Ad Agrigento, al Circolo Empedocleo, in via Atenea, venerdì 20 aprile, alle ore 18:30, sarà in scena il settimo spettacolo della seconda rassegna del Teatro da Camera promossa dal Pirandello Stable Festival di Mario Gaziano e dello stesso Circolo Empedocle presieduto da Giuseppe Adamo. La compagnia teatrale sarà impegnata in testi di Brecht.
In proposito un servizio è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
Brecht al Circolo Empedocleo per la rassegna del teatro da camera (video)
Al Liceo Empedocle “Un filo per salvare Arianna” (video interviste)
Ad Agrigento, domani, giovedì 12 aprile, nell’aula magna del Liceo Classico Empedocle si svolgerà, dalle ore 11:30 in poi, la giornata conclusiva del progetto “Un filo per salvare Arianna”. Si tratta di una iniziativa contro la violenza sulle donne, ideata dall’associazione Epea, l’ente per l’educazione degli adulti diretto da Gino Carubia, e che ha coinvolto un gruppo di studenti del Liceo Empedocle, diretto da Anna Maria Sermenghi. Alcuni giovani di seconda e terza liceo presenteranno ad un pubblico di esperti e di cittadini interessati i prodotti della loro ricerca.
In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista alla stessa preside Anna Maria Sermenghi e alla docente Giovanna Grisafi.
Due ricercati licatesi arrestati in Germania
I Carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Agrigento, a conclusione di un’intensa attività investigativa, hanno scovato e arrestato due ricercati da oltre un anno. In particolare, i militari dell’Arma agrigentina hanno segnalato alla Polizia tedesca la posizione in Germania di due licatesi, Francesco Sortino, 30 anni, e il fratello Salvatore Sortino, 29 anni, catturati a Grolsheim, in Renania. I due Sortino sono stati inseguiti da un mandato d’arresto europeo emesso dal Tribunale di Agrigento il 25 maggio del 2017, per scontare la condanna a 6 anni di reclusione per estorsione commessa a danno di un imprenditore agricolo di Naro, costretto, in più occasioni, ad elargire ai due fratelli cospicue somme di denaro, con la minaccia che, in caso contrario, gli avrebbero danneggiato le sue proprietà. Nelle prossime ore, i due fratelli di Licata saranno estradati in Italia e ristretti in carcere.
Zingarello, “gettando me ne vo”
Ad Agrigento, in contrada Zingarello, il Comune di Agrigento ha sorpreso due trasgressori della differenziata in flagranza. Sul posto vi sono cinque contenitori per la differenziata. E, invece, la piazzola si è trasformata in una maxi discarica dell’indifferenziato. Il Comune ha diffuso un video che mostra i due, durante il giorno, che, con particolare nonchalance, scendono dall’automobile e iniziano a gettare i sacchi della spazzatura in strada. Il Comune commenta: “Il video, fornito dal Comando della Polizia Locale di Agrigento, dimostra come ancora oggi qualcuno creda di potersi sbarazzare della spazzatura in questo modo e di continuare a farla franca a discapito di quanti, e sono la maggioranza, effettuano la differenziata con rigore e disciplina per contribuire a migliorare il servizio e a salvaguardare l’ambiente. Gli autori del filmato sono stati identificati e sanzionati così come è stato sanzionato un individuo che, dopo essersi sbarazzato di un sacco dell’immondizia nei pressi di Maddalusa, è stato identificato dalla Polizia Locale grazie ad un vecchio testo scolastico e ad alcuni quaderni del figliolo, sui quali vi era scritto il suo nome. Tutti i trasgressori dovranno pagare una sanzione di 600 euro a testa. I controlli ambientali con pattuglie dei Vigili Urbani e di tutte le altre forze dell’ordine, sull’intero territorio comunale proseguono ormai 24 ore su 24 anche con l’ausilio di telecamere nascoste e attraverso l’esame dei contenuti dei sacchi di spazzatura rinvenuti nelle contrade periferiche della città”.
Il video è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras, e nelle foto MareAmico vi è la discarica a Zingarello nella condizione odierna.
Una trans agrigentina ambisce al “Grande Fratello”
Il suo nome è Dariana Damanti, è una trans agrigentina e ambisce a partecipare alla nuova edizione del “Grande Fratello”. Dariana, 26 anni di età, è stata impegnata a Roma nel casting ed è stata selezionata tra le potenziali future concorrenti. In particolare, Dariana Damanti, tra 250 partecipanti al casting, è adesso tra le 100 scelte per la selezione finale. Dariana nel 2016 si è classificata quarta a “Miss trans Europa” e adesso sogna la tv col “Grande Fratello”.
