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Scaramucce aeree in Sicilia (video)

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Il governo nazionale annuncia la chiusura di Comiso e Birgi fino al 14 luglio. Smentisce Cancelleri. Nel frattempo Musumeci rilancia la vertenza Alitalia.

La ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Paola De Micheli, del Partito Democratico, ha interloquito con il ministro alla Salute, Roberto Speranza, di Liberi e uguali. E ha sentenziato: “Fino al 14 luglio, tra gli altri, saranno chiusi due dei quattro aeroporti siciliani, Comiso e Trapani Birgi. E perché? Perché la chiusura è disposta nell’ambito delle misure di contenimento del contagio da coronavirus durante la cosiddetta ‘fase 3’. Ed ancora perché, secondo i due ministri, incomberebbe su Comiso e Trapani Birgi l’impossibilità di garantire i controlli, che invece sono valutati più che sufficienti a Palermo “Falcone e Borsellino” ed a Catania “Fontanarossa”. Immediate sono state le reazioni. Ad esempio, i coordinatori di Italia Viva della provincia di Trapani, Giacomo Scala e Francesca Incandela, e della provincia di Ragusa, Marianna Buscema, tuonano: “E’ una decisione ingiusta e incomprensibile, che penalizza ancora una volta la nostra terra. Chiudere Trapani e Comiso è vergognoso. Su tali questioni noi ci giochiamo la credibilità politica della difesa del nostro territorio. Se si chiudono per l’emergenza covid i cosiddetti aeroporti minori, vorremmo capire perché nelle zone dove i contagi sono stati e sono più rilevanti, come a Bergamo, gli aeroporti funzionano regolarmente. La deputazione regionale e nazionale di Italia Viva interverrà affinchè la ministro De Micheli riveda la propria posizione”. E reagisce il presidente della Regione, Nello Musumeci, che, nel frattempo, rilancia la vertenza Alitalia. Le sue parole: “Gli scali minori sono abbandonati da Alitalia, e non è possibile in una regione che si candida a giocare una partita per il turismo da protagonista nel Mediterraneo. Come governo della Regione Siciliana, insieme ai sindaci, abbiamo concordato una vera e propria vertenza con la compagnia Alitalia, invitando al tavolo il governo nazionale. Noi siciliani ci muoviamo con l’aereo non per turismo o shopping ma perchè per noi, abitanti di un’Isola, la mobilità è essenziale. Siamo costretti. E pretendiamo un’attenzione particolare, possibilmente un biglietto unico, che non vada dai 60 ai 700 euro, ma con una tariffa unica per Milano e una per Roma”. Ancora nel frattempo, a fronte dell’annuncio della chiusura di Comiso e Birgi fino al 14 luglio, è intervenuto il viceministro ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri, che assicura: “Ho subito contattato il presidente dell’Enac. Si tratta di un disguido burocratico. Non vi è alcuna ragione per posticipare al 14 luglio l’apertura degli aeroporti di Comiso e Trapani Birgi. I due scali saranno aperti già da domenica prossima, 21 giugno”.

Tentato omicidio a Porto Empedocle, in manette marito e moglie

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I carabinieri della stazione di Porto Empedocle hanno arrestato i coniugi Vincenzo Filippazzo, 47 anni e Antonina Pullara, 44 anni entrambi della città marinara. Il primo è accusato di tentato omicidio mentre la donna di detenzione di arma clandestina. Secondo la ricostruzione degli inquirenti la coppia sarebbe stata protagonista di un diverbio con un commerciante compaesano, al culmine del quale – secondo la ricostruzione – l’uomo avrebbe estratto una pistola con il colpo in canna tentando di far fuoco all’indirizzo del “rivale”. L’arma si sarebbe inceppata. Sul posto i militari dell’Arma che hanno subito ricostruito la vicenda. La donna si trova agli arresti domiciliari, il marito è in carcere.

Brucia l’area boschiva “Resinata”, 2 canadair in azione

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Dopo il Magaggiaro nel cuore della Valle del Belice un altro bosco della provincia di Agrigento rischia di essere gravemente devastato. Un rogo di notevoli dimensioni è infatti in corso nell’area boschiva della “Resinata”, quella che delimita il lago Arancio, nel territorio di Sambuca di Sicilia. Sono al lavoro vigili del fuoco e agenti del Corpo forestale. Due canadair provenienti da Lamezia Terme hanno già effettuato diversi lanci di acqua. Anche a Sambuca di Sicilia si temono conseguenze ambientali notevoli sulla macchia mediterranea.

Omicidio ad Alessandra della Rocca, chiesti 14 anni per Pietro Leto

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A Sciacca, al palazzo di giustizia, la pubblico ministero, Roberta Griffo, a conclusione della requisitoria, ha chiesto al giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Alberto Davico, la condanna a 14 anni di reclusione a carico di Pietro Leto, 20 anni, di Alessandria della Rocca, indagato dell’omicidio di Vincenzo Busciglio, 23 anni, anche lui di Alessandria, morto la sera del 12 marzo del 2019 vittima di un accoltellamento in via Sant’Antonio, nel centro storico di Alessandria della Rocca. Busciglio, appena soccorso, accusò Leto di averlo accoltellato. Pietro Leto, giudicato in abbreviato, si è sempre dichiarato innocente.

