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Cardella (Confael) su vertenza Tua ad Agrigento

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Manlio Cardella

Il sindacato Confael, tramite il segretario provinciale di Agrigento, Manlio Cardella, interviene nel merito dei licenziamenti posti in essere dalla Tua, l’azienda che gestisce i trasporti pubblici urbani ad Agrigento. Manio Cardella afferma: “Appena la Confael si mette in moto a difesa dei lavoratori, com’è avvenuto nel settore igiene ambientale, succede un miracolo: si sveglia il sindacato. Il guaio è che questo risveglio avviene solo dopo che i lavoratori prima sono stati controllati, pedinati e vessati, e poi licenziati da parte di un’azienda la cui proprietà ha dimostrato di non temere il sindacato esistente. La cosa importante però è che i lavoratori abbiano compreso che la prima vera difesa dei diritti deve avvenire in azienda. Non dopo, con proclami inutili. La Confael ha già ampiamente dimostrato di stare sempre e solo dalla parte dei lavoratori! La Tua rispetti i diritti. Se no vada via da Agrigento, interrompendo un indisturbato monopolio che dal 2005 dura da troppi anni! Si apre di fatto una dura vertenza Tua che formalizzeremo da subito agli uffici preposti, tra Ufficio del Lavoro, Direzione del Lavoro, e Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro. I lavoratori della Tua saranno chiamati ad una dura lotta” – conclude Manlio Cardella.

Agrigento a valle, acqua attesa da oltre una settimana

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Ad Agrigento a valle, tra via Verdi, via Torino e altre zone del circondario, la distribuzione dell’acqua è attesa da martedì scorso 12 dicembre. I residenti sono avviliti, indignati, e spiegano: “Dopo il turno di martedì 12 sul sito di Girgenti Acque è stato scritto che l’acqua sarebbe stata distribuita giovedì 14 e poi venerdì 15 dicembre. E invece nulla. Al telefono da Girgenti Acque hanno risposto che il turno è previsto per martedì prossimo, 19 dicembre. Dunque, a secco per una settimana. Nessun accenno al perché di tale grave disservizio. E nemmeno sul perché sul sito della società sono stati pubblicati due turni che poi non sono stati rispettati. Si tratta di una condizione di disprezzo nei confronti dei cittadini di Agrigento. Sarebbe opportuno che le autorità preposte al controllo del gestore privato, in primis l’amministrazione comunale di Agrigento, anziché predicare bene e razzolare male, usando solo parole a vuoto, si assuma la responsabilità di rappresentanza dei cittadini per la quale è lautamente pagata dagli stessi cittadini contribuenti”.

Cua, Di Maida sulla riduzione del contributo da parte del Comune di Agrigento

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Giovanni Di Maida
Il presidente del Consorzio Universitario di Agrigento, Giovanni Di Maida, interviene nel merito della riduzione del contributo da parte del Comune di Agrigento al Consorzio Universitario a decorrere dall’anno 2018. Di Maida afferma: “Mi corre l’obbligo di precisare che tale riduzione è stata concordata dal Consorzio universitario, ovvero dall’ex presidente Armao e da me stesso, in ragione delle difficoltà economiche in cui versa il Comune di Agrigento, e nella considerazione che le minori entrate, già a decorrere dal 2018, saranno compensate dalle maggiori entrate per il Consorzio Universitario derivanti da una parte delle rette che saranno introitate grazie ai nuovi corsi di laurea attivati. Inoltre, proprio in previsione dei nuovi corsi di laurea, tenuto conto che presso il plesso di via Quartararo non vi è più disponibilità di aule, si è convenuto con il Comune di Agrigento di utilizzare il Palazzo Tomasi con notevole risparmio di risorse da parte del Consorzio che, diversamente, avrebbe dovuto ricorrere a nuovi affitti”.

Escalation furti nelle abitazioni nell’Agrigentino

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Ad Agrigento imperversano i furti nelle abitazioni. Ignoti criminali hanno svaligiato, peraltro durante il giorno, un appartamento in via Ugo La Malfa e una villetta in via Persefone a San Leone. Gli ingressi in ambedue i casi sono stati forzati, e il bottino, soprattutto oggetti preziosi, sarebbe ingente. I ladri hanno approfittato della temporanea assenza dei proprietari. E così è stato anche a Comitini, dove i malviventi hanno rovistato furtivamente all’interno di un’abitazione e, oltre ad oggetti preziosi, non hanno esitato a rubare anche un tv color di ultima generazione.

