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“Processo disabili”, chiesti 5 anni a carico dell’avvocato Picone

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Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, la pubblico ministero, Alessandra Russo, a conclusione della requisitoria, ha invocato la condanna a 5 anni di reclusione, con interdizione dai pubblici uffici, a carico dell’avvocato Francesca Picone, imputata di estorsione e tentata estorsione. E ad 1 anno e 8 mesi di reclusione a carico della di lei sorella, Concetta Picone, consulente fiscale di un patronato. Il processo, che ruota intorno a presunte pretese estorsive a danno di clienti disabili, si svolge in abbreviato innanzi al giudice per le udienze preliminari del Tribunale, Alfonso Malato. Nel corso della stessa udienza sono intervenuti in arringa gli avvocati Giuseppe Arnone e Daniela Principato, che assistono alcune parti offese costituite parte civile, e che hanno depositato una citazione per danni contro alcuni pubblici ministeri e lo Stato. Il prossimo 13 luglio interverranno in arringa altri difensori di parti offese che sono parte civile, gli avvocati Salvatore Pennica, Arnaldo Faro e Gisella Spataro.

Arrestato in Lombardia il campobellese Gammino

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A Lissone, nella provincia di Monza e Brianza, in Lombardia, i Carabinieri della Compagnia di Desio hanno arrestato Angelo Gammino, 68 anni, di Campobello di Licata. Gammino sconterà i residui 12 anni di reclusione tra i 30 anni di carcere che gli sono stati inflitti perché riconosciuto dai giudici come mandante dell’omicidio del compaesano Giovanni Smiraglia, ucciso nell’agosto del 1989 a Campobello di Licata. Ad Angelo Gammino nell’ottobre del 2016 è stata sospesa la pena per le sue precarie condizioni di salute. Adesso invece il Tribunale di Sorveglianza ha disposto il ripristino della detenzione. Gammino è attualmente ristretto ai domiciliari.

“Montagna 2”, le estorsioni contestate (video)

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Altri particolari nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Montagna 2”. Le estorsioni tentate e consumate contestate a vario titolo ai dieci indagati.

Nell’ambito dell’inchiesta antimafia “Montagna 2”, che giovedì scorso 28 giugno ha provocato 10 arresti ad opera dei Carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, agli indagati sono contestate, a vario titolo e in concorso con altri non destinatari di ordinanza cautelare, 4 tentate estorsioni e 3 estorsioni consumate, che sono state svelate a seguito del lavoro investigativo dei Carabinieri del Reparto Operativo di Agrigento. Ecco nel dettaglio le ipotesi di reato contestate: a San Biagio Platani Raffaele La Rosa e Vincenzo Cipolla, in concorso con altri, avrebbero costretto l’amministratore unico di un’impresa, impegnata nei lavori di riqualificazione urbana di piazza Messina e dintorni a San Biagio, ad assumere una persona “amica” e a rifornirsi di materiale edile da una impresa “amica”. E per costringere l’amministratore unico sarebbe stato incendiato un bobcat della sua impresa, all’interno del cantiere.
Poi, ancora Raffaele La Rosa e Vincenzo Cipolla, in concorso con altri, si sarebbero adoperati affinchè un’impresa impegnata nei lavori di costruzione dell’anfiteatro in contrada Montagna a San Biagio Platani utilizzasse i mezzi di una impresa “amica”. L’impresa appaltatrice avrebbe subito anche l’incendio di un autocarro Fiat, ma il tentativo di estorsione sarebbe fallito.
E poi Franco D’Ugo, di Palazzo Adriano, e Vincenzo Pellitteri, di Chiusa Sclafani, in concorso con altri, avrebbero preteso da un’impresa di Agrigento il pagamento di una somma di denaro per lavori che la stessa impresa agrigentina ha compiuto a Contessa Entellina, in provincia di Palermo, per il recupero del centro storico. Il tentativo di estorsione sarebbe fallito.
E poi, ancora Raffaele La Rosa, in concorso con altri, avrebbe preteso il pagamento di una somma di denaro dall’amministratore unico di un’impresa impegnata nei lavori di manutenzione straordinaria e adeguamento alle norme di sicurezza della scuola “Padre Fedele Tirrito” a San Biagio Platani. Il tentativo di estorsione sarebbe fallito.
E poi, Giuseppe Vella, di Favara, e ancora Vincenzo Pellitteri, di Chiusa Sclafani, in concorso con altri, avrebbero preteso e ottenuto l’assunzione di una persona “amica” dall’amministratore unico di un’impresa a lavoro nella ristrutturazione dell’Istituto scolastico “Reina” a Chiusa Sclafani.
E poi, ancora Giuseppe Vella, in concorso con altri, avrebbe preteso il pagamento di una somma di denaro da un’impresa impegnata nei lavori di soppressione del passaggio a livello sulla linea Palermo-Agrigento, in territorio di Cammarata. Il tentativo di estorsione sarebbe fallito.
E poi, Antonino Vizzì, di Raffadali, in concorso con altri, avrebbe preteso e ottenuto il pagamento di 5mila euro dal presidente del consiglio di amministrazione di un’impresa di Gangi impegnata nelle opere di ampliamento del cimitero comunale a Raffadali.

Musumeci incontra Lezzi (video intervista)

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Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha ricevuto a Palazzo d’Orleans il ministro per il Sud, Barbara Lezzi. L’incontro è stato occasione per la sottoscrizione di un Protocollo di cooperazione rafforzata tra il ministero e la Regione Siciliana a supporto del Fondo europeo di sviluppo regionale.

