensore ha dimostrato che le cartucce detenute legalmente in casa da Savaia sono di un altro calibro rispetto a quelle della pistola usata per sparare, e che nel giubbotto dell’uomo “non sono state rilevate tracce certe di dna”.