“Amministrative”, Giuseppe Arnone replica ad Angelo Vaccarello
Palermo, tre omicidi e quattro ergastoli
Quattro capimafia palermitani, Salvatore Cataldo, Antonino Di Maggio, Giovan Battista Pipitone e Vincenzo Pipitone, sono stati condannati all’ergastolo per omicidio. Sono imputati, a vario titolo, del duplice omicidio dei mafiosi Antonino Failla e Giuseppe Mazzamuto e dell’omicidio di Giampiero Tocco, rapito davanti alla figlia di 8 anni da un commando di killer travestiti da poliziotti, torturato, ucciso e sciolto nell’acido. In particolare per l’omicidio Tocco sono imputati Vincenzo e Giovambattista Pipitone. Nell’automobile di Tocco, indagato, gli inquirenti piazzarono delle microspie che registrarono la drammatica telefonata alla madre della figlia, oggi di 26 anni, subito dopo il rapimento del padre. Il suo racconto, a cui seguì anche un disegno della scena del rapimento, ha consentito agli investigatori di ricostruire quanto accaduto.
Dopo la marcia del 25 gennaio? L’intervento della Uil
“Amministrative”, Angelo Vaccarello replica a Giuseppe Arnone
Le elezioni Provinciali saranno rinviate da aprile ad ottobre
Si profila un altro rinvio del voto alle ex Province, già in programma ad aprile. Il disegno di legge per il rinvio è già pronto, attualmente è in fase di esame nelle commissioni parlamentari competenti, e martedì prossimo, 4 febbraio, sarà, a meno di imprevisti, approvato dall’Assemblea Regionale. Inoltre, martedì, insieme all’articolo per il rinvio a ottobre delle elezioni Provinciali, il disegno di legge dovrebbe contenere anche una norma “salva Crias”, e l’articolo sul costo della rideterminazione del numero degli assessori nelle giunte comunali. Il testo, in ogni caso, dovrà essere snello. L’aula è infatti convocata alle ore 15. Il termine per gli emendamenti sarà molto breve: un’ora. Alle 16:30 l’aula inizierà a votare il testo.
“Hashish”, il giallo si infittisce (video)
Sono adesso quattro i sub morti che si ritengono coinvolti nel carico di hashish disperso nel mare di Sicilia. L’inchiesta in corso e le ricognizioni compiute e programmate.
Lo scorso 14 dicembre 2019 un cadavere in avanzato stato di decomposizione è stato ripescato nel mare di Sicilia, a Messina, innanzi all’Arsenale Militare. Poi tra il 31 dicembre e il 15 gennaio sono stati recuperati altri tre cadaveri in acqua: a Castel di Tusa in provincia di Messina, a Cefalù in provincia di Palermo e poi ancora nel Palermitano, a Termini Imerese, in località Ginestra. Dunque si ritiene, adesso col senno di poi, che anche il primo morto del 14 dicembre, un sub come gli altri tre non identificato e da nessuno reclamato, sia stato vittima dello stesso episodio che ha provocato la morte degli altri tre sub. Peraltro, il morto del 14 dicembre è un uomo bianco, dalle caratteristiche somatiche caucasiche, che sono le stesse degli altri tre. Secondo quanto emerso dall’inchiesta in corso in cinque Procure siciliane, tra cui in primis Agrigento, gli scatoloni con dentro i panetti di hashish, recuperati in diverse spiagge dell’isola contestualmente al ripescaggio dei sub morti, sarebbero parte di un carico naufragato a largo di Trapani. Da quel punto, le correnti avrebbero trascinato gli scatoloni contenenti i panetti di hashish, e che, verosimilmente, sono stati confezionati per eventualmente galleggiare. L’ipotesi del naufragio a largo di Trapani coincide con l’ipotesi di una nave “madre” straniera, ad esempio un peschereccio o una barca a vela, che avrebbe consegnato gli scatoloni a corrieri locali a bordo di motoscafi veloci. Si ritiene che i sub siano stati vittima del naufragio dell’imbarcazione, oppure che siano morti durante il loro utilizzo per recuperare i pacchi di droga che viaggiano ancorati con le reti nelle chiglie delle navi. L’ultimo rinvenimento di hashish, il sesto della serie, risale al 19 gennaio scorso, ancora, e per la seconda volta, sulla spiaggia agrigentina di San Leone, lungo il Viale delle Dune, dove, nei pressi della terza traversa, sono stati rinvenuti 50 pezzi di hashish per oltre 3 chili, alcuni integri e altri no. Ecco i precedenti 5 casi: a Realmonte, nei pressi di Scala dei Turchi, è stato recuperato uno scatolone, avvolto da nastri d’imballaggio, contenente 600 panetti di hashish per un peso complessivo di 38 chili e 100 grammi. Poi a Capo d’Orlando, in provincia di Messina, dove la Polizia ha trovato e sequestrato 600 panetti di hashish del peso di 37 chili e 900 grammi. E poi 30 chili di panetti di hashish a Marinella di Castelvetrano in provincia di Trapani, poi altri 30 chili ancora nel Trapanese a Marsala, e poi altri 30 chili a San Leone ad Agrigento nella spiaggia antistante l’ex pista dell’elisoccorso. Nei giorni scorsi, da Patti a Trapani e per sette giorni, un elicottero della Guardia Costiera ha sorvolato la costa Tirrenica per 270 miglia, ad un’altezza compresa tra i 100 e i 150 metri sul livello del mare, alla ricerca di indizi e tracce necessarie a svelare il mistero dei quattro sub senza identità. Nei prossimi giorni sarà invece a lavoro il Nucleo Subacquei della Guardia Costiera che effettuerà delle ricognizioni subacquee nella stessa zona.
Agrigento e Amministrative, Arnone (FI): “No a chi divide e distrugge”
“Una delle migliori qualità di un soggetto politico è la capacità di aggregare, condividere e costruire, e non invece dividere e distruggere. Le recenti dichiarazioni del deputato regionale Roberto Di Mauro, sponsor del candidato sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, dimostrano invece che tale qualità, ovvero della capacità di aggregazione, condivisione e costruzione, non gli appartiene. L’onorevole Di Mauro infatti pone sull’altare degno di benedizione solo la sua candidatura, ‘espressione della società civica e del rinnovamento’ come la definisce lui, l’onorevole Di Mauro, già sindaco di Agrigento 30 anni addietro e già parlamentare 28 anni addietro. Tutti gli altri, invece, secondo l’onorevole Di Mauro, sono relegati fuori e lontano dal suo altare. Il levigato politico agrigentino distribuisce le pagelle del vecchio e del nuovo, di chi sgomita, di chi deve essere escluso, e di chi non merita di ascendere al suo altare. Forse il deputato Di Mauro ignora, o finge di ignorare, che fino a prova contraria è stato eletto e milita in una coalizione di centrodestra che sostiene fermamente alla Regione un governo di centrodestra presieduto da Nello Musumeci e in cui – ecco il dato più importante – Forza Italia e Diventerà Bellissima (quest’ultimo è il movimento di diretta espressione di Musumeci) sono l’asse portante e il fulcro dell’azione del governo regionale e quindi dell’azione politica e amministrativa in Sicilia. Invitiamo pertanto l’onorevole Di Mauro ad una pausa di riflessione e di assunzione di responsabilità, e di onestà intellettuale, prima di salire nella cattedra del centrodestra in cui egli stesso milita, oppure no?”.