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Droga dall’Olanda, concluse indagini ad Agrigento

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Il palazzo di Giustizia di Agrigento

La Procura di Agrigento, tramite la sostituto procuratore Elenia Manno, ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di tre agrigentini indagati di detenzione a fine di spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di Gerlando Romano, 22 anni, Martina Moneta, 20 anni, e Vincenzo Cappello, 27 anni. L’inchiesta ha tratto spunto dall’arresto, nell’estate scorsa, di Cappello, sorpreso a ritirare un pacco da un corriere contenente cinque panetti di hashish spediti dall’Olanda per un totale di mezzo chilo.

Lampedusa, villetta abusiva sorta come un fungo

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A Lampedusa i Carabinieri hanno bloccato i lavori, sequestrato una villetta abusiva prossima all’ultimazione delle opere, ed hanno denunciato la proprietaria del terreno, una pensionata di 79 anni, che adesso risponderà all’autorità giudiziaria di abusivismo. L’edificio, di oltre centro metri quadrati, è stato scoperto in contrada Terranova, privo di qualsiasi autorizzazione a costruire.

“Depuratore Favara”, precisazioni dei Commissari di Girgenti Acque

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Martedì scorso, come si ricorderà, i Carabinieri del Centro anticrimine natura di Agrigento hanno reso noti gli esiti di alcuni accertamenti relativi al depuratore di Favara, da cui è emerso il malfunzionamento dell’impianto a danno dell’ambiente circostante e del tratto di mare limitrofo. Ebbene, in proposito la gestione commissariale del servizio idrico afferma: “Precisiamo che, come già in passato, abbiamo immediatamente segnalato alle Autorità competenti la presenza di reflui anomali in entrata al depuratore e la grave compromissione che il fatto determinava sul corretto funzionamento dell’impianto, inidoneo al trattamento di quanto poi occorreva immettere nel corpo recettore. Rileviamo ancora che il conseguente superamento del parametro di Escherichia Coli era stato accertato dall’Arpa, ma non è stato correttamente né contestato né sanzionato proprio in considerazione della spontanea e tempestiva segnalazione sulla presenza di quei reflui da molitura. Infine ricordiamo che l’impianto in questione, per la particolare vetustà e per la funzionalità non più adeguata alle sopravvenute esigenze dell’area, è oggi in fase di programmata trasformazione in stazione di pre-trattamento, come da progetto che prevede l’invio dei reflui al depuratore della fascia costiera agrigentina da realizzare con finanziamenti ultra-regionali ed a cura del competente Commissario nazionale”.

Fondi europei e a fondo perduto

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Il governo Musumeci in ritardo sulle risorse a fondo perduto contro la pandemia covid e sulla spesa dei fondi europei. L’intervento del Partito Democratico.

Sono due le bordate che il Partito Democratico catapulta sul governo della Regione. La prima riguarda le risorse finanziarie che il governo Musumeci ha stanziato per alleviare i danni economici provocati dalla pandemia covid. La seconda invece trae spunto da quanto ha appena sostenuto il “Sole 24 ore”, ovvero che la Sicilia è in grave ritardo nella spesa dei fondi europei a disposizione. Più nel dettaglio la prima bordata è scagliata dal deputato nazionale del Partito Democratico, Carmelo Miceli, che spiega: “La Direzione regionale dell’Agenzia delle Entrate ha certificato che dall’inizio della pandemia ad oggi il Governo nazionale ha erogato per la Sicilia ben 553 milioni di euro a fondo perduto, di cui 403 milioni con il decreto Rilancio e 150 milioni con i decreti Ristori. Per quanto ci sia ancora da fare, una cosa è certa: il Governo Conte ha fatto la sua parte. il Governo Musumeci invece? Dove sono e a quanto ammontano le somme a fondo perduto stanziate dal suo Governo? E che fine hanno fatto i fondi della ‘Finanziaria di guerra’ approvata ormai da quasi un anno dalla giunta regionale?”. Il senso di approssimazione con cui sta operando Musumeci è dimostrato dall’incapacità di presentare un Bilancio di previsione che serva a contrastare gli effetti economici negativi della pandemia. Continuando così affonderà l’economia di un’intera Isola” – conclude Miceli. La seconda bordata invece è lanciata dal deputato regionale Giuseppe Lupo, capogruppo del Partito Democratico all’Assemblea Regionale, che ha appena letto sul “Sole 24 ore” che la Sicilia deve ancora certificare 2 miliardi e 700 milioni di euro di spesa dei fondi europei a disposizione. E Lupo denuncia: “L’allarme lanciato dal ‘Sole 24 ore’ sul ritardo con il quale la Sicilia sta portando avanti la spesa dei fondi europei suona come un ulteriore campanello d’allarme sull’incapacità gestionale del governo Musumeci: secondo l’autorevole quotidiano economico infatti la Sicilia deve ancora certificare 2,7 miliardi di euro di Por Fesr su una dotazione di 4,3 miliardi da utilizzare entro il 2023. E se si considerano anche le somme del Psr, i fondi europei da spendere entro il 2023 salgono a 4,2 miliardi. Musumeci è sempre pronto a lamentarsi quando deve scaricare le responsabilità sugli altri, ma in questo caso davvero non può cercare alibi. I fondi europei dovrebbero essere l’asse portante delle politiche di coesione e sviluppo della Regione, ma ancora con il suo governo la Sicilia sale alla ribalta per incapacità e ritardi”.

