Il capogruppo di Forza Italia all’Assemblea Regionale, Tommaso Calderone, interviene a seguito della nomina di Marco Zambuto e Toni Scilla quali nuovi assessori della giunta regionale, e afferma: “Auguro a nome mio e di tutto il Gruppo parlamentare di Forza Italia buon lavoro ai neo assessori della Giunta di Governo, Toni Scilla e Marco Zambuto. Sono certo che sapranno mettere la propria esperienza politica e amministrativa al servizio dei siciliani. Al contempo, ringrazio gli assessori uscenti, Edy Bandiera e Bernardette Grasso, per il grande lavoro svolto in Giunta in questi 3 anni. Con competenza e professionalità hanno ottenuto notevoli risultati, dimostrando anche un grande attaccamento nei confronti del partito”.
‘Servire Agrigento’: “Una task force contro i rifiuti sulla 640”
Il movimento politico “Servire Agrigento”, tramite i coordinatori Raoul Passarello e Giuseppe Sortino, propone la costituzione di una task force tra Anas, Prefettura e Comuni contro l’abbandono di rifiuti sulla strada statale 640 Agrigento – Caltanissetta. E afferma: “L’imbarazzante spettacolo di rifiuti lungo le aree di sosta della ‘Strada degli Scrittori’ rappresenta il peggiore biglietto da visita per una provincia, come quella di Agrigento, che vuole vivere di turismo, determinando non solo un grave danno ambientale e di immagine ma anche un serio pericolo per la circolazione dei veicoli. Per garantire una gestione più efficace del problema occorre creare una task force in cui collaborino Anas, Prefettura e Comuni interessati per potenziare l’attività di vigilanza e controllo e coordinare gli interventi di rimozione e smaltimento superando, in questo modo, le diverse interpretazioni normative. Si tratta di un’attività di prevenzione e monitoraggio che non può prescindere dall’impegno di Anas di procedere all’immediata installazione di sistemi di video sorveglianza e di foto-trappole, peraltro presenti in diverse aree sosta di propria competenza, che permetterebbero di individuare e sanzionare chi continuerà ad abbandonare rifiuti a bordo strada”.
Arrestato il favoreggiatore di un terrorista. Indagini della GdF agrigentina
Il presunto terrorista Aymen Abidi, scappato dal Tribunale di Firenze la scorsa estate, si è rifugiato in Sicilia. E a Trapani la Guardia di Finanza ha arrestato l’uomo che ne avrebbe coperto la latitanza e organizzato la fuga in Tunisia. Si tratta di Nouri Ejjed, 50 anni. Le indagini sono state condotte dai finanzieri del nucleo di polizia economico-finanziaria di Agrigento. Nelle intercettazioni, Nouri Ejjed si è dichiarato orgoglioso, nonostante il rischio di essere arrestato, di aver assicurato la fuga all’estero dell’amico che rischiava di essere condannato in Germania per terrorismo.
I rifiuti radioattivi anche in Sicilia
Vi è anche la Sicilia fra le sette regioni italiane in cui sono state individuate le aree potenzialmente idonee alla costruzione del deposito nucleare nazionale per conservare definitivamente i rifiuti radioattivi di bassa e media attività. Le altre regioni, oltre alla Sicilia, sono Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia, Basilicata e Sardegna. In tale ambito la Sogin è la società statale responsabile dello smantellamento degli impianti nucleari italiani e della gestione e sicurezza dei rifiuti radioattivi. Nella Tavola generale allegata alla Cnapi (ossia la Carta nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee alla localizzazione del Deposito Nazionale dei Rifiuti Radioattivi) sono indicati anche i Comuni interessati nelle sette regioni. In particolare per la Sicilia sono stati individuati: Trapani, Butera, Calatafimi-Segesta, e l’area fra Castellana Sicula e Petralia Sottana.
