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Licata, arresto per 100 grammi di marijuana

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A Licata i Carabinieri hanno arrestato un uomo di 21 anni perché sorpreso in possesso di circa 100 grammi di marijuana in essiccazione nascosti all’interno di una scatola di scarpe nel garage pertinente all’abitazione del giovane. Il 21enne, già noto alle forze dell’ordine, è in attesa di convalida dell’arresto innanzi al Tribunale di Agrigento.

Il “Pendolaria” di Legambiente

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A Palermo, in presenza del ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, e dell’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, Legambiente ha presentato Pendolaria 2019, il suo rapporto annuale sul trasporto ferroviario in Italia, ovviamente con riferimento specifico in Sicilia. Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Il “Cartello Sociale” attende Cancelleri (video intervista)

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Sabato prossimo, 8 febbraio, il vice ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti, Giancarlo Cancelleri, sarà ancora una volta in Prefettura ad Agrigento dove incontrerà sindaci, associazioni, Anas, ex Provincia, e il Cartello Sociale, ovvero l’Ufficio di Pastorale sociale e del lavoro diretto da don Mario Sorce, e poi Alfonso Buscemi, Gero Acquisto ed Emanuele Gallo, segretari di Cgil, Cisl e Uil. Sui temi del confronto, oggi, al Videogiornale di Teleacras, è in onda un’intervista al segretario provinciale della Cgil di Agrigento, Alfonso Buscemi.

“Cupola 2.0”, 56 richieste di condanna (video)

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La conferenza dell'operazione "Cupola 2.0" nel dicembre 2018

Requisitoria della Procura antimafia di Palermo al maxi processo “Cupola 2.0”. I pubblici ministeri propongono 56 condanne a carico dei giudicati in abbreviato. I dettagli.

La conferenza dell’operazione “Cupola 2.0” nel dicembre 2018

Lo scorso 1 ottobre la Procura della Repubblica di Palermo ha invocato il processo a carico di 64 imputati nell’ambito della maxi inchiesta antimafia, sostenuta dalle indagini dei Carabinieri e della Squadra Mobile, cosiddetta “Cupola 2.0”, così battezzata in riferimento al tentativo di ricostituzione della Cupola di Cosa Nostra dopo la morte di Bernardo Provenzano e di Salvatore Riina. A capo della nuova Cupola vi sarebbe stato Settimo Mineo, storico gioielliere, della famiglia Pagliarelli. Sono stati il procuratore aggiunto Salvatore De Luca e i sostituti Bruno Brucoli, Francesca Mazzocco e Dario Scaletta a firmare le 64 richieste di rinvio a giudizio. Ebbene, adesso, innanzi al giudice per le udienze preliminari, Rosario Di Gioia, gli stessi magistrati inquirenti, a conclusione della requisitoria, hanno proposto le condanne a carico di 56 imputati che hanno scelto di essere giudicati in abbreviato. Eccole:
Giacomo Alaimo (7 anni),
Stefano Albanese (12 anni),
Filippo Annatelli (18 anni),
Gioacchino Badagliacca (14 anni),
Filippo Salvatore Bisconti (5 anni e 2 mesi),
Giuseppe Bonanno (11 anni e 4 mesi),
Carmelo Cacocciola (15 anni),
Giovanni Cancemi (14 anni),
Francesco Caponetto (20 anni),
Francesco Colletti (5 anni e 2 mesi),
Giovanna Comito (2 anni),
Giuseppe Costa (14 anni),
Maurizio Crinò (13 anni e 4 mesi),
Filippo Cusimano (14 anni),
Rubens D’Agostino (20 anni),
Gregorio Di Giovanni (20 anni),
Filippo Di Pisa (13 anni e 4 mesi),
Andrea Ferrante (10 anni),
Salvatore Ferrante (4 anni),
Calogero Lo Piccolo (20 anni),
Vincenzo Ganci (12 anni),
Giusto Giordano (4 anni e 6 mesi),
Michele Grasso (12 anni),
Leandro Greco (16 anni),
Marco La Rosa (10 anni),
Gaetano Leto (18 anni),
Erasmo Lo Bello (20 anni),
Sergio Macaluso (2 anni),
Michele Madonia (13 anni e 4 mesi),
Umberto Maiorana (2 anni e 8 mesi),
Domenico Mammi (2 anni),
Giusto Francesco Mangiapane (13 anni),
Matteo Maniscalco (10 anni),
Antonio Giovanni Maranto (8 anni e 4 mesi),
Luigi Marino (15 anni),
Fabio Messicati Vitale (14 anni),
Giovanni Salvatore Migliore (14 anni),
Settimo Mineo (20 anni),
Andrea Mirino (4 anni),
Salvatore Mirino (16 anni),
Massimo Mulè (14 anni),
Domenico Nocilla (14 anni),
Nicolò Orlando (10 anni e 8 mesi),
Salvatore Pispicia (18 anni),
Gaspare Rizzuto (20 anni),
Michele Rubino (14 anni),
Giovanni Salerno (20 anni),
Pietro Scafidi (10 anni e 8 mesi),
Salvatore Sciarabba (20 anni),
Giuseppe Serio (20 anni),
Giovanni Sirchia (13 anni e 4 mesi),
Salvatore Sorrentino (18 anni),
Giusto Sucato (11 anni),
Vincenzo Sucato (16 anni e 8 mesi),
Rosolino Mirabella (13 anni e 4 mesi),
Salvatore Troia (14 anni).

