“Mentre Lampedusa è al collasso, i sindaci siciliani di Pd e 5Stelle vietano gli sbarchi e un governatore del Pd pensa addirittura di chiudere la Campania per il rischio Covid, l’ong Sea Watch annuncia di aver preso a bordo più di 100 persone. Il governo che ha spalancato i porti abbia un sussulto di responsabilità: vieti l’ingresso delle Ong nelle nostre acque, applicando il decreto sicurezza, e dimostri agli italiani che il tanto celebrato accordo di Malta funziona davvero”. Lo ha detto, ieri, il leader della Lega Matteo Salvini dopo l’annuncio di Sea Watch. La Sea Watch 4, (la 3 è bloccata a Porto Empedocle per questioni tecnico-amministrative scoperte dalla Capitaneria empedoclina) in acque internazionali, ha soccorso – fra sabato e domenica – due imbarcazioni con a bordo 7 e 97 extracomunitari. A bordo ha, dunque, complessivamente 104 migranti. Fra loro – secondo quanto è stato reso noto tramite i social – anche 9 bambini. Appare scontato, così come è accaduto anche in passato, che la nave potrebbe fare rotta verso il porto italiano più vicino: Lampedusa.
Mentre la Sea Watch 3 è ferma a Porto Empedocle la Sea Watch 4 raccoglie in mare 100 migranti
Verso le Amministrative ad Agrigento, Salvatore Falzone aderisce a Fratelli d’Italia
Il vice Presidente uscente del Consiglio comunale di Agrigento, Salvatore Falzone, annuncia la propria candidatura al Consiglio comunale nella lista di Fratelli di Italia, a sostegno della candidata Sindaco Daniela Catalano. “La decisione di mettermi nuovamente a servizio della mia citta’ e dei miei concittadini è la naturale conseguenza di un impegno serio e costante, iniziato cinque anni fa, che si rinnova adesso con l’adesione al progetto politico di Fratelli d’Italia.Scendo in campo al fianco della candidata a Sindaco, Daniela Catalano, per dare voce e rappresentanza ai bisogni dei più deboli e contribuire al rilancio socio economico della nostra città. Daniela Catalano è per qualità caratteriali, competenza, capacita’ progettuali e amministrative, il miglior candidato Sindaco per la città di Agrigento. Una giovane donna impegnata, una professionista distintasi per un’attività politica e sociale costante e per come ha rivestito il ruolo di Presidente del Consiglio, nelle tante battaglie portate avanti insieme nell’interesse della città e dell’Ente comunale, a cominciare dalla stabilizzazione dei precari. Per queste ragioni la scelta di aderire a Fratelli di Italia deriva da una valutazione approfondita sulle qualità umane e politiche dei rappresentanti locali, come quelle dell’amico Lillo Pisano, e nazionali, e sulla condivisione di sentimenti e ideologie per aprire un nuovo positivo capitolo della storia politica della città di Agrigento “
Incendio tra i materiali bruciati sotto al palazzo di via Unità d’Italia
Ci si mettono anche le sterpaglie. Qualcuno – nessun dubbio sul fatto che il rogo sia doloso – ha appiccato la scintilla alle sterpi rinsecchite e il fuoco, propagandosi, è riuscito ad arrivare fino ai cumuli di macerie accatastati sul retro del magazzino che, nella notte del 15 giugno scorso, venne devastato da un rogo durato per giorni. Un incendio che ha comportato lo sgombero, in via precauzionale, di tutti gli inquilini del palazzo di via Unità d’Italia a Fontanelle. A bruciare, ancora una volta, sono i resti di plastica, legna e cartone. Le fiamme sono altissime e la puzzolente nube che si solleva ha, di fatto, “imprigionato” a casa i residenti della zona. Una nube tossica che sta mettendo, di fatto, a repentaglio la salute pubblica. Sul posto, già da un po’, stanno lavorando i vigili del fuoco del comando provinciale di Agrigento. Ma serve personale perché pare che le fiamme, trovando “terreno fertile” in quel materiale accatastato e abbandonato, sono, ancora una volta, violente. Dalla centrale operativa del comando provinciale dei pompieri di Agrigento sono stati chiesti rinforzi e pare che stia arrivando, in supporto, – ci vorrà tempo naturalmente – una squadra da Palermo. Perché potrebbero anche esserci delle altre esigenze-emergenze.