Agrigento, condanna per disturbo della quiete pubblica

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Il palazzo di Giustizia di Agrigento

Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, il Tribunale ha condannato un imprenditore, titolare di un locale notturno di intrattenimento in piazzetta San Calogero, per disturbo della quiete pubblica allorchè non avrebbe impedito “gli schiamazzi e i rumori provocati dagli avventori del locale disturbando il riposo notturno degli abitanti della zona”. Il giudice Francesco Provenzano ha emesso un decreto penale di condanna a 100 euro di ammenda. L’inchiesta è scattata a seguito dell’esposto presentato, a nome di tanti residenti nella zona, dall’avvocato Roberto Gambino.

Agrigento, amore da 70 anni (video interviste)

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Ad Agrigento giornata di festa per i coniugi Giuseppe Burgio e Maria Concetta Crisci. Si sono sposati il 14 dicembre 1947 nella cattedrale di San Gerlando ad Agrigento. E adesso festeggiano le nozze di “Ferro” in compagnia di tutta la famiglia tra 3 figli, 8 nipoti e 8 pronipoti. Una santa messa è stata celebrata nella Parrocchia della Madonna di Fatima, in via Callicratide, dal parroco Don Angelo Brancato. Lui si è innamorato di lei a 10 anni. E a lei, di 6 anni, promise: quando saremo grandi ci sposeremo. E così è stato. E l’amore a prima vista è durato 70 anni.
In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un servizio di Gabriele Bruccoleri.

Cua, Comune non cede di un millimetro? Falso, riduce del 70%

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“Un consigliere comunale di Agrigento, della maggioranza, ieri ha puntato il dito del rimprovero contro i Comuni di Ribera e Sciacca, rei di essere fuoriusciti dalla compagine societaria del Consorzio universitario di Agrigento. E il consigliere ha vantato l’amministrazione Firetto, che, invece – parole testuali del consigliere – ‘sul Consorzio universitario, e sulla cultura, non cede di un millimetro’. Non è vero: come risulta dal bilancio di previsione 2017-2019 proposto dalla Giunta e adesso sotto esame del Consiglio, l’amministrazione Firetto mantiene lo stesso contributo al Consorzio universitario per il 2017, ma lo riduce del 70% nel 2018 e nel 2019”.
Così replicano i consiglieri comunali di Agrigento, Giovanni Civiltà, Pasquale Spataro, William Giacalone e Calogero Alonge, di Forza Italia, a fronte di quanto dichiarato ieri da un consigliere della maggioranza. Gli stessi consiglieri aggiungono: “Evidentemente il Consigliere, che si permette di assurgere a cattedra contro i Comuni di Ribera e Sciacca, parla a vanvera perchè non ha letto il bilancio di previsione 2017/2019 del suo Comune, in cui se è vero che per il 2017 è confermato il contributo di 150.000 euro, per il 2018 e il 2019 il contributo è ridotto del 70%, prevedendo un contributo di 50.000 euro annuale. E quindi così la giunta comunale di Agrigento non cede di un solo millimetro? Cosi la giunta comunale darà sostegno al Consorzio universitario? Così la giunta Firetto non toglie fondi alla cultura e alla formazione dei propri giovani e, anzi, investe su di loro? La città sappia che sono loro, il sindaco, i suoi assessori ed i suoi collaboratori, che non hanno ceduto un solo millimetro, un solo euro, delle proprie ricche indennità. E loro hanno tagliato i fondi a favore della nostra università. Questi sono i dati di fatto. E non si risponda che sarà messo a disposizione il palazzo Tomasi, anche perché non bisogna dimenticare quanto successe solo due anni fa, quando l’ex Provincia propose di dare in comodato d’uso l’immobile in contrada Calcarelle e il Sindaco pretese un netta presa di posizione dell’allora Commissario, pretendendo il contributo economico o la fuoriuscita, cosa che poi accadde. Per cui ora noi chiediamo una netta presa di posizione affinchè si riporti il contributo al suo normale stanziamento perché tale atto di riduzione è grave ed è un ulteriore passo verso la chiusura della nostra università” – concludono Civiltà, Spataro, Giacalone a Alonge.

