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Emergenza Covid-19. Ribera: 7 consiglieri comunali rinunciano a gettone di presenza per devolverlo in beneficenza

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“I sottoscritti Consiglieri Comunali di Ribera, con la presente nota

Premettono:

Che nei giorni scorsi nella chat istituzionale si è discusso al fine di organizzare una iniziativa benefica a favore dei cittadini riberesi più bisognosi;

Che, nonostante le diverse sollecitazioni rivolte dai diversi consiglieri all’Ufficio di Presidenza, ad oggi si constata, con un certo disappunto, che le varie proposte avanzate sono rimaste purtroppo lettera morta, poiché la Presidenza non ha dato alcun seguito;

Che, nonostante i piccoli aiuti sotto forma di bonus da parte del Governo Nazionale, le necessità delle famiglie continuano ad aumentare, stante la grave e perdurante emergenza sanitaria ed i drammatici riflessi che essa sta avendo sull’economia, ed in particolare su quella – già disastrata – della nostra Città;

Che le Istituzioni locali, già in altre occasioni, avevano contribuito ad iniziative di aiuto e beneficenza, certamente lodevoli ma sicuramente meno drammatiche della presente.

Tutto ciò premesso,

gli odierni scriventi comunicano

di rinunciare, sin da ora, ai propri gettoni di presenza maturati a partire dal mese di gennaio 2020 e fino alla scadenza del mandato elettorale, manifestando al contempo la volontà che tali emolumenti vengano specificamente destinati in favore delle associazioni locali che si occupano dei bisognosi.

I sottoscritti auspicano ed invitano tutti i colleghi componenti del Consiglio Comunale a fare propria l’iniziativa, affinché la stessa risulti quale una manifestazione di solidarietà unitaria e condivisa.

– Esortano

il Presidente del Consiglio Comunale, il Sindaco e tutti i componenti della giunta a partecipare a tale iniziativa rinunciando anch’essi a tutte le indennità maturate dal mese di Aprile c.a. e fino a quando non cesserà l’emergenza COVID19, sempre con la finalità di destinare le somme risparmiate (e le altre che eventualmente si decidesse insieme di donare)  in favore delle dette associazioni locali di volontariato.

I Consiglieri Comunali

Angileri, Caico, D’Azzo, Failla, Farruggia, Lupo e Tramuta”

Emergenza Coronavirus – La Prefettura di Agrigento: migranti, si cercano strutture ricettive idonee e nave per trasferimento

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Come già annunciato oggi, al videogiornale di Teleacras, la Prefettura di Agrigento ha diffuso un avviso: si è in cerca “idonee strutture ricettive che abbiano una capienza da 51 a 150 posti, al fine di garantire il servizio di accoglienza di n. 150 migranti”,  degli stessi che dovranno restare in isolamento sanitario o in quarantena. La stessa ha anche pubblicato l’avviso urgente dopo la videoconferenza fatta dal prefetto e dal questore con i rappresentanti istituzionali di Siculiana, sindaco Leonardo Lauricella in testa.

 

Sicilia – Coronavirus: raddoppiano i tamponi, aumentano i guariti e diminuiscono i ricoveri (21 aprile)

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Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 17 di oggi (martedì 21 aprile), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Dall’inizio dei controlli, i tamponi effettuati sono stati 55093 (+3.720 rispetto a ieri).
Di questi sono risultati positivi 2.835 (+76), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 2.259 persone (+49), 370 sono guarite (+24) e 206 decedute (+3).

Degli attuali 2.259 positivi, 551 pazienti (-14) sono ricoverati – di cui 37 in terapia intensiva (-2) – mentre 1.708 (+63) sono in isolamento domiciliare.

Questi i casi di coronavirus riscontrati nelle varie province dell’Isola, aggiornati alle ore 17 di oggi (martedì 21 aprile), così come segnalati dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.