In proposito, l’intervista a Musumeci è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Concluse le selezioni provinciali di Miss Reginetta d’Italia (galleria foto)

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A Porto Empedocle, in via Roma, nei locali del “Decanter Bistrot”, si è svolta l’ultima selezione provinciale del concorso nazionale di bellezza “Miss Reginetta d’Italia”. Si è aggiudicata la fascia da finalista regionale Gloria Vella, 15 anni, di Siculiana. Dunque, sono adesso 4 le finaliste regionali che hanno conquistato l’accesso diretto alla finale regionale di “Miss Reginetta di Italia” che si svolgerà il 19 agosto prossimo a Marina di Ragusa. Altre 9 finaliste regionali saranno invece scelte in occasione della semifinale che si svolgerà il 22 luglio a Raffadali al Metabirrifcio alle ore 21, e poi nella finale provinciale che si svolgerà a Naro, sulla scalinata del duomo, il prossimo 3 agosto alle ore 21. Il concorso nazionale è organizzato in provincia di Agrigento da Antonella Speziale, responsabile provinciale del Centro Nazionale Spettacolo Roma nonché Talent Regionale per conto della Metaevent proprietaria del marchio “Miss Reginetta d’Italia”.L’evento è stato condotto dal noto presentatore Bepi Amorelli.

Il mare di San Leone, tra schiuma biancastra, acqua torbida e carcasse (video)

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Ad Agrigento, a San Leone, come ormai ogni anno si è riproposto il fenomeno della presenza in mare di tanta schiuma di colore biancastro, che rende torbida e maleodorante l’acqua. In mare, ancora a San Leone, è stata finanche rinvenuta la carcassa di un cane morto. Il video in onda oggi al Videogiornale di Teleacras testimonia come il mare di San Leone rappresenti, anche nell’estate 2018, un pessimo biglietto da visita per turisti e vacanzieri.

Agrigento, Carmelina Guarneri in mostra al Filippini (video interviste)

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Il Palazzo Filippini ad Agrigento

Ad Agrigento, al palazzo Filippini, è stata inaugurata una mostra di Carmelina Guarneri. Si tratta di “Cosmo Cromie”.

Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Ravanusa, si è insediato il neo consiglio comunale

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Vito Ciotta
Dopo le elezioni amministrative dello scorso 10 giugno, si è insediato il Consiglio comunale di Ravanusa. Vito Ciotta è stato riconfermato nella carica di presidente del Consiglio comunale, con gli 11 voti della maggioranza a favore. L’opposizione ha invece espresso 5 voti a Giuseppe Sortino, già candidato a sindaco. Lo stesso Ciotta ha commentato: “Sarò il presidente di garanzia anche della minoranza, nel rispetto dei voti che la lista ha riportato. Mi auguro che questa consiliatura sia di dialogo perché i cittadini di Ravanusa si aspettano molto dalla nostra azione amministrativa per risolvere i tanti problemi della nostra comunità”. Vice presidente del Consiglio comunale di Ravanusa è stata eletta Giuliana Miceli, ex assessore nella prima giunta del sindaco riconfermato Carmelo D’Angelo.

“Il Consorzio universitario di Agrigento è in buono stato di salute”

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Il Consorzio universitario di Agrigento annuncia che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto di approvazione del corso di laurea in Mediazione linguistica ed interculturale. Lo stesso Consorzio, in prospettiva, afferma: “Nell’ambito dell’offerta formativa è sempre attivo il corso di laurea in Servizi sociali in convenzione con l’Università di Palermo che manterrà, fino ad esaurimento, nella sede di Agrigento i corsi già attivi di giurisprudenza e architettura. Sono inoltre prossime all’attivazione delle aule remote dell’Università statale romena “Dunarea de Jos” con tre corsi di laurea nel settore dell’ingegneria agroalimentare. Saranno corsi autogestiti ed autofinanziati direttamente dalla stessa università romena. Ed ancora, è stato chiuso il consuntivo con un avanzo di amministrazione di 1 milione e 500mila euro grazie ad una importante opera di contenimento ed ottimizzazione della spesa che ha consentito di risanare la situazione finanziaria. Nel frattempo l’Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione ha finanziato le risorse necessarie alle spese di funzionamento di tutti i Consorzi siciliani per il 2018-2019. Anche il contenzioso tra il Consorzio universitario di Agrigento e l’Università di Palermo si avvia a conclusione con una ricomposizione transattiva della vertenza”.

Truffe, falsi compensi a sindacalisti

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A Palermo, due sindacalisti, che avrebbero goduto di una retribuzione aggiuntiva rispetto al loro stipendio di insegnanti, al solo scopo di maturare un aumento del trattamento pensionistico, sono stati sottoposti al sequestro di 115 mila euro e denunciati per truffa aggravata ai danni dello Stato. Il provvedimento, emesso dal Gip del tribunale di Palermo, è stato eseguito dai finanzieri del Nucleo di Polizia Economico – Finanziaria nei confronti di Agata Del Vecchio e di Giovanni Di Pisa. Le indagini hanno consentito di accertare che i due insegnanti, distaccati presso lo Snals di Palermo, hanno dichiarato all’Inpdap di aver ricevuto dall’organizzazione sindacale, nel solo ultimo anno di lavoro prestato presso la Segreteria Provinciale del sindacato, una retribuzione fittizia al solo fine di aumentare l’assegno pensionistico. In particolare, i due sindacalisti hanno mantenuto durante tutto il periodo del distacco, protratto fin dagli anni ’80, esclusivamente il diritto allo stipendio previsto per l’insegnamento.