“Avviso 8”, commissariato Assessorato regionale alla Formazione

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L'avvocato Girolamo Rubino

L’avvocato Girolamo Rubino
La vicenda processuale relativa all’Avviso 8, si arricchisce di un ulteriore tassello relativo, questa volta, alla mancata attuazione da parte dell’Assessorato della Formazione dei criteri dettati dai Giudici Amministrativi per la formulazione della graduatoria dei soggetti ammessi ai contributi per la formazione.
Come si ricorderà, il Consiglio di Giustizia Amministrativa, con sentenze nn. 879 e 880 del 02.10.2019, disponeva che l’Assessorato della Formazione riformulasse la graduatoria dell’Avviso 8, con riferimento ai criteri A1 e A2, in modo da garantire che gli enti con più esperienza non venissero “penalizzati” oltre modo.
La dichiarata illegittimità dei suddetti criteri – riguardanti il limite massimo di corsi da conteggiare (individuati nel numero di 15) e del numero di allievi (individuati nel numero di 180) – avrebbe dovuto, dunque, imporre all’Amministrazione regionale una riformulazione della graduatoria dell’Avviso 8.
Ciononostante, pur essendo decorso il termine di legge previsto per l’esecuzione delle suddette pronunce, l’Assessorato della Formazione Professionale, non ha dato alcun seguito all’ordine imposto dal Giudice Amministrativo di secondo grado.
Pertanto l’associazione Politea, con il patrocinio dell’avvocato Girolamo Rubino, e l’associazione E.A.P Fedarcom, difesa dall’avvocato Lucia Alfieri, proponevano separati ricorsi davanti al Consiglio di Giustizia Amministrativa, chiedendo al Giudice Amministrativo di secondo grado di ordinare all’Amministrazione regionale di eseguire la sentenza n. 879/19 (relativa al giudizio instaurato dall’Associazione E.A.P. Fedarcom) e la sentenza n. 880/2019 (relativa al giudizio instaurato dall’Associazione Politea), riformulando la graduatoria in questione attenendosi alle modalità ed ai criteri individuati dal medesimo CGA.
L’Amministrazione regionale, costituitasi in giudizio, con la propria memoria difensiva: a) sosteneva il carattere “elastico” dei criteri formulati precedentemente dal CGA; b) comunicava di aver nominato una commissione al dine di individuare formule alternative che risultassero ugualmente soddisfacenti del risultato voluto dal CGA; c) chiedeva, irritualmente, ulteriori e generici chiarimenti sull’attuazione del giudicato.
Gli avvocati Rubino (difensore della “Politea”) e Alfieri (difensore della “E.A.P. Fedarcom”), contrariamente, sostenevano l’inesistenza di alcun documento dal quale evincere l’avvio di un’attività di esecuzione della più volte citata sentenza del CGA, evidenziando, inoltre, che i criteri di rimodulazione della graduatoria comunicati in sede di memoria difensiva dall’Assessorato fossero tali da stravolgere le indicazioni del CGA e, per di più, idonei a consentire la riproposizione della vecchia graduatoria (stilata sulla scorta dei criteri A1 e A2, dichiarati successivamente illegittimi).
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa, in accoglimento delle tesi degli Avvocati Rubino e Alfieri, ha accolto i due ricorsi, condannando l’Assessorato a dare integrale esecuzione alle sentenze n. 879/2019 e n. 880/2019, rese dal medesimo CGA, nel termine di sessanta giorni.
In particolare, il Giudice amministrativo ha rilevato l’insussistenza di qualsivoglia documento volto a dare esecuzione alla citata sentenza, evidenziando, inoltre, che le modalità con le quali l’Amministrazione vorrebbe provvedere non appaiono in linea con il dettato della sentenza da eseguire. Al contrario, il CGA ha affermato che le modalità di riformulazione sembrano volte a realizzare un obiettivo estraneo all’Avviso 8, ovvero la non penalizzazione degli enti privi di esperienza.
Con la medesima pronuncia, inoltre, il CGA ha nominato in entrambi i casi, per il caso di ulteriore inerzia da parte dell’Amministrazione, quale Commissario ad acta il Segretario Generale della Presidenza della Regione, condannando l’Amministrazione al pagamento delle spese di lite relative ad entrambi i giudizi.