Questa la divisione degli attuali positivi nelle varie province: Agrigento, 129 (0 ricoverati, 2 guariti e 1 deceduto); Caltanissetta, 113 (16, 15, 10); Catania, 664 (99, 114, 73); Enna, 319 (172, 33, 25); Messina, 412 (123, 59, 42); Palermo, 349 (70, 46, 27); Ragusa, 58 (4, 6, 6); Siracusa, 103 (60, 77, 17); Trapani, 112 (7, 18, 5).

Il Cartello Sociale di Agrigento su lockdown Covid-19: “situazione economica della provincia estremamente grave”

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“La situazione in cui si ritrova la provincia di Agrigento per le conseguenze del lockdown, imposto a seguito delle misure di contenimento del Covid-19, risulta estremamente grave, in quanto si è in presenza di un tessuto socio-economico di per sé molto fragile, con un alto tasso di disoccupazione e con una vistosa marginalità infrastrutturale, che ha già iniziato a far venire fuori le situazioni di grave emergenza. A nostro modesto parere, le prime misure adottate dal Governo centrale, con il decreto Cura Italia e quello Liquidità, vanno integrate da ulteriori interventi che, in via complementare con le misure del governo regionale, possano sostenere le nostre famiglie investendo nel valore sociale che queste continuano a mettere in campo anche in questo difficile frangente. Tuttavia, la particolare contingenza impone che il Governo intervenga in maniera più sostanziosa nel dare un aiuto ai Comuni perché questi possano intervenire a sostegno delle imprese e delle famiglie della provincia per arginare un ulteriore impoverimento delle stesse. Solo così, come invocato da tutte le organizzazioni di categoria, si potrà chiedere ai Comuni che si possa procedere ad una sospensione del pagamento dei tributi locali e delle principali utenze, le cui scadenze creano non poca tensione in una popolazione fortemente provata da un’ emergenza sanitaria che per fortuna non si è presentata con caratteristiche drammatiche nel nostro territorio. Ribadiamo però la necessità che i Comuni abbiano altre risorse per poter sospendere le tasse locali, altrimenti a breve assisteremo a una generale situazione di default di tutti i comuni dell’agrigentino. Tuttavia ci troviamo in presenza di un’emergenza economica che invece delinea un quadro decisamente preoccupante anche per la tenuta degli equilibri sociali e per i rischi concreti che la mafia possa organizzarsi per trarre profitti da tale situazione. Le diverse dinamiche che si incrociano in un tale scenario necessitano di un’autorevole regia e di un punto di riferimento credibile come quello che sempre è stato assicurato dalla prefettura di Agrigento. Pertanto chiediamo di potere prendere parte ad un incontro in videoconferenza per fare il punto della situazione e per stimolare gli Enti Locali a fare la loro parte affinché si possa superare senza traumi l’attuale momento e capire come ci si possa avviare verso la fase della ripartenza.”

Cassa integrazione – l’assessore Scavone: “da domani i primi decreti inviati all’Inps”

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«Da domani i nove Centri per l’impiego della Sicilia, con oltre 140 persone, inizieranno a trasferire all’Inps i primi 1.400 decreti per il pagamento della Cassa integrazione in deroga. Dalla prossima settimana , gli uffici lavoreranno da duemila a duemilacinquecento decreti al giorno, tutti trasferiti in rigoroso rispetto cronologico».

Lo dichiara l’assessore regionale al Lavoro Antonio Scavone.