In Cina due ospedali in 10 giorni. Ad Agrigento due viadotti mai

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In Cina sono stati costruiti in 10 giorni due ospedali capaci di accogliere migliaia di pazienti eventualmente affetti dal coronavirus. In Sicilia, ad Agrigento, il viadotto Petrusa è chiuso dall’ottobre 2017 perché da ricostruire. E il viadotto Morandi è chiuso da ben oltre 1000 giorni perché da consolidare. Dunque, sui lavori al viadotto Morandi evitiamo commenti perché ormai nessun agrigentino dotato di senno crede che i lavori promessi dall’Anas inizieranno mai. Per i lavori al viadotto Petrusa, Valerio Mele, che è il responsabile regionale dell’Anas, lo scorso novembre 2019 ha stimato come molto probabile la conclusione dei lavori tra gennaio e febbraio 2020. Ieri un video diffuso dall’ex consigliere comunale Giuseppe Di Rosa ha testimoniato come tale promessa del dottor Mele non sarà mantenuta, e non potrebbe essere diversamente in ragione dello stato del cantiere. La ConfCommercio oggi annuncia che lo scorso 20 gennaio si è rivolta all’Anas Sicilia invocando lumi sul viadotto Petrusa, ma l’Anas non ha risposto alla lettera del vice presidente ConfCommercio di Agrigento, Alfonso Valenza. Lo abbiamo già scritto e, purtroppo, lo ripetiamo: la marcia del 25 gennaio contro l’isolamento viario di Agrigento al momento è stata solo una gratificante passeggiata della salute, dalla rotonda Giunone alla rotonda degli Scrittori, oltre un chilometro di strada a piedi in occasione di una giornata soleggiata e primaverile.

Al Genio Civile di Agrigento concluso il progetto “Costruiamo il futuro” (video interviste)

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Ad Agrigento nell’Ufficio del Genio Civile, diretto dall’architetto Rino La Mendola, si è concluso lo stage intitolato “Costruiamo il futuro”, a cui hanno partecipato gli studenti del Liceo “Politi” di Agrigento. Durante lo stage aziendale di 30 ore, gli studenti hanno avuto la possibilità di conoscere una realtà lavorativa complessa e le sue molteplici competenze. In particolare, gli studenti hanno avuto la possibilità di simulare lo studio e la riqualificazione urbana della porzione del centro storico compresa tra Piazza Vittorio Emanuele e Piazza Marconi, progettandone lo stato futuro. Altri dettagli nelle interviste in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Eletto il nuovo Direttivo di Fratelli d’Italia a Favara

