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Zona rossa in Sicilia. Sui social monta la rabbia contro il Presidente della Regione Musumeci. Oggi servizio al Vg delle 14:05

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Zona rossa in Sicilia. Sui social monta la rabbia contro il Presidente della Regione Musumeci. Oggi servizio al Vg delle 14:05.

Mafia: Gdf Catania confisca 40mln di beni a ‘re imballaggi’

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Beni per 40 milioni di euro sono stati confiscati dalla Guardia di finanza di Catania all’imprenditore Emanuele ‘Lele’ Greco, conosciuto come il re degli imballaggi, perché, secondo gli indaganti, tramite l’appoggio delle famiglie mafiose gelesi riconducibili a Cosa Nostra sarebbe riuscito a imporsi nel mercato degli imballaggi di cartone. Sigilli sono stati posti dalla Guardia di finanza di Catania a sette società e imprese individuali del Ragusano operanti nel settore dell’ortofrutta e degli imballaggi; a 18 fabbricati, tra unità abitative e capannoni; a 16 appezzamenti di terreno in provincia di Ragusa; a un’autovettura e un motociclo.

Incidente a Cammarata, un ferito grave

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Incidente stradale al mattino di oggi a Cammarata, nei pressi del bivio Tumarrano. Un rimorchio si è sganciato da un tir travolgendo due automobili. Uno dei due mezzi è stato letteralmente schiacciato dal rimorchio. Un automobilista è rimasto incastrato a lungo dentro la propria vettura e le condizioni sono molto gravi. L’uomo è stato trasportato in elisoccorso all’ospedale di Caltanissetta mentre un altro ferito, inizialmente condotto all’ospedale di Agrigento, è stato trasferito in ambulanza all’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta. Sul posto l’elisoccorso del 118 di Caltanissetta, vigili del fuoco e carabinieri.

Adas, raccolta sangue ad Aragona e a Grotte

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La settimanale raccolta di sangue da parte dell’Adas si svolgerà domenica prossima, 17 gennaio, dalle ore 8 alle 12, ad Aragona innanzi alla parrocchia di San Francesco ed a Grotte in Via Crispi presso il belvedere. Ai donatori saranno recapitate la analisi del sangue.

Pacco contenente hashish sulla spiaggia di Marsala

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Ancora ritrovamenti di panetti di hashish, l’ennesimo, sulle spiagge siciliane. I Carabinieri della stazione di San Filippo di Marsala hanno trovato sulla spiaggia di contrada Birgi Sottano un pacco imballato contenente 295 panetti di hashish, per un peso complessivo di circa 40 chilogrammi. La droga è stata sequestrata. L’8 gennaio del 2020 è stato ritrovato un pacco con 30 chili di hashish sulla spiaggia di contrada Sbocca a Marsala. Un altro pacco, stesso peso e stessa droga, è stato rinvenuto a Marinella di Selinunte il 2 gennaio precedente, e nel giugno scorso una motovedetta di Trapani ha scoperto innanzi al porto un pacco galleggiante con dentro 30 chili di hashish. Sono in corso accertamenti sul ritrovamento e sul collegamento tra i vari rinvenimenti.

Orlando: “Inasprimento misure restrittive”

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Leoluca Orlando

La zona rossa in Sicilia. Il sindaco di Palermo e presidente dell’Anci Sicilia, l’associazione dei Comuni, Leoluca Orlando, si sintonizza sulla stessa lunghezza d’onda del presidente della Regione Musumeci, e tramite facebook afferma: “L’inasprimento delle misure contro il contagio per evitare il diffondersi del contagio, da parte degli organi competenti in base a valutazioni sanitarie, non può che essere la risposta al comportamento incosciente di troppi cittadini e cittadine. E’ un invito a rispettare rigorosamente quanto prescritto per evitare che ci sia il moltiplicarsi di morti, una vera e propria strage. Certamente il governo nazionale deve pensare anche a ristori adeguati nei confronti delle attività economiche, ma il diritto alla salute e il diritto alla sopravvivenza economica non possono essere, in un Paese civile, essere posti in alternativa ed in contrasto”.