«Notizie di inquietudine – continua il componente del governo Musumeci – sono consentite, notizie di strumentalizzazione rispetto a un problema così delicato, che riguarda la gente che ha difficoltà non solo ad aspettare un 27 che non arriverà, ma a sfamare la propria famiglia, non sono consentite a nessuno».
«Ogni pentagramma – prosegue l’assessore – ha le sue note, nel pentagramma della politica spesso le note sono la polemica. Alcune volte anche fuoriluogo. Leggiamo in questo momento dichiarazioni, affermazioni, sulla Cassa integrazione in deroga: un’opportunità che viene data alle piccole aziende, alle aziende private con meno di cinque dipendenti, in alcuni settori. Rispetto a questo ambito, la Sicilia ha giocato una partita non solo importante e rigorosa, ma anche attenta e ricca di risultati».
Per prima cosa la Regione ha cercato le risorse: la prima tranche ha superato i 108 milioni di euro, la seconda i 100 milioni di euro e complessivamente ci saranno a disposizione 300 milioni di euro, per una platea di percettori che dovrebbe superare le 220mila persone.
«Siamo partiti – sottolinea ancora Scavone – con un sistema molto attento, con una piattaforma informatica. Abbiamo verificato le procedure, le abbiamo semplificate, oltre a incontrare oltre cinquanta tra organizzazioni sindacali, datoriali e anche professionali. Abbiamo risposto come Regione a circa ottocento mail nel weekend, che ha preceduto l’avvio della Cassa integrazione in deroga. Proprio in queste ore con l’Inps – conclude – abbiamo integrato i sistemi informatici, quindi nessuna polemica sui sistemi che non dialogano».

Coronavirus – Cancellata la tappa dell’Unlocked Festival a Palermo

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 A causa dell’emergenza sanitaria Covid-19 anche il festival “Unlocked Music Festival Musica & Legalità” dopo otto anni non si farà. La data dell’evento, realizzato dalla testimone di giustizia Valeria Grasso e da Unlocked, era fissata per l’1 giugno a Palermo.

Lo scorso anno il festival ha portato alla riapertura del Velodromo Paolo Borsellino, che era chiuso da sei anni, ospitando sul palcoscenico artisti del calibro di Gigi D’Agostino, Eiffel 65, Capoplaza e tanti alti, il festival che attraverso il linguaggio della musica porta messaggi di legalità ai giovani annulla ufficialmente la tappa del primo giugno a Palermo.

Si spera rimanga confermata, invece, la data di agosto al Parco Archeologico di Selinunte dove la scorsa estate più di 15mila persone hanno ballato sulle note mixate da Carl Cox, artista dalla fama mondiale.

Ciò nonostante, la squadra di Unlocked non demorde ed è già al lavoro per il festival del prossimo anno e per organizzare il tour nel resto di Italia. “Noi non ci perdiamo d’animo, non lo faremo certamente oggi che abbiamo registrato successi per otto edizioni – afferma Fabrizio Lo Cascio, direttore artistico di Musica e Legalità -. Ogni anno per noi è una nuova sfida, un modo per salire quel gradino in più nella scala della musica internazionale. Lo facciamo e lo abbiamo sempre fatto perché crediamo fermamente che Palermo possa diventare la capitale del clubbing siciliano. Quest’anno avremmo portato in città un artista planetario. E la prossima edizione non sarà da meno”. 

Valeria Grasso, l’imprenditrice che oggi vive sotto scorta per aver mandato in galera i boss della famiglia Madonia, considerati mandanti della strage di via d’Amelio, spiega che “stiamo affrontando un momento storico senza precedenti. Una pandemia globale ci impone di fermarci. Ci fermeremo per tutelare la salute ma pretendiamo che non si metta all’angolo l’economia di un intero paese. I giovani sono il motore del mondo. Solo il settore dei grandi eventi porta lavoro a migliaia di loro. E alla mafia queste situazioni fanno gola e io non permetterò che in Sicilia possa mettere le mani lì dove non deve. L’ho combattuta per anni, non mi fermerò di certo adesso. E proteggerò quello che abbiamo costruito con tutte le mie forze”.

Interviene anche Vincenzo Montanelli, amministratore delegato di Unlocked. “Per adesso vige l’incertezza – commenta -. Ma da siciliani dobbiamo sperare di mantenere bassi i contagi e per una volta di essere gli ultimi in classifica. Ci auguriamo che si possa arrivare il prima possibile alla riapertura di attività dove dietro girano non solo persone ma famiglie. Se l’andamento continua ad essere questo, la Regione può fare molto di più. Dunque vogliamo essere fiduciosi, noi ce la stiamo mettendo tutta. Lavoriamo alla tappa di Selinunte, pensiamo al rilancio del territorio non solo attraverso un’iniziativa che esiste da quasi un decennio ma vogliamo farci pionieri della riapertura dei grandi eventi perché, anche se saremo gli ultimi a ripartire, dobbiamo farlo in grande”.

