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La Lega Noi con Salvini rivendica maggiore peso nel governo Musumeci

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La Lega Noi con Salvini rivendica maggiore presenza e partecipazione nel governo regionale presieduto da Nello Musumeci.

In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un intervento audio-video del dirigente, Carmelo Lo Monte.

Verso le elezioni Politiche

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Ad Agrigento iniziative di presentazione delle candidature delle coalizioni di centrodestra e centrosinistra, tra Bartolozzi, Giambrone e Sodano.

Le immagini e le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Sciacca, hashish, arrestati due minorenni

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A Sciacca nel centro storico due ragazzi minorenni, appena fuori dal pullman proveniente da Palermo, si sono abbassati repentinamente il cappuccio in testa appena si sono accorti dei Carabinieri nella stessa zona. Tale comportamento ha insospettito i militari che hanno chiesto ai due: “Che fate?”. E loro hanno risposto: “Una passeggiata”. Sono stati compiuti più approfonditi controlli e, durante la perquisizione, dalle tasche dei due minori sono saltati fuori 4 panetti di hashish, per un peso complessivo di quasi 300 grammi, subito sequestrati. I due 17enni sono stati accompagnati al Centro di Prima Accoglienza di Palermo, e risponderanno di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.La droga, al dettaglio, avrebbe potuto fruttare quasi mille euro.

La “Misericordia” per Arnone

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I giudici del Tribunale di sorveglianza di Palermo, presieduto da Giancarlo Trizzino, e a latere Federico Romoli e Walter Carlisi, a fronte della condanna definitiva subita dall’avvocato agrigentino Giuseppe Arnone, ad 1 anno e 4 mesi per calunnia a danno di alcuni esponenti politici del Partito Democratico, hanno concesso allo stesso Arnone la possibilità di scontare la detenzione in alternativa alla reclusione, tramite l’affidamento ai servizi sociali. La sostituto procuratore generale, Rita Fulantelli, ha invocato invece la detenzione domiciliare a carico di Arnone. L’ex consigliere comunale di Agrigento sarà dunque affidato in prova, con servizio tre volte alla settimana, alla Confraternita “Misericordia”, gestita dall’ex consigliere comunale e già candidato a sindaco di Agrigento, Giovanni Russo Cirillo. All’affidamento in prova si sommano, inoltre, altre prescrizioni a cui Arnone è obbligato ad attenersi, altrimenti la misura (ecco perchè in prova) sarà revocata. Si tratta dell’obbligo di non uscire dalla propria abitazione prima delle ore 7 e di rincasare entro le ore 22. Poi, divieto di allontanarsi dall’ambito territoriale del Comune di residenza senza la preventiva autorizzazione del magistrato di sorveglianza. Poi, l’obbligo di continuare a domiciliare all’indirizzo di Agrigento e di non mutare domicilio senza la preventiva autorizzazione del magistrato di sorveglianza competente e comunicazione all’Uepe, l’Ufficio esecuzione penale esterno. Poi, divieto di porre in essere manifestazioni pubbliche (attraverso affissioni di manifesti, volantinaggio, realizzazione o partecipazioni a trasmissioni televisive o su web, post su facebook o altri mezzi telematici, comizi e quant’altro di simile). E divieto anche di realizzare pubblicazioni, articoli di stampa o quant’altro di simile che abbiano contenuto oggettivamente e palesemente offensivo nei confronti di soggetti pubblici o privati o anche solo violativo del decoro delle istituzioni. Poi, l’obbligo di tenere buona condotta nella vita sociale, innanzi alle Autorità giudiziarie e nell’esercizio della professione. Il 14 dicembre del 2016 la Cassazione ha rigettato il ricorso della difesa, e ha confermato la sentenza di condanna ad 1 anno e 4 mesi di reclusione, per il reato di calunnia, a carico di Arnone. Parte offesa del reato sono stati gli esponenti del Partito Democratico agrigentini Epifanio Bellini, Domenico Pistone e Angela Galvano, che si sono costituiti parte civile. I tre sono stati destinatari di una denuncia di Arnone poi archiviata, con conseguente imputazione dello stesso Arnone del reato di calunnia. La condanna, già ridotta di un terzo perché frutto del giudizio abbreviato, non è stata sospesa in ragione delle precedenti condanne subite dallo stesso Arnone. Dunque, la Procura generale di Palermo ha emesso un ordine di esecuzione della condanna con termine di 30 giorni per richiesta di misura alternativa, tra affidamento ai servizi sociali o domiciliari.
E l’avvocato agrigentino, Giuseppe Arnone, in riferimento alle prescrizioni impostegli nell’ambito della misura alternativa alla detenzione dell’affidamento in prova ai servizi sociali, precisa e afferma: “Non è vero che il Tribunale di Sorveglianza, a cui riconosco saggezza, equilibrio, senso della giustizia ed equità, mi ha proibito di scrivere articoli di stampa, libri o pubblicazioni. Posso pienamente esprimere il mio pensiero con il limite che non devo oggettivamente e palesemente attaccare istituzioni e i soggetti pubblici e privati in modo ingiustificato. Il Tribunale di Sorveglianza espressamente mi riconosce, con un passaggio scritto in grassetto e sottolineato, il diritto di continuare nella mia attività di denunzia per il ripristino della legalità ad Agrigento. Il Tribunale mi ha solo vietato l’organizzazione e la partecipazione a manifestazioni pubbliche ovvero comizi, dibattiti o conferenze, trasmissioni in tv e altro”. L’avvocato Arnone, inoltre, annuncia ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo, e spiega: “In Appello e in Cassazione, per ribaltare la sentenza di assoluzione del Tribunale e condannarmi, hanno commesso un gravissimo errore per il quale ricorrerò alla Corte europea dei diritti dell’uomo. La Cassazione scrive espressamente che la prova della mia volontà di calunniare, e quindi della mia colpevolezza, emerge da un’intervista resa ad un’emittente televisiva. Peccato che non vi è nel fascicolo del processo alcuna intervista televisiva”. Infine, Arnone annuncia che la Corte d’Appello Civile di Palermo ha accolto la sua istanza di ricusazione nei confronti del giudice Francesco Provenzano il quale, di conseguenza, non potrà più occuparsi di procedimenti giudiziari attinenti allo stesso Arnone.