“Vaccini non a rischio”

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In Sicilia non a rischio la somministrazione della seconda dose di vaccini a causa dei ritardi della Pfizer. L’intervento dell’assessore Razza.

Anche in Sicilia preoccupa la possibilità di effettuare il richiamo dei vaccini a coloro a cui è stata somministrata la prima dose. E ciò a causa dei ritardi da parte di Pfizer, che incombono in tutte le regioni d’Italia. “L’azienda – ha spiegato il Commissario straordinario per l’emergenza Covid, Domenico Arcuri – ci ha comunicato che anche nel corso della prossima settimana non solo non saranno consegnate in Italia le dosi che sono state unilateralmente e senza preavviso non consegnate in questa settimana, pari al 29%, ma ci sarà una pur lieve ulteriore riduzione delle consegne”. L’assessore regionale alla Salute però è stato previdente. A fronte delle difficoltà che si prospettano, Ruggero Razza afferma: “Non sono a rischio i richiami dei vaccini in Sicilia, perché eravamo stati prudenti seguendo tutte le linee guida provenienti dal ministero della Salute e dal commissario nazionale. Però non c’è dubbio che i ritardi e gli impegni non mantenuti da Pfizer meritino una reazione. A livello nazionale si è ipotizzata un’azione legale, la Sicilia la sosterrà, la sosterranno tutte le Regioni italiane. Intanto – aggiunge Razza – chiediamo all’Ema e alle istituzioni comunitarie di fare presto. I cittadini europei non possono accettare l’idea che in altri Paesi del mondo si possano utilizzare vaccini che da noi non sono autorizzati. Da questo punto di vista sosteniamo l’azione del ministro Speranza: sicurezza e regole rispettate nella certificazione dei farmaci, ma servono anche rapidità e velocità. I cittadini vogliono vedere la luce in fondo al tunnel, ma non vogliono che sia un miraggio” – conclude. Fino a mercoledì 20 gennaio sono state 94.716 le dosi di vaccino inoculate in Sicilia, ovvero il 71,7% di quelle che sono state consegnate all’Isola, 132.085. Nel dettaglio, hanno avuto il farmaco 48.954 donne e 45.762 uomini. Ancora nei dettagli sul come fronteggiare i ritardi della Pfizer in Sicilia, l’assessorato alla Salute ha dato disposizione ai manager sanitari di riservare il 40% di fiale delle ultime consegne per garantire i richiami, rallentando, volutamente, il ritmo delle prime inoculazioni: dal picco di oltre 8mila al giorno fino a circa mille. E così, con le dosi appena arrivate, 37mila, e con la riserva accumulata negli ultimi giorni, la proiezione è di proseguire senza problemi la copertura di chi aspetta la seconda somministrazione.

Estorsione, condannato ex deputato regionale

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Il Tribunale di Sciacca ha condannato a 3 anni e 7 mesi di reclusione, per estorsione, Gaetano Cani, 62 anni, di Canicattì, ex parlamentare regionale. Cani, insegnante di educazione fisica, avrebbe costretto alcuni docenti di un istituto paritario di Menfi a firmare le dimissioni in bianco e ad accettare compensi inferiori o inesistenti rispetto a quelli indicati in busta paga pur di ottenere il relativo punteggio valido per le graduatorie. Gaetano Cani si è sempre difeso sostenendo di non aver rivestito incarichi societari nel periodo tra il 2006 e il 2010, oggetto dell’inchiesta.

Grotte, si insedia il neo presidente del Consiglio comunale Cuffaro

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Aristotele Cuffaro

Si è insediato il neo presidente del Consiglio comunale di Grotte, Aristotele Cuffaro. All’atto dell’assunzione formale dell’incarico, Cuffaro, tra l’altro, ha dichiarato: “Per me è un onore legato da forte responsabilità. Il mio intento è quello di ricoprire la presidenza con costante impegno, con umiltà ed a servizio dei miei concittadini. Mi interfaccerò con diversi organi nei quali sono sicuro, senza dubbio alcuno, troverò persone che agiscono solo ed esclusivamente per il bene della nostra cittadina, come del resto hanno fatto finora”.

