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“Il Centro covid all’ospedale di Ribera è atteso da ottobre”

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Pippo Spataro

Il coordinatore dell’associazione a difesa dei consumatori di Agrigento, “Cittadinanzattiva” Pippo Spataro, ed il responsabile del Tribunale per i diritti del malato, Giovanni Principe, ricordano che sono trascorsi invano due mesi da quando l’associazione ha incontrato i vertici dell’Azienda sanitaria in riferimento, tra l’altro, all’attivazione di un Centro covid all’ospedale di Ribera. Spataro e Principe aggiungono: “Si comincia a vociferare che si prevede, prima di essere distribuito il vaccino della Pfizer, una terza ondata di infettati e se non siamo preparati a tutto ciò, sicuramente ci ritroveremo con le strutture ospedaliere stracolme di ammalati con problemi di promiscuità e di non potere fare ricoverare parecchie persone in stato di necessità. Esortiamo pertanto, chi di dovere, a fare il proprio dovere molto in fretta, visto i notevoli ritardi, ed a consegnare nel più breve tempo possibile l’ospedale di Ribera con la funzionalità per cui è stato destinato, per il bene di tutta la nostra provincia”.

Lavori di manutenzione al Villaggio Peruzzo

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Su disposizione dell’assessore al Verde pubblico di Agrigento, Giovanni Vaccaro, sono iniziati al mattino di oggi al Villaggio Peruzzo i lavori di manutenzione delle aiuole e degli alberi. A sollecitare tali lavori sono stati gli stessi abitanti che “da cinque anni – sostengono – non vedevano operai impegnati in questa attività”. E in effetti le condizioni trovate durante il sopralluogo effettuato dell’assessore hanno confermato lo stato di degrado. Adesso si è cominciato a bonificare tutto, compresa la pulizia delle palme. I lavori dovrebbero durare un paio di settimane e cambieranno il volto del quartiere.

Tutta Italia in zona rossa?

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Le foto di assembramenti, shopping di massa e file per un aperitivo, preoccupano il governo. Si ipotizza la zona rossa per Natale e Capodanno.

Altro che misure meno restrittive per i giorni di festa, tra 24, 25 e 26, e Capodanno. Lo spettro che si aggira tra le forze di governo è che l’intera Italia sia dichiarata zona rossa in tali giornate. Assembramenti per le vie dello shopping, file per un aperitivo, e gente che si reca sulle montagne per sciare: le foto apparse ieri, domenica, sui social e postate da tantissimi italiani, da Nord a Sud, non possono che preoccupare il governo che potrebbe prendere a breve provvedimenti drastici. Il ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, al “Corriere della Sera” commenta: “Le foto degli assembramenti mostrano scene ingiustificabili, irrazionali, irresponsabili. Comprendo la voglia delle persone di uscire, ma dovremmo sentire ogni giorno dentro di noi il lutto nazionale. La scelta della Germania di fare il lockdown generale è una scelta che personalmente condivido. Dobbiamo dirci fino in fondo se la pausa natalizia deve servirci a mettere in sicurezza il Paese o se deve essere guidata solo dalla volontà di favorire il business. In questo momento affari e salute non sono conciliabili. E ho il massimo rispetto per chi ha sulle spalle il peso delle attività economiche”. Anche in Sicilia troppi ritengono che l’essere in zona gialla sia un “liberi tutti”, e che basti magari solo la mascherina. Ed invece non è così. Ecco che da ieri circolano insistentemente le indiscrezioni di possibili nuove restrizioni con un nuovo Dpcm per evitare gli assembramenti nelle vie e nelle piazze dello shopping e nelle zone centrali delle grandi città, prevedendo maggiori controlli e chiusure mirate, o, addirittura, anticipando il coprifuoco delle 22 e la chiusura di bar e ristoranti. E poi ancora limitando gli spostamenti, dunque sia quelli tra le regioni, che però si interromperanno a partire dal 21 dicembre per effetto del Dpcm già in vigore, sia quelli all’interno delle stesse regioni. Il governo starebbe pensando ad un’Italia in zona rossa o arancione per il 24, il 25, il 26, il 30 dicembre, l’ultimo dell’anno, il 1 gennaio e il 6 gennaio. Sugli spostamenti tra i Comuni, Boccia assicura che “Conte è sempre stato rigoroso ma ascolta le proposte di tutti. Una cosa è lo spostamento tra piccolissimi comuni e borghi confinanti. Ma allargare i confini comunali a tutta la provincia, come chiede la destra, sarebbe un errore. Boccia conferma che il coprifuoco delle 22 non si tocca e poi aggiunge: “Tanti parlano del Natale pensando al business. Non è un caso che la Chiesa e il Papa abbiano dato una lezione a tutti, adattando alle regole gli orari delle messe. Ho letto che in questo Natale dovremmo farci guidare più dallo Spirito Santo che dalle apparenze. Concordo”.