L’avvocato Arnone affidato in prova ai servizi sociali

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Giuseppe Arnone

I giudici del Tribunale di sorveglianza di Palermo, presieduto da Giancarlo Trizzino, e a latere Federico Romoli e Walter Carlisi, a fronte della condanna definitiva subita dall’avvocato agrigentino Giuseppe Arnone, ad 1 anno e 4 mesi per calunnia a danno di alcuni esponenti politici del Partito Democratico, hanno concesso allo stesso Arnone la possibilità di scontare la detenzione in alternativa alla reclusione, tramite l’affidamento ai servizi sociali. La procuratore generale, Rita Fulantelli, ha invocato invece la detenzione a carico di Arnone. L’ex consigliere comunale di Agrigento sarà dunque affidato in prova alla Cooperativa “Misericordia”, gestita dall’ex consigliere comunale e già candidato a sindaco di Agrigento, Giovanni Russo Cirillo. All’affidamento in prova si sommano, inoltre, altre prescrizioni a cui Arnone è obbligato ad attenersi, altrimenti la misura (ecco perchè in prova) sarà revocata. Si tratta dell’obbligo di non uscire dalla propria abitazione prima delle ore 7 e di rincasare entro le ore 22. Poi, divieto di allontanarsi dall’ambito territoriale del Comune di residenza senza la preventiva autorizzazione del magistrato di sorveglianza. Poi, l’obbligo di continuare a domiciliare all’indirizzo di Agrigento e di non mutare domicilio senza la preventiva autorizzazione del magistrato di sorveglianza competente e comunicazione all’Uepe, l’Ufficio esecuzione penale esterno. Poi, divieto di porre in essere manifestazioni pubbliche (attraverso affissioni di manifesti, volantinaggio, realizzazione o partecipazioni a trasmissioni televisive o su web, post su facebook o altri mezzi telematici, comizi e quant’altro di simile). E divieto anche di realizzare pubblicazioni, articoli di stampa o quant’altro di simile che abbiano contenuto oggettivamente e palesemente offensivo nei confronti di soggetti pubblici o privati o anche solo violativo del decoro delle istituzioni. Poi, l’obbligo di tenere buona condotta nella vita sociale, innanzi alle Autorità giudiziarie e nell’esercizio della professione.

Il Cga conferma appalto Aro Canicattì-Camastra alla Sea srl

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Come si ricorderà l’ARO Canicattì – Camastra aveva indetto un pubblico incanto per l’affidamento del servizio di igiene urbana nel territorio dell’ARO per un importo complessivo del servizio della durata di anni 7 pari a euro 30.182.124 oltre iva. A seguito dell’espletamento della gara la SEA srl veniva individuata quale aggiudicataria definitiva ma la Ciclat Trasporti Ambiente, con sede in Ravenna, proponeva un ricorso giurisdizionale davanti al Tar Sicilia, con istanza cautelare, avverso il provvedimento di aggiudicazione. Si costituiva in giudizio la SEA srl, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Leonardo Cucchiara, per chiedere il rigetto del ricorso, previa reiezione dell’istanza cautelare; ed il TAR Sicilia, ritenendo infondate le censure formulate dalla ricorrente principale, rigettava la richiesta di sospensiva. Ma avverso il provvedimento di rigetto emesso dal TAR proponeva appello davanti al CGA la Ciclat Trasporti Ambiente,sempre rappresentata e difesa dall’Avv. Lucia Di Salvo. Anche davanti al CGA si costituiva in giudizio la SEA srl, rappresentata e difesa dall’Avv. Girolamo Rubino, per chiedere il rigetto dell’appello cautelare, eccependo l’assenza del pregiudizio grave ed irreparabile in capo all’appellante. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana in sede giurisdizionale, condividendo l’eccezione formulata dall’Avvocato Rubino circa l’assenza del periculum in mora incombente sull’appellante, ha respinto l’appello cautelare proposto dalla Ciclat srl, confermando l’ordinanza di rigetto emessa dal Tar: Pertanto anche i giudici amministrativi di secondo grado hanno avallato la validità dell’aggiudicazione disposta in favore della SEA srl, fina all’udienza di merito di fronte al Tar di imminente fissazione.