Cateno De Luca, dimissioni da sindaco “condizionate”

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Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, ha presentato le dimissioni dalla carica di sindaco e – spiega – “tra 20 giorni, se non vi saranno provvedimenti da parte della Regione sul manager dell’Azienda sanitaria non le revocherò e chiuderò il mio mandato”. Cateno De Luca spiega: “Fin dall’inizio di questa emergenza sanitaria mi sono impegnato al massimo per garantire assistenza alla mia città. Mai tuttavia avrei potuto immaginare che ad ottobre l’Azienda sanitaria fosse ancora impreparata non avendo implementato i posti letto, e non avesse raggiunto efficienza nel tracciamento, nell’effettuare i tamponi, nel realizzare covid Hotel. La gestione della politica sanitaria a Messina è stata fallimentare e siamo in piena pandemia, spero che l’autorità giudiziaria si occupi delle denunce che abbiamo presentato. Tutto questo sangue non ricadrà su di me, non farò il becchino. Ho sentito qualche sciacallo che se la prende con me, e non dicono nulla se un macchinario per processare 4000 tamponi al giorno arriverà all’Azienda sanitaria solo a febbraio, sulle 3mila persone positive non inserite nella banca dati, sui risultati farlocchi e sulle omissioni”.

Ars ed esercizio provvisorio

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La presentazione dell’esercizio provvisorio all’Assemblea Regionale e le polemiche su omissioni e ritardi: l’intervento di Giuseppe Lupo.

Il Partito Democratico ha protestato per il ritardo: “ancora nessuna Finanziaria all’Assemblea Regionale da parte della Giunta Musumeci”. In verità il governo regionale non ha colpe perchè ancora non ha ricevuto il necessario giudizio di parifica sul rendiconto 2019 da parte della Corte dei Conti. E adesso, peggio ancora, i giudici contabili hanno fissato la relativa udienza per il 29 gennaio prossimo. Pensate che l’anno scorso il giudizio di parifica giunse il 13 dicembre. Tale dilatazione dei tempi del giudizio di parifica sarebbe determinata dalla pandemia covid in corso e dall’impedimento di alcuni giudici. Nel frattempo, la Procura della Corte dei Conti ha presentato dei rilievi alla prima bozza di rendiconto, che la Ragioneria generale della Regione ha subito accolto, promettendo di correggere le contestazioni e riportare alcune tabelle in giunta per una nuova approvazione. Dunque, se il giudizio di parifica del rendiconto 2019 è atteso per il 29 gennaio, non prima sarà possibile approvare Bilancio e Finanziaria. Ecco perché il governo Musumeci ha proposto all’Assemblea Regionale due mesi di esercizio provvisorio, gennaio e febbraio. E il relativo Disegno di legge è stato già approvato dalla giunta. L’anno scorso sono stati quattro, il massimo consentito, i mesi di esercizio provvisorio, durante i quali è possibile spendere in dodicesimi. Nel frattempo, ancora dal Partito Democratico si sollevano armi e scudi a seguito dei ritardi connessi all’approvazione dell’esercizio provvisorio. A scagliare la prima pietra è il capogruppo all’Assemblea Regionale del partito di Zingaretti, ovvero Giuseppe Lupo, che afferma: “Il governo regionale è paralizzato, non ha ancora presentato il bilancio di previsione 2021/2023 e non è in grado di presentare l’esercizio provvisorio: questo immobilismo è inaccettabile. Oltretutto il governo Musumeci avrebbe dovuto presentare il Piano delle riforme e di razionalizzazione della spesa entro il prossimo marzo. E’ urgente affrontare in Aula con la giunta regionale temi che non possono più attendere ad iniziare da crisi finanziaria, emergenza sanitaria, scuola e trasporto pubblico locale” – conclude Lupo.

Sicilia rossa o rossa

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Il presidente della Regione, Nello Musumeci, al governo Conte: “Dichiarate la zona rossa in Sicilia altrimenti con ordinanza la dichiaro io”.