Immigrazione, è guerra di competenze tra Regione e Stato
Sull’asse Roma – Palermo la tensione sale ai massimi livelli. Da un lato il presidente della Regione Musumeci promette e firma l’ordinanza con la quale entro le 24 di domani tutti i migranti presenti negli hot-spot e in ogni centro di accoglienza della Sicilia dovranno essere improrogabilmente trasferiti in strutture fuori dall’isola”, dall’altro fonti del ministero dell’Intero stroncano tale iniziativa, definendola priva di validità e competenza territoriale. La decisione, seguita da ordinanza firmata, è stata presa – spiega Musumeci – perché “allo stato non è possibile garantire la permanenza nell’isola nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio”. “La Regione Siciliana, mediante le Asp territorialmente competenti, – prosegue l’ordinanza – mette a disposizione delle autorità nazionali il personale necessario ai controlli sanitari per consentire il trasferimento dei migranti in sicurezza”. Il provvedimento di 33 pagine firmato da Musumeci dispone inoltre che “al fine di tutelare e garantire la salute e la incolumità pubblica, in mancanza di strutture idonee di accoglienza, è fatto divieto di ingresso, transito e sosta nel territorio della Regione Siciliana da parte di ogni migrante che raggiunga le coste siciliane con imbarcazioni di grandi e piccole dimensioni, comprese quelle delle Ong”. “La mancata osservanza degli obblighi di cui alla presente ordinanza comporta le conseguenze sanzionatorie previste dalla legge vigente”, conclude. Dopo le prime ufficiose prese di posizione da parte del Ministero dell’Interno, che contesterebbero a Musumeci l’assenza di un effettivo titolo per firmare un provvedimento di questo tipo, il presidente è intervenuto sui social. “Tutti conoscono il mio rispetto per le istituzioni. Ma pretendo lo stesso rispetto per la mia gente. Da Roma non abbiamo avuto altro che silenzi: sullo stato di emergenza richiesto per Lampedusa due mesi fa – dice -, sui protocolli sanitari da applicare, sulle tendopoli da scongiurare, sui rimpatri che dovevano iniziare il 10 agosto e di cui non si parla più, sul ponte aereo per i negativi. Nulla. Solo silenzio. Il governo centrale è arrivato impreparato e non si è posto alcun problema sulla gestione di un numero enorme di sbarchi durante la pandemia. E adesso il problema è diventato la mia ordinanza? Il ministro dice che è nulla? Quindi la responsabilità è loro. Bene, sono usciti allo scoperto! Ma io, a differenza di quelli che parlano e straparlano da casa, sono entrato nell’hotspot di Lampedusa – continua -. E so bene che quelle strutture non sono adeguate sotto il profilo sanitario. Sono un rischio costante per i migranti e per chi ci lavora. Piuttosto che prendersela con me o con i siciliani, provino a fare sentire la loro voce in Europa e si diano un piano serio per tutelare gli italiani. Facciano qualcosa… o meglio facciano quello che non hanno ancora fatto! Noi andremo avanti”
Michelle Hunziker e figlia illuminano la Scala dei Turchi
Metti Michelle Hunziker alla scala dei turchi di Realmonte e lo spettacolo è assicurato. Poi aggiungi anche una delle figlie nello stesso scatto e il gioco è fatto. Il tutto ovviamente in un tratto della montagna di marna bianca accessibile e non sottoposta ai divieti, violati spesso da visitatori di tutto il mondo. Michelle e famiglia continuano dunque il loro soggiorno agrigentino, suscitando simpatia e amministrazione.
Don Giuseppe Livatino: “Non raccolgo soldi, è una truffa e ho segnalato la cosa”,
Anche i sacerdoti devono stare attenti alle truffe on line. “Mi è stato segnalato questo profilo Instagram che è ovviamente falso. Non ho organizzato alcuna colletta e anzi ho fatto una segnalazione”. Firmato don Giuseppe Livatino, il sacerdote che – tra l’altro – ha curato la fase agrigentina dell’istruttoria necessaria al processo di beatificazione del giudice Rosario Livatino, in corso di svolgimento in Vaticano. Sul social un fantomatico parroco con il nome “giuseppelivatino5” starebbe raccogliendo soldi per aiutare bambini orfani e senza famiglia nella struttura che lo stesso gestirebbe. Da qui la necessità da parte del sacerdote di smentire tale raccolta di denaro, preannunciando quindi azioni a tutela. L’invito è ovviamente rivolto a tutti coloro i quali seguono i social a non cadere nel tranello di gente senza scrupoli.
Emergenza migranti, il “bollettino di guerra” della Prefettura
Ecco il “bollettino di guerra” diramato poco fa dalla prefettura di Agrigento sul fronte della perenne emergenza immigrazione. “In relazione all’ingente numero di migranti sbarcati in questi giorni sull’isola di
Lampedusa la Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Dipartimento delle Libertà Civili e
l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, continua ad essere impegnata nelle attività di
trasferimento dei migranti al fine di alleggerire le presenze sull’isola.
Nella giornata di ieri 150 migranti sono stati trasferiti, con la nave di linea, a Porto
Empedocle e da lì condotti al Centro di Accoglienza di Pian del Lago di Caltanissetta, mentre
con due motovedette della Guardia di Finanza 66 migranti sono stati trasportati a Pozzallo.
Nella mattinata odierna – scrivono dalla prefettura – sono stati trasferiti, a bordo di motovedette, 80 migranti che,
dopo l’arrivo a Porto Empedocle, saranno accompagnati in strutture di accoglienza di Palermo e
Caltanissetta, mentre per la giornata di domani è previsto il trasferimento di ulteriori 45 migranti
a Caltanissetta.