Corse clandestine di cavalli a Naro, i dettagli ufficiali

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Giovanni Minardi

I poliziotti della Squadra Mobile di Agrigento, diretti da Giovanni Minardi, hanno compiuto un servizio di contrasto al fenomeno delle corse clandestine di cavalli. A Naro, in contrada Ciccobriglio, la Polizia ha circondato un gruppo di persone intente a partecipare ad una gara tra due cavalli con calesse, a cui assistevano numerosi soggetti, anche minorenni. Tutti i 38 astanti sono stati bloccati, identificati, ed in seguito accompagnati in Questura. I due fantini saranno denunciati alla Procura della Repubblica di Agrigento per aver violato il divieto di organizzare competizioni tra animali, mentre è al vaglio degli inquirenti la posizione degli spettatori, in ordine al reato di scommesse clandestine. Sono state sequestrate somme di denaro per oltre 2.500 euro ed anche i due cavalli, che sono stati affidati in giudiziale custodia, in attesa degli esami tossicologici sugli stessi, finalizzati a individuare eventuali tracce di sostanze dopanti. La Squadra Mobile è stata coadiuvata da personale della Polizia Scientifica, della Squadra Volanti, e della locale Sezione di Polizia Stradale, che hanno rilevato numerose infrazioni al Codice per la strada per oltre 3.000 euro. Apprezzamento e ringraziamento per l’intervento esprime la sindaca di Naro, Mariagrazia Brandara.

Rinnovato l’assetto di Agifar Agrigento

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Ad Agrigento si sono svolte le elezioni per il rinnovo del consiglio e del collegio dei revisori dei conti e dei probiviri di Agifar Agrigento, l’associazione giovani farmacisti. All’unanimità il consiglio ha eletto alla presidenza la dottoressa Daniela Calcullo. Vicepresidente Gianfranco Alaimo, segretario Rossana Cucchiara, tesoriere Michele Scopellitti. Consiglieri: Claudia Caramanno, Angelo Di Caro, e Carmen Naccarato. Collegio dei revisori dei conti: Sofia Traina, Giacomo Infantino, Chiara Balzano. Collegio dei probiviri: Nadia Cimino, Giuseppina Sciortino, Gerlando Natalello. Daniela Calcullo succede a Silvia Nocera dopo un lungo e costruttivo mandato durante il quale è stata pubblicato “Theriake”, rivista di elevato profilo scientifico-culturale, la sezione provinciale dei farmacisti volontari e “Formare l’Eccellenza” il primo network gratuito interamente dedicato alla formazione professionale del farmacista e di cui Nocera continua a mantenere la direzione.

Il presidente del Consiglio Civiltà incontra l’Unac

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Ad Agrigento, al Comune, il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Civiltà, ha ricevuto i rappresentanti dell’Unac, Unione nazionale Arma dei Carabinieri, composta da Carabinieri in servizio e in congedo. Il presidente, Giovanni Costanza, e il dirigente Antonio Catania, tra l’altro hanno affermato: “Portiamo il saluto degli 80 iscritti della nostra associazione di volontariato che da sempre ha collaborato con grande senso di responsabilità con le istituzioni della città capoluogo di provincia. Abbiamo voluto ribadire al presidente Giovanni Civiltà la voglia di spenderci per un territorio in cui noi crediamo, rinnovando l’impegno di voler rimanere a fianco dell’intera comunità e a disposizione delle istituzioni che noi serviamo”. Il presidente Civiltà dichiara: “Ho sottolineato l’importanza delle associazioni di volontariato in questo particolare momento storico, difficile per il Paese; esse non sono un surrogato delle istituzioni ma devono essere strutture complementari al fianco dell’amministrazione”.

Misura cautelare affievolita per produttore di ortaggi surgelati

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Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento non ha confermato gli arresti domiciliari ed ha restituito la libertà applicandogli solo la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a C S, sono le iniziali del nome, 67 anni, di Comitini, indagato per furto di energia elettrica e per avere prodotto ortaggi surgelati senza tracciamento e altro. Poiché è stata accertata la tracciabilità dei prodotti, il pubblico ministero ha dissequestrato e restituito due delle tre celle frigorifere poste sotto sequestro, con i relativi prodotti. C S è difeso dagli avvocati Virginia Dallicardillo e Anna Danile.

