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“Hashish”, il giallo si infittisce (video)

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Sono adesso quattro i sub morti che si ritengono coinvolti nel carico di hashish disperso nel mare di Sicilia. L’inchiesta in corso e le ricognizioni compiute e programmate.


Lo scorso 14 dicembre 2019 un cadavere in avanzato stato di decomposizione è stato ripescato nel mare di Sicilia, a Messina, innanzi all’Arsenale Militare. Poi tra il 31 dicembre e il 15 gennaio sono stati recuperati altri tre cadaveri in acqua: a Castel di Tusa in provincia di Messina, a Cefalù in provincia di Palermo e poi ancora nel Palermitano, a Termini Imerese, in località Ginestra. Dunque si ritiene, adesso col senno di poi, che anche il primo morto del 14 dicembre, un sub come gli altri tre non identificato e da nessuno reclamato, sia stato vittima dello stesso episodio che ha provocato la morte degli altri tre sub. Peraltro, il morto del 14 dicembre è un uomo bianco, dalle caratteristiche somatiche caucasiche, che sono le stesse degli altri tre. Secondo quanto emerso dall’inchiesta in corso in cinque Procure siciliane, tra cui in primis Agrigento, gli scatoloni con dentro i panetti di hashish, recuperati in diverse spiagge dell’isola contestualmente al ripescaggio dei sub morti, sarebbero parte di un carico naufragato a largo di Trapani. Da quel punto, le correnti avrebbero trascinato gli scatoloni contenenti i panetti di hashish, e che, verosimilmente, sono stati confezionati per eventualmente galleggiare. L’ipotesi del naufragio a largo di Trapani coincide con l’ipotesi di una nave “madre” straniera, ad esempio un peschereccio o una barca a vela, che avrebbe consegnato gli scatoloni a corrieri locali a bordo di motoscafi veloci. Si ritiene che i sub siano stati vittima del naufragio dell’imbarcazione, oppure che siano morti durante il loro utilizzo per recuperare i pacchi di droga che viaggiano ancorati con le reti nelle chiglie delle navi. L’ultimo rinvenimento di hashish, il sesto della serie, risale al 19 gennaio scorso, ancora, e per la seconda volta, sulla spiaggia agrigentina di San Leone, lungo il Viale delle Dune, dove, nei pressi della terza traversa, sono stati rinvenuti 50 pezzi di hashish per oltre 3 chili, alcuni integri e altri no. Ecco i precedenti 5 casi: a Realmonte, nei pressi di Scala dei Turchi, è stato recuperato uno scatolone, avvolto da nastri d’imballaggio, contenente 600 panetti di hashish per un peso complessivo di 38 chili e 100 grammi. Poi a Capo d’Orlando, in provincia di Messina, dove la Polizia ha trovato e sequestrato 600 panetti di hashish del peso di 37 chili e 900 grammi. E poi 30 chili di panetti di hashish a Marinella di Castelvetrano in provincia di Trapani, poi altri 30 chili ancora nel Trapanese a Marsala, e poi altri 30 chili a San Leone ad Agrigento nella spiaggia antistante l’ex pista dell’elisoccorso. Nei giorni scorsi, da Patti a Trapani e per sette giorni, un elicottero della Guardia Costiera ha sorvolato la costa Tirrenica per 270 miglia, ad un’altezza compresa tra i 100 e i 150 metri sul livello del mare, alla ricerca di indizi e tracce necessarie a svelare il mistero dei quattro sub senza identità. Nei prossimi giorni sarà invece a lavoro il Nucleo Subacquei della Guardia Costiera che effettuerà delle ricognizioni subacquee nella stessa zona.