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Moscato, Nobile e Alongi

Moscato, Nobile e Alongi
A Favara, dopo le recenti dimissioni per motivi professionali di Riccardo Montalbano, il Circolo di Fratelli d’Italia di Favara ha eletto il nuovo direttivo, composto da Antonio Moscato, Presidente, Mariagrazia Alongi, vice Presidente, e Stefano Nobile, Segretario. Il Circolo di Favara già domenica prossima 9 febbraio sarà in piazza per una iniziativa di partito e per presentarsi alla città. Lo stesso Antonio Moscato afferma: “Sono contento di tornare, dopo circa 7 anni, nel mondo della politica, sempre nella stessa area di centrodestra, perché la prima referenza di un uomo è la coerenza delle proprie idee ed il rispetto dei propri ideali. E’ per me sicuramente un onere, ma soprattutto un grande onore, assumere tale carica, e mi auguro di contribuire alla rinascita di Favara. Scopo principale della mia attività sarà quello di sensibilizzare i miei concittadini ad un maggiore impegno politico. Non possiamo delegare ad altri il nostro benessere, anche perché, così facendo, non possiamo lamentarci se non rimarrà un solo favarese in città”.

Tumori giovanili, all’Itc “Sciascia” sintomi e prevenzione con i Lions

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Ad Agrigento si è svolto nell’aula magna dell’Istituto Tecnico Commerciale “Leonardo Sciascia”, su iniziativa del Lions Club Agrigento Chiaramonte, un dibattito sulla prevenzione del tumore in età giovanile nell’ambito del progetto intitolato “Progetto Martina” – La lotta contro i tumori si vince con la cultura”, promosso dal presidente del Club, Giovanni Celauro, in collaborazione con la Dirigente scolastica, Patrizia Marino, e con i docenti Salvatore Danile e Antonella Pilato. Sono intervenuti Antonino Savarino, primario di oncologia all’Ospedale Barone Lombardo di Canicattì, e Salvatore Bennici, primario di ginecologia all’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento. Hanno partecipato anche i dirigenti Lions Carmelo Vitello e Antonio Calamita. Savarino e Bennici hanno spiegato agli studenti tutto ciò che è importante conoscere su sintomi e prevenzione. A conclusione, il presidente Celauro ha omaggiato con una targa ricordo la scuola e i due medici.

La madre non accende il wifi. La figlia la colpisce col cellulare. Arrestata

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(foto di repertorio)

(foto di repertorio)
A Mascalucia, in provincia di Catania, una ragazza di 19 anni è stata arrestata, per maltrattamenti in famiglia e lesioni aggravate, ai domiciliari ma in un domicilio diverso dai genitori che l’hanno denunciata. Sì: lei, la ragazza, ha chiesto alla madre di accendere il router per la connessione wifi perché avrebbe voluto video-telefonare al fidanzato. La madre non ha acceso il wife, e lei, la figlia, si è scatenata in escandescenze. I genitori si sono rifugiati in una stanza, lei ha tentato di sfondare la porta, e quando la madre è uscita fuori per provare a calmarla, ancora lei, la figlia, le ha tirato addosso lo smartphone e l’ha ferita costringendola poi a recarsi al pronto soccorso. I genitori della ragazza hanno denunciato la figlia ai Carabinieri dopo l’ennesima aggressione fisica. “Vi ammazzo, ve la faccio pagare, vedrete cosa faccio!”: così ha iniziato a gridare la giovane dopo l’arrivo dei Carabinieri. I due genitori hanno chiesto l’allontanamento dalla casa familiare. La madre, in particolare, ha dichiarato di non essersi mai recata in ospedale dopo le aggressioni per non “nuocere” alla figlia ma, evidentemente, adesso la pazienza si è esaurita.

Fiammetta Borsellino a margine processo depistaggio

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Fiammetta Borsellino

Fiammetta Borsellino
Fiammetta Borsellino, figlia del giudice Paolo, è intervenuta a margine della deposizione come testimone del magistrato Nino Di Matteo al processo sul depistaggio delle indagini dopo la strage di via D’Amelio. Fiammetta Borsellino ha affermato: “Penso ci sia una enorme difficoltà a fare emergere la verità. Non ho constatato da parte di nessuno la volontà di dare un contributo, al di là delle proprie discolpe, a capire cosa è successo. Penso che nessuno di questi magistrati abbia capito niente di mio padre. Sembra che quello che riguarda Scarantino e il depistaggio delle indagini sia avvenuto per virtù dello spirito santo. Si tende a stigmatizzare la vicenda Scarantino come un piccolo segmento di una questione più grande. Io non penso che quello di Scarantino sia un segmento così piccolo”.