Agrigento, arrestato spacciatore di droga in via Atenea

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Ad Agrigento i poliziotti della Squadra Volanti hanno bloccato un immigrato in atteggiamento sospetto in via Atenea, e lo hanno sottoposto a controllo. Adesso all’uomo, originario del Gambia, sono stati scoperti 60 grammi fra hashish e marijuana e 3 grammi di cocaina. L’extracomunitario è stato arrestato per detenzione di sostanze stupefacenti a fine di spaccio.

Canicattì, rapina con fuga e inseguimento

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A Canicattì, due malviventi, con il volto coperto e armati di coltello, hanno rapinato il distributore di carburanti Db, nei pressi dell’ospedale “Barone Lombardo”. Hanno minacciato un dipendente e gli hanno rubato circa mille euro. Poi sono fuggiti a bordo di una Fiat Punto rubata poco prima a Canicattì. L’auto è stata intercettata e inseguita dalla Polizia fino a quando i due rapinatori hanno abbandonato l’automobile e si sono dileguati a piedi tra i vicoli della città. Indagini sono in corso.

Gli osteggianti il Piano rifiuti (video)

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La Commissione Ambiente all’Ars approva il Piano regionale dei rifiuti redatto da Pierobon. Voto contrario dei Cinquestelle. Contraria anche Legambiente con Zanna.

Dopo la Giunta Musumeci e il Comitato tecnico scientifico, anche la Commissione Ambiente dell’Assemblea Regionale siciliana, presieduta da Giusi Savarino, ha appena approvato il Piano regionale dei rifiuti redatto dall’assessore regionale ai Servizi primari, Alberto Pierobon. Il semaforo è stato verde da parte di tutti i componenti della Commissione. Il rosso, con voto contrario, lo hanno invece acceso i deputati del Movimento 5 Stelle, in assenza dei componenti del Partito democratico e di Attiva Sicilia. Il documento, che autorizza i termovalorizzatori rimettendone però la scelta ai territori locali, è infatti ritenuto insufficiente e contraddittorio dalle opposizioni. Ad esempio, il responsabile nazionale Ambiente dei Cinquestelle, Gianpiero Trizzino, replica: “Il Piano fornisce un quadro generale della situazione impiantistica, senza mai individuare concretamente quali siano gli impianti necessari da realizzare tenuto conto del reale fabbisogno. L’attuale situazione emergenziale, quindi, non può essere superata per mezzo di un piano che, paradossalmente, non contiene alcuna pianificazione impiantistica”. Ed ancora: in occasione dell’audizione innanzi alla stessa Commissione Ambiente dell’Assemblea Regionale, il presidente di Legambiente Sicilia, Gianfranco Zanna, ha ribadito il giudizio negativo sulla proposta di Piano per la gestione dei rifiuti urbani presentata dal Governo regionale. Le parole di Zanna: “E’ un piano parziale, superato dalle normative e senza l’indispensabile programmazione. Siamo molto delusi, ci aspettavamo dopo 20 anni di più e meglio, qualcosa di serio e concreto. Sarà questa un’altra occasione persa per la Sicilia, altro tempo inutilmente perso per arrivare alla gestione virtuosa dei rifiuti. Siamo allo stesso tempo amareggiati e delusi, perché non si riesce, ancora una volta, a trasformare i nostri atavici ritardi in una nuova opportunità, imparando magari da quelli che hanno fatto bene o cominciando ad applicare le innovative riforme e norme in materia di gestione di rifiuti. Invece di avere un Piano per l’economia circolare, abbiamo un Piano stralcio che si occupa solo di rifiuti urbani: questo non è il Piano dei rifiuti, non parla di quelli speciali e non prevede nulla per le bonifiche, solo per fare degli esempi. È vecchio almeno di 3 anni, visto che i pochi dati, gli scenari e le previsioni contenute sono del 2018; è totalmente assente la programmazione; non individua gli ambiti territoriali ottimali per la gestione; non dice una parola sulla necessità di ridurre la produzione di rifiuti; non dice nulla su quali impianti servono e dove realizzarli. Anzi, esprime una non spiegata preferenza per gli impianti di compostaggio tradizionali, mentre la vera soluzione sono quelli di digestione anaerobica che ci aiuterebbero a de-carbonizzare la Sicilia. Peccato, dovremmo aspettare ancora, mentre i rifiuti resteranno per strada o portati sempre in discarica, mentre è dal 2015 che dovremmo essere al 65% di raccolta differenziata”, ha concluso Zanna.