Musumeci: “Assenza donne in Giunta solo momentanea”
Non si placano le polemiche per la mancanza di donne nella giunta regionale dopo la fuoriuscita di Bernardette Grasso. Il presidente della Regione, Nello Musumeci, garantisce che si tratta solo di un’assenza temporanea, e afferma: “Sono un convinto assertore del valore che la donna rappresenta anche nella politica. E sono d’accordo con chi reputa il sistema delle “quote” una sorta di recinto che spesso penalizza il merito e, a volte, legittima l’ipocrisia. L’assenza di rappresentanza femminile nella Giunta di governo, a seguito della sostituzione dei due assessori (di cui una donna) richiesta da Forza Italia, è solo momentanea. Come è noto, ho chiesto alle forze politiche della coalizione di far sì che la parità di genere sia non solo predicata ma anche praticata. Mi attendo, quindi, già a breve atti e scelte conseguenziali. Ma il tema ripropone – inutile nasconderlo – l’insoluto problema della selezione della classe dirigente politica in Sicilia. Siamo ancora lontani dagli obiettivi per realizzare pienamente un sistema di pari opportunità, nel quale fermamente credo”.
Scuola, avanti tutta, anzi no
La Regione conferma: a scuola in Sicilia tra il 7 o l’8 gennaio. I sindacati di Cgil, Cisl e Uil frenano: “Nostro dovere tutelare la salute di chi rappresentiamo”.
In Sicilia la scuola si prepara per la riapertura il 7 o l’8 gennaio, ovvero le date stabilite nel calendario regionale a inizio anno, con le superiori eventualmente al 50% in presenza fino al 18 gennaio, quando, se la curva epidemiologica lo permetterà, la percentuale salirà al 75%. Così ha annunciato l’assessore all’Istruzione della Regione Siciliana, Roberto Lagalla, che conferma la decisione presa dalla giunta Musumeci il 31 dicembre. La Regione dunque va avanti ma i sindacati frenano. “Esprimiamo forti perplessità sulle condizioni di sicurezza delle 831 istituzioni scolastiche siciliane in vista dell’imminente riapertura” – dichiarano congiuntamente i sindacati della categoria scuola di Cgil, Cisl e Uil, tra l’altro esclusi dalla quasi totalità dei tavoli prefettizi che si sono riuniti per decidere e valutare la situazione in cui si trovano le scuole in vista dell’imminente avvio delle lezioni previsto per l’8 gennaio. I sindacati aggiungono: “Chiediamo un immediato confronto con le istituzioni, col presidente Musumeci, con gli assessori all’istruzione, ai trasporti e alla sanità e con il direttore dell’Ufficio scolastico regionale, per approfondire le reali condizioni delle scuole, alla luce di un’emergenza sanitaria che è ancora altissima, considerato il numero elevato di decessi e di contagiati delle ultime giornate. In Sicilia gli studenti sono più di 700.000 mentre 831 sono le istituzioni scolastiche articolate in 4.102 sedi. A tal proposito tante sono le domande alle quali bisogna dare una risposta: le 4.102 sedi sono tutte sicure? Il sistema dei trasporti, le cui criticità sono ben note a tutti, è in grado di garantire quei parametri minimi di sicurezza che riguarderanno decine di migliaia di studenti? Siamo sicuri che l’articolazione dell’avvio e della fine delle attività in diversi turni, utilizzando tra l’altro gli stessi mezzi, sia la soluzione ottimale? Abbiamo il timore che si possa riproporre la stessa situazione dell’ottobre scorso, quando l’avvio del nuovo anno scolastico, dopo la lunga pausa estiva, ha contribuito a generare la seconda ondata ancora oggi in corso. Molti esperti e addetti ai lavori prevedono, dopo il 15 gennaio, una terza ondata che pare possa essere ancora più aggressiva delle prime due. Riteniamo pertanto che, per tutti gli ordini della scuola, non ci siano le condizioni per il rientro in classe. La didattica a distanza è un pessimo modo di fare scuola – concludono Cgil, Cisl e Uil – ma, nonostante ciò, al momento resta l’unica modalità perseguibile. Abbiamo il dovere di tutelare la salute di chi rappresentiamo, ci opponiamo al rientro in presenza”.