Messina – Fase 2: scatta l’ordinanza “Liberi Tutti”, De Luca: “Grazie alle mie ordinanze la città è stata la più blindata d’Italia”

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“Con l’Ordinanza n. 123/2020 pubblicata questa mattina e che entrerà in vigore il 25 Aprile, l’Amministrazione comunale nel recepire tutte le disposizioni del DPCM 10 aprile 2020 e le ordinanze regionali, revoca le limitazioni precedentemente introdotte tramite ordinanze sindacali per rendere effettive ed efficaci le stesse limitazioni.”

“A Messina, nel corso di questo lungo periodo di quarantena, in aggiunta alle restrizioni previste dai DPCM e dalle ordinanze del presidente Musumeci, ho applicato ulteriori restrizioni che di fatto hanno ottenuto il risultato sperato. Da questo punto di vista infatti si può tranquillamente affermare che Messina è stata la città con più restrizioni d’Italia. Le stesse, dal 25 aprile, grazie al buon senso e la responsabilità mostrata dai messinesi, saranno revocate, uniformandoci a tutte le altre città d’Italia. Penso alla grande risposta fornita dalla città nei giorni di Pasqua e Pasquetta. Mentre i messinesi sono rimasti a casa, nelle altre città si è assistito a passeggiate per la strada e grigliate sui tetti. Per questa ragione, abbiamo ritenuto di potere eliminare le restrizioni locali, recependo le disposizioni nazionali senza ulteriori limiti. Ciò significa che tutte le attività commerciali che possono stare aperte secondo il Governo, potranno lavorare anche a Messina, senza limitazioni di orario e di giorni di apertura, nel rispetto di quanto stabilito nelle rispettive autorizzazioni e delle disposizioni vigenti”. Così dichiara il Sindaco di Messina, Cateno De Luca.

“Chiariamoci però su una cosa – precisa il Primo cittadino. Questo non significa che dal 25 aprile sarà consentito spostarsi liberamente o che verranno meno tutte le prescrizioni. Ricordo che vale sempre la regola generale secondo la quale gli spostamenti sono consentiti solo per comprovate ragioni di lavoro, di salute e di necessità. Se dunque dovete uscire per fare un acquisto necessario, quale può essere l’acquisto del vestiario per i bambini o per rifornirvi di generi alimentari, potete farlo, ma lo stesso Governo impone che non si sosti all’interno dei negozi per più tempo di quanto strettamente necessario ad eseguire l’acquisto. L’accesso ai locali commerciali e ai mercati deve essere controllato a cura degli stessi esercenti e degli operatori: non possono verificarsi assembramenti e va rispettata sempre la misura della distanza interpersonale. Bisogna fare utilizzare ai clienti la mascherina e i guanti e mettere a loro disposizione le soluzioni disinfettanti e impedire l’accesso ai clienti che non si proteggono e che non rispettano le norme sanitarie. I locali devono essere puliti con frequenza maggiore ed arieggiati, disinfettando soprattutto le superfici di contatto – tastiere dei computer, touch screen, maniglie, pulsantiere, etc”.

“Abbiamo anche chiarito che i genitori separati – legalmente o di fatto – e divorziati possono spostarsi per andare a trovare i figli e per portarli con sé, secondo gli accordi del Tribunale o degli stessi genitori. Inoltre – sottolinea il Sindaco peloritano – abbiamo chiarito anche che ci si può spostare per andare a curare l’orto per autoconsumo, anche quando l’orto si trova al di fuori del territorio comunale, recependo le disposizioni regionali. Sul tema della ‘corsetta’ abbiamo più volte chiarito che l’attività motoria di cui parla il Governo non significa andare a correre sulla spiaggia o sul nostro bellissimo lungomare, ma solo sgranchirsi le gambe in prossimità dell’abitazione. Del resto, lo stesso Governo dice che l’attività motoria è ammessa in prossimità dell’abitazione, il che esclude di potere fare una corsetta, o jogging, a meno che non si intenda correre intorno al palazzo di casa”.

