Ad Agrigento la Polizia ha identificato e denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica una donna di 21 anni originaria della Romania, colpevole di utilizzare un neonato, esibito ai viandanti nella zona del Villaggio Mosè, per ottenere l’elemosina.
Agrigento, Museo Civico, a marzo l’affidamento dei lavori di completamento
Ad Agrigento, la Commissione consiliare Pubblica Istruzione e Cultura, presieduta da Pasquale Spataro e composta dal vice presidente Giovanni Civiltà e dai consiglieri Alessandro Sollano, Angela Galvano e Maria Grazia Fantauzzo, annunciano che a marzo, dopo numerosi solleciti da parte della stessa Commissione agli Uffici comunali competenti, saranno affidati i lavori per il completamento del Museo Civico in Piazza Sinatra. I Consiglieri affermano: “Finalmente, dopo anni di attesa, il Museo Civico potrà essere riaperto e restituito alla città dei Templi. Il progetto originario, elaborato dall’amministrazione Zambuto, è stato sviluppato utilizzando risorse e competenze interne all’Ufficio Tecnico del Comune di Agrigento con la collaborazione della Soprintendente ai Beni culturali, Gabriella Costantino, e docenti universitari tra cui l’architetto Giuseppe Guerrera. L’importo dei lavori ammonta a poco più di 1 milione e 500mila euro, frutto del finanziamento regionale del piano di riqualificazione del centro storico di Agrigento. L’impresa che si aggiudicherà l’incarico, con gara in calendario a metà marzo, avrà 11 mesi di tempo dalla consegna dei lavori per completare l’opera. Il polo museale potrebbe così essere aperto al pubblico nel 2018 prima della celebrazione dei 2600 anni della fondazione di Akragas.”
A Favara attesi i Commissari post dissesto
A Favara, domani, giovedì 16 febbraio, alle ore 10.30, accompagnati dal Prefetto di Agrigento, Nicola Diomede, che li riceverà in Prefettura alle ore 10, si insedieranno i Commissari incaricati a seguito della deliberazione del dissesto finanziario del Comune retto dalla sindaca, Anna Alba, approvata dal Consiglio comunale lo scorso 23 novembre. I Commissari sono la segretaria generale Alessandra Melania La Spina, il funzionario comunale Giuseppe Gaeta e il commercialista Paolo Ancona. In proposito oggi mercoledì 15 febbraio al Videogiornale di Teleacras è in onda una intervista alla stessa Anna Alba.
Presunta estorsione a costruttori agrigentini, perizia su tabulati telefonici
La Direzione distrettuale antimafia di Palermo, tramite i pubblici ministeri Alessia Sinatra e Claudio Camilleri, ha affidato al perito Ignazio Tulumello l’incarico di esaminare i tabulati telefonici di Antonio Massimino, 48 anni, di Agrigento, attualmente detenuto per estorsione aggravata dal metodo mafioso, insieme al presunto complice, Liborio Militello, 49 anni. Tale esame è mirato a riscontrare il coinvolgimento nell’estorsione a danno di due costruttori edili agrigentini, padre e figlio, di un terzo indagato a piede libero, S G, sono le iniziali del nome, 46 anni, titolare di un’impresa di impianti elettrici.
Porto Empedocle, spari contro il cognato, indagini concluse
La Procura di Agrigento, tramite il pubblico ministero, Santo Fornasier, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini, anticamera della richiesta di rinvio a giudizio, a carico di Giovanni Tuttolomondo, 47 anni, di Porto Empedocle, pescivendolo, arrestato il 5 aprile del 2013 perché avrebbe sparato 8 colpi di pistola contro il cognato, Libertino Vasile Cozzo, 41 anni, anche lui di Porto Empedocle, il quale scansò i proiettili nascondendosi sotto un furgone, nella banchina del porto empedoclino. Tuttolomondo avrebbe agito insieme ad un complice ancora non identificato.
Licata, “Comunità degli orrori”, chiesta condanna per abusi su disabile
Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, i pubblici ministeri, Salvatore Vella e Simona Faga, a conclusione della requisitoria, hanno chiesto la condanna di Angelo Saverini, 28 anni, di Licata, operatore in comunità di assistenza ai disabili, a 3 anni e 6 mesi di reclusione allorchè la notte di Capodanno del 2013 avrebbe abusato sessualmente di una disabile di 16 anni. Si tratta dell’inchiesta sulle comunità per disabili a Licata ribattezzata “comunità degli orrori”, in riferimento a presunti abusi che sarebbero stati perpetrati a danno dei disabili ospiti.