Si precisa che tutti i trasferimenti riguardano migranti sottoposti al tampone rino –
faringeo con esito negativo. All’esito dei trasferimenti a Lampedusa rimarranno circa 1000 migranti a fronte di
1.400 presenze registratesi nei giorni scorsi. Massimo è l’impegno di tutte le componenti deputate all’accoglienza, (personale dell’Ente gestore, personale sanitario e delle Forze dell’Ordine) e la gestione delle complesse
problematiche sull’isola viene costantemente affrontata di concerto con il Sindaco dell’isola.
Rimane alta anche l’attenzione per le condizioni dell’ordine e della sicurezza pubblica
sull’isola, essendo state impartite disposizioni finalizzate al rafforzamento dei servizi di
vigilanza all’Hotspot, dove non sono state registrate fughe, ma allontanamenti di migranti
rintracciati nell’immediatezza e ricondotti presso il suddetto centro di accoglienza.
E’ previsto l’arrivo sull’isola di personale della Croce Rossa che, su invito del Capo
Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione, fornirà supporto nelle attività di
accoglienza dei migranti.
Agente polizia penitenziaria del Pagliarelli si suicida. Il Sappe: “Urge direzione medica ad hoc”
Una donna appartenente al Corpo di Polizia Penitenziaria, in servizio nel carcere di Pagliarelli di Palermo si è tolta la vita in casa con la pistola d’ordinanza. A darne notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.“E’ una notizia che ha scosso tutti. La donna – L. P. – era in servizio nel carcere palermitano di Pagliarelli. Ed è sconvolgente che questo sia il terzo suicidio, nel solo mese di agosto, di appartenenti alla Polizia Penitenziaria: pochi giorni fa, infatti, altri due Assistente Capo coordinatore della Polizia Penitenziaria, un uomo ed una donna, in servizio a Latina si sono tolti la vita in altrettanti episodi. Sembra dunque non avere fine il mal di vivere che caratterizza gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria, uno dei quattro Corpi di Polizia dello Stato italiano”, dichiara Lillo Navarra, segretario nazionale per la Sicilia del SAPPE. Donato Capece, segretario generale del SAPPE, non entra nel merito delle cause che hanno portato la donna a togliersi la vita, ma sottolinea come sia importante “evitare strumentalizzazioni ma fondamentale e necessario è comprendere e accertare quanto hanno eventualmente inciso l’attività lavorativa e le difficili condizioni lavorative nel tragico gesto estremo posto in essere dalla poliziotta. Lo scorso anno 2019 furono 11 i poliziotti penitenziari che si sono tolti la vita: da gennaio ad oggi sono sei i casi. Servono soluzioni concrete per il contrasto del disagio lavorativo del Personale di Polizia Penitenziaria. Da tempo il Sappe sottolinea ed evidenzia come sia necessario strutturare un’apposita direzione medica della Polizia Penitenziaria, composta da medici e da psicologi impegnati a tutelare e promuovere la salute di tutti i dipendenti dell’Amministrazione Penitenziaria. Non si perda altro prezioso tempo nel non mettere in atto immediate strategie di contrasto del disagio che vivono gli appartenenti al Corpo di Polizia Penitenziaria”.
Anche 3 licatesi tornano a casa dalle vacanze col Covid in valigia
Rientrano dalle vacanze e risultano positivi al Coronavirus. Si tratta di tre ventenni di Licata in quarantena domiciliare. Il sindaco Giuseppe Galanti prova a tranquillizzare la popolazione, e allo stesso tempo, invita tutti quanti al rispetto delle regole. “Avuta notizia, dalle autorità sanitarie, di questi tre nuovi casi – sono le parole del sindaco – abbiamo attivato tute le procedure di competenza dell’amministrazione comunale. Inoltre, abbiamo appreso che si tratta di tre giovani, di circa vent’anni, provenienti da fuori dove, a quanto pare, si sono precedentemente recati per vacanza e dove molto probabilmente sono stati contagiati. I tre, risultati asintomaci, – conclude Galanti – sono stati posti in quarantena obbligatoria a casa”. “Questi tre casi dimostrano, ancora una volta, che in città tutto è sotto controllo. Questi nuovi casi ci offrono però l’occasione – aggiunge il vice sindaco Antonio Montana – per ribadire, sempre più la necessità, da parte di ognuno, nessuno escluso, che devono essere rispettate le regole in vigore e, se è il caso, evitati i viaggi per vacanze, in modo da non incorrere il rischio di essere contagiati”. “Invito tutti alla massima prudenza, alla perfetta osservanza dell’obbligo dell’uso della mascherina e ad evitare il più possibile la frequentazione di luoghi affollati, limitando gli spostamenti non necessari, nella considerazione che tutti i casi registrati a Licata si riferiscono a persone provenienti dall’estero – ha concluso, sui social, il sindaco di Licata – . Un aumento dei casi di infezione potrebbe condurre ad un secondo, rovinoso quanto temuto, lockdwon”.
Incendio nel bosco sotto la cattedrale di Agrigento
Un incendio sta minacciando il bosco ai piedi della cattedrale di San Gerlando ad Agrigento. Sul posto si stanno recando gli uomini del corpo forestale. Una colonna di fumo è visibile anche in lontananza. Il vento rende tutto più difficile. Aggiornamenti nei prossimi minuti.