La Resistenza nelle scuole

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Vittoria Giunti
Ad Agrigento, in occasione del centenario della nascita di Vittoria Giunti, esponente e protagonista col marito, Salvatore Di Benedetto, della Resistenza Italiana, all’Istituto Nicolò Gallo, si è svolto convegno su iniziativa della sezione agrigentina dell’Anpi, l’Associazione nazionale Partigiani d’Italia, presieduta dal senatore Angelo Lauricella, che ha introdotto i lavori. Poi sono intervenuti il Provveditore agli Studi Raffaele Zarbo, lo storico Carlo Marino, Daniela Di Benedetto, Alessandro Di Benedetto, e l’onorevole Simona Mafai.
Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

“Rifiuti”, alternative e soluzioni

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Le opzioni in Sicilia sono gli impianti a biogas, i termovalorizzatori, la differenziata, i cementifici e le spedizioni all’estero dei rifiuti: ecco la o le soluzioni a cui si lavora nel tentativo di, quantomeno, decidere quale tracciato intraprendere. Ed è difficile, tanto che il capo dell’Ufficio speciale per la raccolta differenziata alla Regione, Salvo Cocina, ammonisce: “Leviamoci dalla testa che a questo problema ci possa essere soltanto una soluzione”. Ad esempio, per i biogas, che trasformano i rifiuti in concime o gas metano, servirebbero 12 impianti da 50mila tonnellate ciascuno. Un impianto biogas è in costruzione nei pressi della discarica della Sicula Trasporti, in territorio di Lentini. Dovrebbe entrare in funzione a gennaio, e avrà una capacità da 70mila tonnellate all’anno. Più biogas, dunque, benedetti dalle associazioni ambientaliste. Però bisogna ricercare alternative anche alla differenziata, che a pieno regime non può funzionare perché mancano gli impianti che trattano l’organico: in Sicilia ne sono attivi soltanto sette. Nel frattempo? “E nel frattempo – risponde Salvo Cocina – la Regione pubblicherà dei bandi per portare fuori dall’isola i rifiuti, ma i costi saranno molto alti. E’ una strada già testata dal governo Crocetta e scartata proprio per questo motivo. Il rischio è solo allungare i tempi”. Altra alternativa sono i cementifici da convertire in termovalorizzatori, e quindi bruciare rifiuti secchi anziché combustibili. E Cocina frena: “Sì, può essere una strada percorribile, ma non risolve il problema perché parliamo di frazioni residuali di rifiuti e perché in Sicilia c’è solo un cementificio, e anche in questo caso serve un avviso pubblico”. Infine i termovalorizzatori: a prescindere da quanto deciderà la Regione, un impianto nel Messinese, a San Filippo del Mela, forse sarà attivato perché è stato autorizzato dal ministero dell’Ambiente, e brucerà 500mila tonnellate di rifiuti all’anno. E Cocina sui termovalorizzatori risponde così: “Noi non siamo per un no pregiudiziale ai termovalorizzatori. Vogliamo impostare un ciclo virtuoso completo, che è fatto di diversi elementi. Se alla fine, per chiudere questo ciclo ed eliminare la parte di rifiuti residuale, quindi non riciclabile, servirà un termovalorizzatore, si farà. Ma non esiste un’unica ricetta”.

Ars, fumata nera per il Presidente

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Fumata nera all’Assemblea regionale, riunita in seduta inaugurale, in occasione dell’elezione, all’ordine del giorno, dell’ufficio di presidenza. Nonostante i due deputati di Sicilia Futura, Edy Tamajo e Nicola D’Agostino, abbiano votato per Gianfranco Miccichè, lo stesso Miccichè non è stato eletto alla seconda votazione, dopo la prima con quorum dei due terzi a vuoto, a causa di due franchi tiratori presenti nella maggioranza. Sono necessari 36 voti ma Gianfranco Miccichè ha ottenuto 35 voti, anche perché in aula è stato assente il deputato Pippo Gennuso colpito da un grave lutto. Sala d’Ercole sarà nuovamente in Aula domani mattina sabato 16 dicembre alle ore 11, quando si procederà alla terza votazione e, come in occasione della seconda votazione, sarà necessaria la maggioranza assoluta dei voti, quindi 36. Se anche la terza votazione si dovesse concludere a vuoto, allora si voterà una quarta volta, e sarà presidente colui che riceverà più voti.