“Comprendiamo bene che questa protratta inattività – conclude De Luca – chiusi dentro casa mentre fuori la bella stagione ci richiama a uscire, renda tutti nervosi e stanchi, ma proprio per non vanificare questi 40 giorni lunghi e faticosi, in cui avete dimostrato con il rispetto delle limitazioni qual è il significato del senso civico vi chiediamo ancora uno sforzo. Usiamo ancora il buon senso, limitiamo il più possibile i nostri spostamenti e rispettiamo le norme sul distanziamento sociale e sull’uso di mascherina e guanti. Questi ultimi ce li porteremo con noi ancora per molto tempo, dovremo imparare a conviverci e per un po’ di tempo limiteremo anche le nostre consuete espressioni di socialità. Solo così saremo sicuri di avere superato questa crisi sanitaria nel miglior modo possibile e saremo pronti a ripartire per affrontare e superare la crisi economica, che è altrettanto grave e ci imporrà scelte altrettanto forti”.

Finanziaria – Mancuso (FI) sui tagli ai talassemici per oltre 2 milioni di euro: “Ci impegneremo affinché insieme al Governo si trovi una soluzione”

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Michele Mancuso

“Ho appreso delle giustificate lamentele da parte dei talassemici siciliani e delle associazioni di categoria, che temono a seguito del disegno di Legge di Stabilità 2020 approvato il 10 aprile scorso dalla Giunta Regionale, tagli per 2,2 milioni di euro sul capitolo 413706 ‘Indennità vitalizia ai cittadini affetti da Talassemia ed emoglobinopatie’. Sono consapevole che la crisi economica in atto impone dei sacrifici, ma sono altresì convinto che si troverà la giusta quadra per tutelare i malati di talassemia, i quali già vivono il proprio calvario quotidiano”. Così afferma il deputato di Forza Italia all”Ars, on. Michele Mancuso.

“Mi farò carico presso il Governo Regionale di recapitare le preoccupazioni di tale categoria. Ricordo – conclude il Parlamentare – che i talassemici ed emoglobinopatici devono ricevere trasfusioni di sangue con periodicità ogni due settimane e controlli ematici frequenti. Inoltre, solo il 50% dei soggetti affetti da tali patologie svolge una qualche attività lavorativa. Certo della buona volontà del Governo regionale, confido che il ridimensionamento all’assistenza sanitaria dei talassemici sarà scongiurato”.

Emergenza Coronavirus: controlli alimentari, in Sicilia multe per cinquantamila euro.

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” Due settimane di controlli serrati con l’impiego di quindici agenti. Settanta ditte ispezionate, tra punti vendita della Grande distribuzione organizzata, commissionari dei mercati all’ingrosso e punti vendita al dettaglio di prodotti ortofrutticoli. Quarantasei verbali amministrativi elevati per violazioni della normativa sulla tracciabilità e sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari. Due sequestri di merce, uno dei quali di arance bionde affogliate che venivano vendute all’interno di cartoni del Consorzio di tutela arancia rossa di Sicilia Igp. Oltre cinquantamila euro di sanzioni comminate e una mole di documentazione acquisita dai cui accertamenti potrebbero scattare nuove multe per lo stesso importo. Sono i numeri dell’operazione di controllo sui prezzi dei prodotti agroalimentari disposta dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e condotta nelle nove province dell’Isola dal Nucleo operativo del Corpo forestale regionale e dall’Ispettorato centrale per la qualità e la repressione delle frodi agroalimentari che fa capo al ministero delle Politiche agricole.