L’avvocato Girolamo Rubino

Di Paola (M5S): “La miniera di Casteltermini è una bomba ecologica”

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La miniera di Cozzo Disi a Casteltermini

Nuccio Di Paola
Il deputato regionale del Movimento 5 Stelle, Nuccio Di Paola, è il primo firmatario, per il Movimento 5 Stelle, di una interpellanza urgente al presidente Musumeci e agli assessori a Territorio, Ambiente ed Energia, per la bonifica della miniera ex Italkali a Casteltermini. Lo stesso Di Paola, tra l’altro, afferma: “La miniera ex Italkali di Casteltermini nell’Agrigentino è una vera e propria bomba ecologica la cui pericolosità non è più tollerabile. Il governo Musumeci provveda alla bonifica del sito. Dagli anni ’90, il sito industriale, che ha al suo interno una importante presenza di amianto e di eternit, versa in una situazione di degrado e di abbandono, essendo diventato, con il tempo, una discarica abusiva di rifiuti di ogni genere. Con il trascorrere degli anni, a causa della potenziale pericolosità inquinante dello stabilimento, sono stati effettuati diversi sopralluoghi da parte dei tecnici del Comune di Casteltermini, dell’ARPA, dell’ASP di Agrigento e della Protezione Civile, che hanno constatato la presenza di liquidi non meglio identificati e soprattutto, fibre di amianto. Lo scorso luglio, peraltro, si è verificato all’interno dello stabilimento un incendio di notevoli dimensioni, che ha generato una coltre di nube tossica che ha interessato i centri abitati di Casteltermini e di Campofranco. Non comprendo come mai, nonostante delle precise norme nazionali e regionali per la tutela della salute dai rischi derivanti dall’amianto, né Regione, né Protezione Civile abbiano ancora mosso un dito. La situazione non è più derogabile”.

Catanzaro interroga sul rilancio delle Terme di Sciacca

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Michele Catanzaro
Il deputato regionale del Partito Democratico, Michele Catanzaro, che è vice presidente della Commissione attività produttive, ha presentato una interrogazione al governo regionale nel merito del rilancio delle Terme di Sciacca. Lo stesso Catanzaro, tra l’altro, afferma: “Il governo regionale, coinvolgendo l’amministrazione comunale di Sciacca, metta in campo tutte le iniziative necessarie a rilanciare il complesso termale della città di Sciacca che da troppi anni è in stato di abbandono. Il 25 ottobre 2017 è stato sottoscritto un atto concessorio tra l’assessorato regionale all’Economia ed il Comune di Sciacca per l’affidamento al Comune di una parte dei beni, tra i quali lo stabilimento cure, il Grand Hotel delle Terme, il parco, l’auditorium San Francesco e le piscine Molinelli. Tuttavia manca ancora la stipula del verbale di consistenza inerente la verifica delle condizioni delle strutture. Inoltre, altri beni che fanno parte del patrimonio termale sarebbero stati posti in vendita attraverso la SPI S.p.A. Questa situazione di stallo e confusione, denunciata anche dal sindaco di Sciacca Francesca Valenti, non è più accettabile”.

Costituita la Camera degli Avvocati tributaristi di Agrigento

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E’ stata costituita ad Agrigento la Camera degli Avvocati Tributaristi. I professionisti esperti di procedimenti in commissione tributaria hanno presentato il loro organismo al presidente del consiglio forense Vincenzo Avanzato. La Camera, presieduta da Daniele Vitello, è composta dai colleghi Davide Spirio, Cristina Mancuso, Fabrizio Buscaglia, Michele Fanara, Danila Sollazzo, Salvatore Lo Giudice, Placida Claudia Falsone e Giuseppe Giardina. Lo stesso presidente, Daniele Vitello, afferma: “Le finalità della Camera non sono dissimili da quelle delle già istituite Camere civili e penali, e sono quelle di studio, approfondimento ed attuazione delle leggi sostanziali e di procedura nel settore tributario in ogni sua manifestazione, secondo i principi della Costituzione italiana e dell’ordinamento giuridico”.

La Cgil agrigentina invoca il ripristino della postazione “Sten”

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Il segretario provinciale della Cgil di Agrigento, Massimo Raso, e la responsabile del settore Sanità del sindacato, Caterina Santamaria, si sono rivolti all’assessore regionale alla Sanità, Ruggero Razza. Raso e Santamaria invitano l’assessore a prestare attenzione ad alcuni problemi attinenti al percorso “Sten”, il trasporto in emergenza neonatale. I due esponenti della Cgil agrigentina, tra l’altro, affermano: “Bisogna ripristinare ad Agrigento la postazione Sten, modificando l’attuale protocollo operativo. Ci risulta, inoltre, che la postazione Sten di Enna, 24 ore su 24, è un servizio in sofferenza per carenza di personale. Confidiamo nell’ascolto e nei rimedi”.