“Triokola”, a giudizio rimaneggiato
L’inchiesta “Eden 5”, terra bruciata intorno a Matteo Messina Denaro, sostenuta dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo e dai Carabinieri del Ros, avrebbe confermato il ruolo del presunto boss agrigentino, Leo Sutera, di Sambuca di Sicilia, che nelle campagne di Sambuca avrebbe allestito e condotto una sorta di luogo di concentramento e di smistamento di messaggi e di interessi di Matteo Messina Denaro. Un gruppo di agricoltori e di pastori sarebbe stato impegnato a bonificare la zona degli incontri, e poi i visitatori sarebbero stati scortati fino a destinazione, verso l’uomo “filtro”, Leo Sutera, conosciuto come “Il professore”. Ecco perché il primo aprile 2016 i militari del Ros e del Comando provinciale di Agrigento hanno arrestato 7 persone e ne hanno denunciate altre 18 in occasione del blitz battezzato “Triokola”, dall’antico nome di Caltabellotta dove sono state avviate le indagini. Poi, il 16 aprile successivo il Tribunale del Riesame di Palermo ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare e ha restituito la libertà a Gaspare Ciaccio, 32 anni, e a Luigi Alberto La Sala, 32 anni, entrambi di Sambuca di Sicilia, e a Salvatore e Andrea La Puma, 69 e 41 anni, padre e figlio, anche loro di Sambuca. E poi il 20 aprile è stato annullato l’ordine di custodia a carico di altri due sambucesi, il barbiere Massimo Tarantino, 44 anni, e Vincenzo Buscemi, 63 anni, operaio forestale di Sambuca di Sicilia. E i giudici del Riesame hanno motivato le scarcerazioni, che non sono state impugnate dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, e, tra l’altro, hanno scritto: “I coinvolti nelle indagini si sono limitati a fare da accompagnatori ma non partecipavano agli incontri. Lo svolgimento di alcune commissioni, anche se costituiscono reato, su incarico di appartenenti ad un gruppo mafioso, è insufficiente a sostenere l’accusa di far parte di un’associazione mafiosa, essendo necessari, per la sussistenza, dei gravi indizi di colpevolezza in ordine al delitto di cui all’articolo 416 bis, elementi non equivoci dello stabile inserimento del soggetto nella struttura organizzativa dell’associazione e la consapevolezza del medesimo di agire nell’ambito e per la realizzazione dei fini dell’associazione.” Dunque, adesso la Direzione distrettuale antimafia di Palermo ha chiesto il giudizio solo per 3 dei 7 arrestati il primo aprile 2016: Giuseppe Genova, inteso Salvatore, 51 anni, presunto capomafia di Burgio, e poi per i sambucesi Andrea La Puma, presunto uomo di fiducia di Leo Sutera, e suo figlio, Salvatore La Puma.
San Valentino, Totò Curaba recita “L’Amore”
Oggi 14 febbraio San Valentino è la festa degli innamorati. L’attore Salvatore Curaba recita al Videogiornale di Teleacras “L’amore”, un collage di poesie tratte da Salvador Nodo, Khalil Gibran e Pablo Neruda…
Porto Empedocle, Todaro su Consiglio ItalCementi
A Porto Empedocle si è svolta una seduta straordinaria del Consiglio comunale di Porto Empedocle sulla vertenza occupazione e di prospettiva ItalCementi. Ascoltiamo in proposito il consigliere comunale Giuseppe Todaro, nell’intervista in onda al Videogiornale di Teleacras…
Centrodestra Sicilia, tra Amministrative e Regionali
In casa centrodestra anche in Sicilia insorgono gli stessi contrasti da sempre incombenti in ambito nazionale tra la componente politica più moderata, quindi Forza Italia, e i potenziali alleati più radicali ed estremisti, tra Lega – Noi con Salvini e Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale. Infatti, a Palermo, in occasione delle elezioni amministrative, l’appena intervenuta convergenza da parte di Forza Italia e Cantiere Popolare sulla candidatura a sindaco di Fabrizio Ferrandelli, benedetta da Gianfranco Miccichè e Saverio Romano, non sarebbe stata gradita dagli aspiranti compagni di coalizione, Lega e Fratelli d’Italia, che, di conseguenza, hanno disertato un vertice del centrodestra che si è svolto all’Assemblea regionale. Sarà lo stesso Gianfranco Miccichè, forte di un incarico che gli è stato appositamente affidato, a tentare di ricucire lo strappo su Ferrandelli, ricercando una soluzione di mediazione tra le parti nella causa elettorale, a garanzia e tutela della compattezza della coalizione. La riunione è stata occasione per ribadire innanzitutto la volontà di procedere alle Primarie per la scelta del candidato presidente della Regione. La data prescelta, ma non confermata ufficialmente, è il prossimo 23 aprile. I promotori intendono scongiurare le rituali infiltrazioni ricorrenti per le Primarie e così hanno preventivato che saranno ammessi a votare solo coloro che si registrano in un apposito elenco, versando anche un minimo contributo per sostenere le spese di svolgimento della selezione. Entro la fine di marzo dovranno essere presentate le candidature, e ha confermato la partecipazione il leader di Diventerà Bellissima, Nello Musumeci, già candidato a Palazzo d’Orleans nel 2012, e Angelo Attaguile, per Noi con Salvini. Teoricamente ogni componente esprimerà un proprio candidato, e, se così sarà anche in pratica, Forza Italia dovrebbe proporre agli alleati l’europarlamentare Salvo Pogliese. Anche i candidati presidente, e non solo gli iscritti, dovranno essere accreditati. Infatti, ciascun candidato alle Primarie dovrà raccogliere a suo favore 7500 firme in 5 province della Sicilia.