Spiagge, movida, alcol, martedì vertice in Prefettura

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Ad Agrigento, domani mattina, martedì 16 giugno, in Prefettura, i sindaci dei Comuni costieri agrigentini sono stati convocati dalla prefetto, Maria Rita Cocciufa, per affrontare il tema, con annessi risvolti negativi, “spiagge libere, alcol e movida”. Sarà un confronto finalizzato ad approntare le misure più adeguate a coniugare la libertà di circolazione e di svago con il rispetto delle norme di contenimento del contagio da coronavirus. All’incontro parteciperà, collegato in video-conferenza, l’assessore regionale a Territorio e Ambiente Toto Cordaro.

Scieri: ex ufficiale Folgore nuovo indagato favoreggiamento

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Emanuele Scieri

Emanuele Scieri
Un ex ufficiale in congedo della “Folgore” è il quinto indagato nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Pisa per la morte di Emanuele Scieri, il giovane siracusano deceduto nella caserma Gamerra di Pisa, sede del centro di addestramento dei paracadutisti, il 13 agosto 1999 e scoperto senza vita solo tre giorni dopo. L’ex militare è indagato di favoreggiamento dalla magistratura pisana che gli contesta una telefonata ad Alessandro Panella, uno dei tre indagati accusati di omicidio, un’ora dopo il ritrovamento del cadavere di Scieri. Secondo gli inquirenti si tratta di un colloquio che sarebbe servito a pre-confezionare una tesi difensiva di fronte alle indagini avviate sulla morte del giovane siciliano.

Altro raid a danno della scuola “Falcone” allo Zen

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A Palermo altro raid vandalico a danno della scuola “Giovanni Falcone” allo Zen. Banchi e cattedre sono stati rovesciati, fogli e materiale scolastico sparsi per le aule, vetri infranti e infissi rotti. L’atto vandalico sarebbe stato compiuto tra venerdì notte e ieri domenica. Sono in corso i rilievi da parte del personale per quantificare i danni provocati nella scuola. L’ultima volta nella scuola “Falcone” sono stati rubati i motori dell’acqua e il plesso è stato allagato.

Castelvetrano – Gela, i sindaci agrigentini scrivono alla De Micheli

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Carmelo D'Angelo

Carmelo D’Angelo

Tutti i sindaci agrigentini hanno firmato un appello, di cui primo firmatario è il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, al ministro delle infrastrutture e trasporti, ed ai vertici dell’Anas, e hanno chiesto un incontro al fine di sollecitare il finanziamento relativo alla strada statale 115 per la conclusione dell’anello autostradale siciliano. I sindaci agrigentini tra l’altro affermano: “La realizzazione di un tratto autostradale da Gela a Castelvetrano non è più rinviabile. Noi sindaci del territorio non vogliamo essere correi di un tracollo infrastrutturale della Sicilia e non possiamo permettere che rimanga questa arretratezza infrastrutturale che determina un atavico isolamento delle province di Trapani, Agrigento e Caltanissetta. L’autostrada tra Gela e Castelvetrano è una struttura strategica per la Sicilia e, sebbene possa apparire periferica per l’Europa, a noi piace rappresentarla come una infrastruttura centrale nel Mediterraneo che metta in collegamento i due aeroporti di Comiso e Birgi, liberando dal traffico la Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio dell’Unesco, e che, nel suo nuovo tracciato, non interferisca con il traffico urbano di molti paesi e città della riviera agrigentina”.

Agrigento, Zambuto: “Annullare la tassa di soggiorno per i prossimi due anni”

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Marco Zambuto

Il candidato sindaco di Agrigento, Marco Zambuto, propone la soppressione della tassa di soggiorno turistico ad Agrigento per i prossimi due anni. Zambuto spiega: “In occasione di eventi eccezionali bisogna adottare misure altrettanto eccezionali. In tale ambito è opportuno esentare a tempo determinato i turisti dal pagamento della tassa di soggiorno nella città dei Templi, rendendo di conseguenza l’offerta turistica e ricettiva più attraente e vantaggiosa per coloro che scelgono di trascorrere un periodo di vacanza ad Agrigento. Si tratta, peraltro, di una misura in linea con altri provvedimenti del genere adottati dal governo regionale o da Comuni come Trapani che hanno lanciato il pacchetto di vacanze in parte a spesa dell’ospite e in parte a spesa dell’ospitante. Nel frattempo – aggiunge Zambuto – occorre massima accuratezza e concertazione con le associazioni di categoria nella destinazione di spesa di quanto ricavato finora dal pagamento della tassa di soggiorno ad Agrigento, affinchè, soprattutto, come da vincolo di spesa, siano potenziati i servizi di settore a beneficio del comparto turistico locale e dell’indotto. Il tempo che stiamo vivendo è assolutamente straordinario e necessita di provvedimenti e misure che siano in linea con il momento. Il Comune di Agrigento, alla luce dei provvedimenti e delle risorse trasferite dal Governo Nazionale, e dalle misure previste dal Governo Regionale, può derogare rispetto al sistema di tassazione ordinario consentendo la ripresa economica della Città che passa da una ripresa delle attività economiche e commerciali e da una capacità di spesa da parte delle famiglie”.