In Sicilia sarà zona rossa oppure zona rossa. Non si profilano alternative. Il presidente della Regione si è rivolto in modo perentorio al Consiglio dei ministri: “O la zona rossa è dichiarata da Roma, oppure sarò io da Palermo a firmare l’ordinanza”. Ecco in sintesi il messaggio di Musumeci al governo Conte, adesso strattonato dalla crisi e dal voto di resistenza attesa in aula tra lunedì e martedì prossimi. E Nello Musumeci afferma: “Alla luce dell’aumento dei contagi, che è ulteriormente progredito rispetto alla scorsa settimana, abbiamo sottoposto al governo centrale la proposta di dichiarare per due settimane la ‘zona rossa’ in Sicilia. L’istanza sarà valutata nella cabina di regia convocata per oggi a Roma e, ove la nostra richiesta non dovesse essere accolta, prudenzialmente oggi stesso procederò con mia ordinanza ad applicare le limitazioni previste per le ‘zone rosse’ in tutte le aree regionali a maggiore incidenza di contagio, come peraltro richiesto da numerosi sindaci. Dobbiamo evitare – aggiunge il presidente – che rimandare misure inevitabili ci costringa a restare chiusi quando il resto d’Italia riaprirà. Inoltre confidiamo nei ristori più volte sollecitati assieme ad altri presidenti di Regione al governo centrale e, soprattutto, nel comportamento rispettoso da parte dei cittadini. Una minoranza non deve condizionare la vita sociale ed economica della nostra comunità” – conclude Musumeci, il cui appello, peraltro, è rivolto poco dopo l’emissione dell’ultimo bollettino del ministero della Salute che certifica la difficile situazione della Sicilia. 1.867 nuovi casi individuati nelle ultime ore su 10.737 tamponi processati. Manca dunque solo l’ufficialità, ma da domenica la Sicilia si tingerà di rosso. Insieme alla Lombardia potrà essere la prima zona rossa del 2021 se il ministro della Salute, Roberto Speranza, non accoglierà l’esplicita richiesta di Musumeci. Secondo quanto trapelato, l’orientamento del governo nazionale sarebbe quello di porre la Sicilia in zona arancione. Ecco perché è intervenuto il rilancio contrario di Musumeci: “O rosso o rosso”.

Covid, scuole e discriminazioni

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Tanti genitori invocano il mantenimento della didattica a distanza anche per gli alunni delle inferiori fino al 30 gennaio. Perché un diverso trattamento con le superiori? Il servizio di Luisa Miccichè.

Quale è la differenza tra un ragazzino di 13 anni di terza media o un ragazzino di 14 anni al primo anno delle superiori a fronte del rischio di contrarre l’infezione da covid 19? La risposta è ovvia: “Nessuna”. E lo stesso è tra un bambino alle elementari e un ragazzo al terzo o quarto anno delle superiori. Mica il covid è capace di discriminare la sua capacità di infiltrarsi nell’organismo umano in base all’età della persona. E poi ancora, si potrebbe obbiettare: “Ma il ragazzo delle superiori è in grado di restare a casa e frequentare la didattica a distanza senza che vi sia bisogno che uno dei due genitori resti in casa, a scapito del proprio lavoro. Ed è invece il contrario per i bambini più piccoli, che necessitano di essere accuditi in casa dove non possono restare da soli”. Bene, a fronte di ciò la domanda sorge spontanea: “Quale è l’interesse superiore: la salute dei bambini oppure il bisogno di uno dei genitori di recarsi a lavoro anziché rimediare, se possibile, con lo smart working”? La risposta anche in tale caso è ovvia: “L’interesse primario è la salute, a prescindere da tutto il resto”. Tirando le somme allora perché praticare la discriminazione tra ragazzi alle superiori e bambini e ragazzini alle medie inferiori? Perché consentire la didattica a distanza ai primi fino sabato 30 gennaio, e consentirla agli altri invece fino a sabato prossimo 16 gennaio, obbligandoli a rientrare in classe da lunedì 18 gennaio in poi. E’ una differenza di trattamento difficilmente comprensibile per tanti genitori che attualmente sono parecchio preoccupati verso l’imminenza del rientro a scuola dei propri figlioletti. Il rischio del contagio aumenta progressivamente soprattutto in Sicilia. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, ha appena chiesto al governo Conte di dichiarare la zona rossa in Sicilia altrimenti sarà lui, già oggi venerdì 15 gennaio, a dichiararla con propria ordinanza. Sarebbe opportuno dunque che, a prescindere dal “colore” della Sicilia, sia praticato lo stesso trattamento tra tutta la popolazione studentesca, mantenendo la didattica a distanza per tutti fin quando la curva dei contagi, e la campagna vaccinale in corso, lo renderanno necessario.