Emergenza rifiuti a Canicattì, Catanzaro replica al Comune
L’impresa Catanzaro, che gestisce la discarica a Siculiana, replica alle rimostranze da parte dell’amministrazione comunale di Canicattì nel merito della grave emergenza rifiuti incombente. L’impresa Catanzaro afferma: “Il Comune di Canicattì non conferisce nella nostra discarica dall’11 dicembre 2017, quindi noi non abbiamo interrotto alcun servizio semplicemente perchè non esiste alcun rapporto contrattuale. Non si comprende, pertanto, come mai le stesse accuse non siano rivolte al fornitore del servizio che ci ha sostituiti. Sarebbe anzi interessante capire perché l’ente non ha più conferito nell’altro sito. Altra questione riguarda l’eventuale ripresa dei rapporti tra Comune e azienda. La motivazione non va ricercata in aspetti economici e finanziari, ma nella corretta pretesa della formalizzazione di atti legittimi, secondo quanto previsto dalla legge. Ciò al fine di evitare un irregolare e reiterato “modus operandi” posto in essere dal Comune. L’amministrazione oggi sostiene che sarebbe stata obbligata a conferire presso il nostro sito. Circostanza che viene chiaramente smentita nel momento in cui l’amministrazione di Canicattì ha liberamente deciso di conferire in altro sito, dimostrando l’assenza di qualsiasi forma di vincolo. In ogni caso, non abbiamo posto pregiudizi a riprendere i rapporti, dimostrandoci ampiamente disponibili a rateizzare gli ingenti crediti da noi vantati. Purtroppo, abbiamo evidenza di rilevanti violazioni poste in essere dagli uffici del Comune con ripercussioni sul controllo della situazione gestionale, che pongono il Comune di Canicattì al di fuori di un quadro di liceità e di “buona fede”, minando la governabilità dei propri conti. Basta solo dire che per i crediti vantati dalla società, a dispetto delle attestazioni di copertura finanziaria effettuate dal Comune nel 2017, si apprende, e solo al tentativo di riprendere il rapporto, che debbono, inspiegabilmente, essere riconosciuti come debiti fuori bilancio. Si evidenzia che il bilancio 2017 è stato approvato nel dicembre 2017, quindi in evidente squilibrio finanziario. Contrarre, pertanto, con il Comune di Canicattì significherebbe accettare questa situazione che si colloca, evidentemente, fuori del quadro normativo”.
Emergenza rifiuti a Canicattì, autorizzato il conferimento a Catania (video intervista)
La grave emergenza rifiuti incombente a Canicatti. Al mattino di oggi è stato autorizzato dalla Regione il conferimento dei rifiuti a Catania. Nelle more di ciò, oggi, al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista al sindaco di Canicattì, Ettore Di Ventura.
Riccardo Gallo coordinatore regionale di Forza Italia per la Sicilia Occidentale
L’ex parlamentare nazionale, adesso deputato regionale di Forza Italia, l’agrigentino Riccardo Gallo, sarà a breve a lavoro anche come coordinatore regionale del partito per la Sicilia Occidentale. Così annuncia il coordinatore regionale di Forza Italia, e presidente dell’Assemblea Regionale, Gianfranco Miccichè, che, a conclusione di un apposito ufficio politico in presenza dei dirigenti di Forza Italia che ha ricomposto le recenti fratture con i cosiddetti ‘dissidenti’, afferma: “Proporrò al presidente Berlusconi i nomi di Basilio Catanoso, per la Sicilia Orientale, e Riccardo Gallo per la Sicilia Occidentale, per affiancarmi nel coordinamento regionale del partito in Sicilia. Catanoso e Gallo lavoreranno per strutturare il partito sul territorio in vista delle imminenti elezioni amministrative. Il prossimo appuntamento, l’ufficio di coordinamento regionale di Forza Italia, convocato a Vicari per il 20 e 21 aprile, definirà i componenti del nuovo ufficio politico e la rinnovata struttura di Forza Italia in Sicilia”.
Sciolto il Consiglio comunale di Camastra (video)
Il Consiglio dei ministri scioglie il Comune di Camastra per riscontrate ingerenze da parte della criminalità organizzata. I dettagli.