«Una sinergia importante – sottolinea il governatore Musumeci – per fare sentire in maniera forte la presenza delle istituzioni tra la gente che sta affrontando, con comprensibili difficoltà, questo periodo di emergenza provocato dalla pandemia da Covid-19. Siamo convinti che, soprattutto in questo momento, il consumatore vada tutelato per scongiurare il pericolo di frodi e per salvaguardare la sua salute. Esigiamo prodotti sani, arrivati sugli scaffali dei negozi dopo avere effettuato tutti i controlli di qualità e che, allo stesso tempo, siano venduti a un giusto prezzo. Anche se sotto questo aspetto le oscillazioni al rialzo riscontrate diventano non sempre perseguibili perché vige il rapporto tra domanda e offerta che si forma sul libero mercato. L’attenzione, comunque, resta alta: ce lo chiedono i cittadini, che hanno rivolto sinceri apprezzamenti ai nostri agenti che operavano tra gli scaffali dei supermercati. I controlli saranno costanti e capillari sull’intero territorio siciliano».

Proprio per aumentare l’efficacia delle ispezioni in questo settore, a breve potrebbe essere sottoscritto un Protocollo d’intesa tra il Nucleo operativo per la sicurezza agroalimentare del Corpo forestale della Regione Siciliana e l’Ispettorato centrale per la qualità e la repressione delle frodi agroalimentari.”

Emergenza Covid-19 – Il Rotary Club Agrigento e i nuovi progetti di servizio e sostegno al territorio

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“Il lockdown ed il distanziamento sociale imposti dall’epidemia di Covid-19 non hanno impedito  al Rotary Club Agrigento di continuare la propria opera al servizio del territorio. L’impegno del  Club prosegue senza sosta con  nuovi progetti di service a sostegno di questa emergenza che non è soltanto sanitaria ma anche economica e sociale; dopo aver donato le mascherine FFP2 all’Ospedale San Giovanni di Dio ha aderito alla iniziativa “ carrello sospeso” ed  ha attivato nell’ambito del  progetto “ Il Rotary c’è “  un servizio di consulenza medica telefonica gratuita per tutti i cittadini che si trovassero in difficoltà  .

Il Presidente Tommaso Scribani dichiara: “ un ringraziamento va  a tutti i soci che si sono resi disponibili alla realizzazione dei progetti  contribuendo anche economicamente per il sostegno alle famiglie bisognose ed a tutti i nostri medici per la grande disponibilità al supporto gratuito per tutto il territorio “.

Nei giorni scorsi il Presidente Tommaso Scribani ed il  Presidente della Commissione Sanità del Club dott. Gianfranco Raccuia hanno donato numerose visiere protettive antivirus ai reparti di Anestesia e Rianimazione, Ginecologia e Reparto Covid19 del San Giovanni di Dio

La consegna “ a distanza di sicurezza “ è avvenuta alla presenza, del Dott. A. D’Alessandro, del dott. Marotta e della Dott.ssa G. Mira.

Il progetto “ Il Rotary c’è “ ha previsto anche la donazione delle visiere  per medici di famiglia, Vigili Urbani, Croce Rossa Italiana e Vigili del Fuoco;  questa donazione per  il  Rotary Club  Agrigento, vuole essere un segno di ringraziamento per tutti gli operatori che in questo difficile momento sono costantemente in prima linea e lavorano rischiando la vita per salvaguardare la nostra . Con questa ulteriore donazione il Rotary Club Agrigento ha dato un forte segnale  di vicinanza e di disponibilità al servizio a tutto il territorio  .

Continuare a rispettare le regole anche nella c.d. fase 2 significa rispettare se stessi ed il prossimo , per i soci del Rotary  operare per il bene del proprio territorio significa realizzare , attraverso il service, l’obiettivo dell’anno “ connettere il mondo” seguendo, in tal modo,  le indicazioni del Presidente del Rotary International Mark Daniel Maloney, che ha affermato : il nostro tempo avrà un significato ed uno scopo più grande che mai.”