Territorio e Ambiente tra 2019 e 2020 (video intervista)

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Totò Cordaro

Totò Cordaro
L’assessore regionale a Territorio e Ambiente stila un bilancio consuntivo del 2019 e traccia gli obiettivi del 2020. L’intervista a Toto Cordaro è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Agrigento e Amministrative, Arnone (FI): “No a chi divide e distrugge”

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Giuseppe Arnone

Giuseppe Arnone
Il presidente dei Club Forza Italia di Agrigento, il professor Giuseppe Arnone, interviene nel merito delle prossime Amministrative ad Agrigento e di alcune recenti dichiarazioni rilasciate dal deputato regionale Roberto Di Mauro. Giuseppe Arnone afferma: 

“Una delle migliori qualità di un soggetto politico è la capacità di aggregare, condividere e costruire, e non invece dividere e distruggere. Le recenti dichiarazioni del deputato regionale Roberto Di Mauro, sponsor del candidato sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, dimostrano invece che tale qualità, ovvero della capacità di aggregazione, condivisione e costruzione, non gli appartiene. L’onorevole Di Mauro infatti pone sull’altare degno di benedizione solo la sua candidatura, ‘espressione della società civica e del rinnovamento’ come la definisce lui, l’onorevole Di Mauro, già sindaco di Agrigento 30 anni addietro e già parlamentare 28 anni addietro. Tutti gli altri, invece, secondo l’onorevole Di Mauro, sono relegati fuori e lontano dal suo altare. Il levigato politico agrigentino distribuisce le pagelle del vecchio e del nuovo, di chi sgomita, di chi deve essere escluso, e di chi non merita di ascendere al suo altare. Forse il deputato Di Mauro ignora, o finge di ignorare, che fino a prova contraria è stato eletto e milita in una coalizione di centrodestra che sostiene fermamente alla Regione un governo di centrodestra presieduto da Nello Musumeci e in cui – ecco il dato più importante – Forza Italia e Diventerà Bellissima (quest’ultimo è il movimento di diretta espressione di Musumeci) sono l’asse portante e il fulcro dell’azione del governo regionale e quindi dell’azione politica e amministrativa in Sicilia. Invitiamo pertanto l’onorevole Di Mauro ad una pausa di riflessione e di assunzione di responsabilità, e di onestà intellettuale, prima di salire nella cattedra del centrodestra in cui egli stesso milita, oppure no?”.

Favara, se tradisci… risarcisci!

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Il palazzo di Giustizia di Agrigento

Il palazzo di Giustizia di Agrigento
A Favara la moglie, ormai ex moglie, ha nascosto al marito una sua relazione extraconiugale con un Carabiniere in servizio alla Tenenza di Favara nel 2011. Dalla relazione di lei col militare è nato un bambino la cui paternità è stata nascosta dalla donna al marito. Lui, il marito, ha scoperto l’inganno dopo tre anni, e si è rivolto all’avvocato Valentina Montalbano per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e morali. Ebbene, adesso è stata emessa la sentenza del procedimento civile iniziato nel 2017. La giudice Silvia Capitano ha accolto la richiesta dell’avvocato Valentina Montalbano e ha imposto il risarcimento di oltre 100mila euro che l’ex moglie dovrà pagare all’ex coniuge il quale già alcuni anni addietro ha ottenuto il disconoscimento della paternità.

“Morte Loredana”, Sodano scrive al ministro Speranza

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Michele Sodano

Michele Sodano
Il caso della morte di Loredana Guida: il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle, Michele Sodano, annuncia di avere scritto al ministro della Sanità, Roberto Speranza. Sodano afferma: “Ho scritto al ministro Speranza per chiedergli di intervenire direttamente sul caso della prematura scomparsa di Loredana Guida. La rete ospedaliera della Sicilia deve essere messa sotto la lente di ingrandimento delle autorità, per verificare quanto e se, una gestione prettamente politica delle aziende sanitarie siciliane, abbia impedito lo sviluppo di un servizio di cura e prevenzione efficiente così come dovrebbe essere nel 2020. Mi stringo al dolore della famiglia Guida, per l’inaspettata e ingiusta scomparsa di Loredana. Un lutto cittadino”.

Gramaglia: “Scempio nella zona industriale agrigentina”

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Simone Gramaglia

Simone Gramaglia
Il consigliere comunale di Forza Italia di Agrigento, Simone Gramaglia, ha diffuso un video testimoniante la condizione di estremo degrado in cui versa una parte della zona industriale agrigentina, a cavallo tra i Comuni di Agrigento, Favara e Aragona. Si tratta di un’ampia zona a ridosso delle strade di transito che è stata adibita, ormai da tempo date le proporzioni, a discarica abusiva di ogni genere di rifiuti, finanche grossi elettrodomestici. Simone Gramaglia afferma: “Prima di preoccuparsi di affari burocratici legati a confini, particelle catastali, regolamenti e questioni di ‘carta’ varie, sarebbe opportuno garantire che simili scempi, come quello in corso nella zona industriale agrigentina, non si verifichino. Il territorio è allo sbando”.