Il Governo, nelle more delle consultazioni al Quirinale e della formazione del nuovo Esecutivo, è impegnato nell’attività ordinaria. E tra le ordinarietà, il Consiglio dei ministri, su proposta del ministro degli Interni, Marco Minniti, ha deliberato lo scioglimento del consiglio comunale di Camastra, in provincia di Agrigento. E’ stato applicato l’articolo 143 del Tuel, che è il testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali, intitolato “Scioglimento dei consigli comunali e provinciali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso o similare”. E infatti, il provvedimento del “tutti a casa”, che si è abbattuto sulla cittadina di duemila abitanti alle redini del sindaco Angelo Cascià che nel giugno prossimo avrebbe concluso il suo mandato elettorale, è motivato da “riscontrate ingerenze da parte della criminalità organizzata”. Al Comune di Camastra ha lavorato dal novembre scorso una commissione, nominata dal ministero degli Interni su sollecitazione della Prefettura. I tre commissari, che hanno tecnicamente compiuto ‘l’accesso ispettivo”, sono stati la vice prefetto, Elisa Vaccaro, il colonnello della Guardia di Finanza, Fabio Sava, e il vice capo della Squadra Mobile, Vincenzo Di Piazza. E tale ‘accesso ispettivo’ è seguito, ed è stato giustificato, dal precedente blitz antimafia cosiddetto “Vultur”. Il 7 luglio del 2016, la Squadra Mobile agrigentina arrestò a Camastra il presunto capomafia Rosario Meli, 69 anni, inteso “u puparu”, accreditato dagli inquirenti come personalità di rilievo storico della consorteria mafiosa locale, già consigliere comunale della Democrazia Cristiana. E poi il figlio di Rosario, Vincenzo Meli, 44 anni, e poi ancora a Camastra, Lillo Piombo, 51 anni, e poi Angelo Prato, 39 anni. Inoltre, altri 7 sono stati gli indagati a piede libero, per i quali, però, la Procura antimafia di Palermo ha invocato misure cautelari a loro carico, non condivise dal Tribunale. Nel capo di imputazione a carico di Rosario Meli si legge che lui, come capo della famiglia mafiosa di Camastra, avrebbe partecipato attivamente, direttamente e tramite terze persone, alla campagna elettorale del Comune di Camastra alle elezioni amministrative del giugno 2013, fornendo supporto al candidato sindaco Angelo Cascià, anche tramite condotte intimidatorie contro esponenti politici di altri schieramenti politici. E in ciò, Rosario Meli si sarebbe avvalso della collaborazione dei figli Vincenzo e Giuseppe Meli. In particolare, Giuseppe Meli, come provato dalle intercettazioni e dalle dichiarazioni di persone informate sui fatti, Gaetano Provenzani, Carlo Ninfosi e Salvatore Todaro, avrebbe esercitato un’attività intimidatoria contro Ninfosi e Todaro affinchè non si candidassero alle elezioni del consiglio comunale di Camastra. Ciò non è stato possibile essendo state le candidature già definite e presentate. E dunque le pressioni di Giuseppe Meli sarebbero state finalizzate a che Ninfosi e Todaro non si impegnassero alla ricerca di voti per se stessi e per il candidato a sindaco Gaetano Provenzani. E lo stesso candidato a sindaco Provenzani, per bloccare l’attività intimidatoria di Giuseppe Meli, si sarebbe rivolto, tramite Saverio Piraino, al fratello di Giuseppe, Vincenzo Meli, e Vincenzo Meli lo avrebbe rassicurato che sarebbe intervenuto lui sul fratello Giuseppe, e che non vi sarebbero stati più problemi, autorizzando quindi la candidatura di Ninfosi e di Todaro. La cronaca elettorale ricorda che Angelo Cascià è stato eletto sindaco con il 61,1%, e Gaetano Provenzani non ha superato il 38,9 %. E’ doveroso sottolineare che Angelo Cascià non è stato indagato perché ritenuto estraneo al contesto presunto criminale ruotato intorno a lui.
Nel centro storico di Sambuca di Sicilia case in vendita a 1 euro
A Sambuca di Sicilia, il Borgo più Bello d’Italia 2016, le case nel centro storico sono in vendita ad 1 euro. L’iniziativa è promossa dall’amministrazione comunale per coniugare il recupero del patrimonio urbanistico e architettonico del centro belicino con il rilancio del turismo, in un comune che registra anche l’investimento di un colosso nel settore alberghiero come Airbnb. Già negli anni scorsi diverse case del centro storico sambucese sono state acquistate da cittadini italiani e stranieri, tra cui Francesi, Svizzeri, Lituani, Tedeschi, Inglesi e Ungheresi. Adesso l’amministrazione ha deliberato la vendita di 17 unità edilizie al prezzo simbolico di 1 euro, con l’impegno a ristrutturarle entro un periodo massimo di 3 anni. I dettagli dell’iniziativa saranno spiegati domani, mercoledì 11 aprile, in conferenza stampa, a Palermo, alle ore 10:30, nella sede dell’Assessorato regionale al Turismo. Interverranno, tra gli altri, l’assessore Sandro Pappalardo, il sindaco di Sambuca di Sicilia, Leo Ciaccio, l’assessore comunale al Turismo, Giuseppe Cacioppo, e il vicepresidente dell’associazione dei Borghi più Belli d’Italia, Giuseppe Simone.