Emigrazione, negli ultimi decenni, dalla provincia agrigentina sono andati via migliaia di giovani e non solo

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Nell’ultimo decennio si è registrato un significativo aumento delle cancellazioni anagrafiche di cittadini italiani per l’estero (emigrazioni) e un volume di rientri che non bilancia le uscite: sono stati quasi 1 milione, 899mila, gli espatri dal 2010, a fronte di 372mila rimpatri. Di conseguenza i saldi migratori con l’estero dei cittadini italiani, soprattutto a partire dal 2015, sono stati in media negativi per 69mila unità l’anno. È quanto rileva l’Istat nel dossier “Iscrizioni e cancellazioni anagrafiche della popolazione residente – Anno 2019”. Nel 2019 il volume complessivo delle cancellazioni anagrafiche per l’estero è di 180mila unità, in aumento del 14,4% rispetto all’anno precedente.

Le emigrazioni dei cittadini italiani sono il 68% del totale (122.020). Se si considera il numero dei rimpatri (iscrizioni anagrafiche dall’estero di cittadini italiani), pari a 68.207, il calcolo del saldo migratorio con l’estero degli italiani (iscrizioni meno cancellazioni anagrafiche) restituisce un valore negativo di 53.813 unità. Il tasso di emigratorietà dei cittadini italiani è pari a 2,2 per mille. È il Nord la ripartizione di residenza da cui partono i flussi più consistenti di trasferimenti all’estero di cittadini italiani, in termini sia assoluti (59mila, pari al 49% degli espatri) sia relativi rispetto alla popolazione residente (2,4 italiani per mille residenti). Dal Mezzogiorno si sono trasferiti all’estero oltre 43mila italiani (2,2 per mille) mentre dal Centro sono espatriati circa 19mila connazionali, con un tasso di emigratorietà (1,8 per mille) sotto la media nazionale. La distribuzione degli espatri per regione di partenza mette in evidenza una situazione più eterogenea: la regione da cui emigrano più italiani, in valore assoluto, è la Lombardia con un numero di cancellazioni anagrafiche per l’estero pari a 23mila; seguono Sicilia e Veneto (entrambe 12mila), Campania (11mila) e Lazio (9mila).

In termini relativi, rispetto alla popolazione italiana residente nelle regioni, il tasso di emigratorietà più elevato si ha in Trentino-Alto Adige (4 italiani per mille residenti). In Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Veneto, Sicilia, Molise, Lombardia e Abruzzo la propensione a emigrare è di circa 3 italiani per mille residenti. Le regioni con il tasso di emigratorietà per l’estero più basso sono invece Toscana, Liguria e Lazio, che presentano valori pari a circa 1,7 per mille. A un maggior dettaglio territoriale, in termini assoluti i flussi di cittadini italiani diretti verso l’estero provengono principalmente dalle prime tre città metropolitane per ampiezza demografica: Milano (7mila), Roma (6mila) e Napoli (5mila). In termini relativi, rispetto alla popolazione italiana residente nelle province, i tassi più elevati di emigratorietà degli italiani si rilevano a Bolzano (5 per mille), Trieste e Imperia (entrambe 4 per mille), Vicenza (3,8 per mille), Cosenza, Treviso, Agrigento e Isernia (tutte 3,6 per mille); quelli più bassi si registrano nelle province di Prato e Firenze (1 per mille).

Abusivismo edilizio, a Lampedusa, una donna finisce nei guai

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Ha costruito un fabbricato di 110 metri quadrati, senza alcuna autorizzazione. A fare l’incredibile scoperta sono stati i carabinieri della Stazione di Lampedusa, coordinati dal Comando Compagnia di Agrigento, che passando per caso da un terreno di contrada “Terranova”, si sono imbattuti in una costruzione, che fino a qualche mese fa non c’era.

 

La proprietaria, una pensionata 79enne, del luogo, è stata denunciata, in stato di libertà, alla Procura della Repubblica, per l’ipotesi di reato di abusivismo edilizio. L’immobile è stato sequestrato. La proprietaria stava per completare un’abitazione. E mancava poco per ultimarla.

A San Biagio Platani, un buono spesa in cambio di una batteria al piombo esausta

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Un buono spesa in cambio di una batteria al piombo esausta. Al Comune di San Biagio Platani, presso l’isola ecologica di c.da Montagna succede proprio questo. L’iniziativa punta a salvaguardare l’ambiente considerato che la batteria esausta al piombo, abbandona, diventa una bomba ecologica.

L’iniziativa è effettuata in tandem con la società Think Green di Francesco Pullara che nel giro di pochi anni si è ritagliata una grande fetta di mercato in Sicilia proprio perché molti sindaci hanno capito l’importanza di smaltire un rifiuto così pericoloso.