Il video diffuso da Gramaglia è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

“Scala dei Turchi sarà un bene culturale di interesse naturalistico”

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Il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, conferma la volontà di rendere la Scala dei Turchi a Realmonte un bene culturale di interesse naturalistico. Lo stesso Musumeci spiega: “L’obiettivo del governo regionale non cambia, Scala dei Turchi diventerà bene culturale di interesse naturalistico. Lo scorso 7 gennaio, a Palazzo Orleans, dopo un confronto con i rappresentanti locali e i tecnici, abbiamo delineato un percorso virtuoso che avrà come approdo finale l’apposizione del vincolo sulla spiaggia di Realmonte e l’adozione di tutte le iniziative utili a salvaguardare la scogliera di marna bianca. Il nostro intendimento non è cambiato di una virgola rispetto a quanto già stabilito”.

Nuova compagnia aerea siciliana. Il 14 giugno il primo volo

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Sarà il 14 giugno prossimo il giorno del primo volo di “Aerolinee siciliane”, la nuova compagnia aerea costituita a Caltagirone. Si tratta di un volo Comiso-Milano, la cui partenza è fissata per le ore 6:40 del mattino. Il portavoce della compagnia Aerolinee Siciliane SpA, Claudio Melchiorre, afferma: “La nascita di una nuova compagnia aerea di bandiera siciliana sta suscitando particolare attesa nell’Isola, nonostante in passato esperienze simili siano state purtroppo fallimentari. E’ il caso di Air Sicilia, la prima compagnia aerea siciliana, fondata nel 1994 da Luigi Crispino e poi fallita prima ancora della WindJet e del relativo crack. Proprio Crispino è uno degli animatori delle Aerolinee siciliane, il cui modello è quello dell’azionariato popolare: sul sito internet www.aerolineesiciliane.it infatti è possibile acquistare azioni della compagnia, compilando l’apposito modulo”. E sul sito si legge: “Una compagnia costruita dai passeggeri che serve gli abitanti e gli ospiti delle isole siciliane. Ferma la brutalità delle pratiche del trasporto aereo con i conti in attivo. Vola da e per la Sicilia e crea solidarietà, per sostenere chi ha voglia di vivere meglio”.

Due arresti per prestiti milionari a tassi del 520%

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La Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Palermo, ha arrestato padre e figlio di San Cipirello, uno in carcere e l’altro ai domiciliari, indagati di associazione a delinquere finalizzata all’usura, estorsione, utilizzo ed emissione di fatture per operazioni inesistenti e abusiva attività finanziaria. Complessivamente sono 5 gli indagati nell’ambito dell’inchiesta antiusura cosiddetta “Papillon”. Sono stati inoltre sequestrati 7 immobili, 3 aziende e auto e beni di lusso per un valore stimato di oltre 5 milioni di euro. Le indagini sono state avviate a seguito della denuncia di un imprenditore che, a fronte di prestiti per 450 mila euro, è stato costretto a restituire in un anno circa 1 milione euro. E’ stato ricostruito un giro di affari milionario alimentato da prestiti con tassi usurai che in talune circostanze hanno superato anche il 520% annuo: almeno 20 le vittime accertate, prevalentemente imprenditori.

La sindaca di Naro, Brandara, incontra l’Anas su problemi statale 410

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La sindaca di Naro, Maria Grazia Brandara, ha incontrato due tecnici di Anas per affrontare le criticità legate alla strada statale 410 Naro – Canicattì. La stessa Brandara afferma: “Ho ricevuto al Comune l’ingegnere Giglione e il geometra Montana Lampo, entrambi di Anas. Mi hanno promesso che fra 15 giorni inizieranno i lavori di manutenzione ordinaria nell’attesa dei lavori di manutenzione straordinaria prossimi alla consegna. Abbiamo affrontato anche il problema della carente e precaria segnaletica verticale e orizzontale sulle statali attorno a Naro e a breve potremo vedere delle novità”.