Emergenza economica e fondi Ue
Cgil, Cisl e Uil auspicano la spesa dei fondi europei per fronteggiare la crisi economica in Sicilia per la pandemia covid. La replica di Musumeci: “Finora spese tutte le risorse”.
I sindacati siciliani di Cgil, Cisl e Uil hanno appena sollecitato al governo regionale la spesa di tutte le risorse europee a disposizione per fronteggiare l’emergenza economica provocata dalla pandemia covid. I rispettivi segretari regionali Alfio Mannino, Sebastiano Cappuccio e Claudio Barone hanno congiuntamente rivendicato: “Se la situazione non era rosea già in ‘tempo di pace’, con la pandemia il quadro economico e lavorativo della Sicilia è uscito totalmente devastato. L’avvento del coronavirus ha causato un’emorragia di posti di lavoro acuendo ulteriormente i problemi già esistenti in termini occupazionali e sociali. Anche se il quadro epidemiologico rende volatile ogni tipo di valutazione, il 2021, nelle speranze e nelle intenzioni, deve essere l’inizio di una stagione di rilancio per la Sicilia come in generale per l’Italia. E’ doveroso usare tutte le risorse europee per pianificare una strategia che metta al centro occupazione, rilancio industriale e rinnovamento della pubblica amministrazione” – conclude la triplice sindacale. A stretto giro di posta replica il presidente della Regione, Nello Musumeci, che, con entusiasmo, annuncia: “E’ stato raggiunto l’obiettivo della spesa dei fondi europei”. E poi spiega: “Per il terzo anno consecutivo il governo della Regione siciliana ha raggiunto gli obiettivi di spesa fissati da Bruxelles nella gestione dei Fondi europei per il 2020. Nei quattro programmi operativi di competenza, gli uffici della Regione, infatti, hanno certificato la spesa complessiva di 745 milioni di euro. Si tratta dell’ennesima sfida vinta dal mio governo, che ha evitato la restituzione al mittente di anche solo un euro. Dall’inizio di questa legislatura, il totale delle risorse utilizzate nell’isola supera due miliardi e 950 milioni di euro tra interventi per infrastrutture, aiuti alle imprese, politiche sociali, formazione, lavoro, agricoltura, pesca e ambiente, a sostegno di decine di migliaia di imprese siciliane e di cittadini, in tutti i settori economici. Sono finanziamenti che servono ad accelerare la crescita della nostra terra e creare nuove opportunità di lavoro e sviluppo sostenibile. E’ il risultato di un gioco di squadra tra il governo regionale e quella parte buona della burocrazia che condivide lo sforzo e la scommessa. Voglio ringraziare gli assessori, gli uffici regionali e l’assistenza tecnica per l’impegno e la passione. Andiamo avanti!”.
Agrigento, minaccia un farmacista, denunciato
Ad Agrigento la Polizia ha identificato e denunciato a piede libero un immigrato dalla Tunisia di 35 anni, che risponderà all’autorità giudiziaria del reato di minacce allorchè è entrato in una farmacia nel centro cittadino e ha chiesto un anti-epilettico, il Rivotril, spesso usato per diluirlo e preparare la cosiddetta “eroina dei poveri”. Il farmacista ha risposto no, perché occorre la prescrizione medica. E lui si è scatenato in escandescenze armeggiando sotto il naso del farmacista con un proiettile. L’intervento dei poliziotti della Squadra Volanti ha restituito ordine.
Covid 19, si è vaccinato il medico e assessore comunale di Agrigento, Giovanni Vaccaro: “Sto bene”
“Mi sento bene, sono emozionato, felice. Esorto la popolazione a vaccinarsi”.
Sono queste le parole di Giovanni Vaccaro, cardiologo dell’Ospedale di Agrigento e assessore al Comunale di Agrigento che oggi ha ricevuto la prima dose di vaccino anti covid-19.
“Oggi per me e per tanti miei colleghi è un giorno storico. Sono davvero emozionato e psicologicamente più motivato e sicuro. Ricevere il vaccino è un traguardo importante. Per molti mesi abbiamo lottato contro un nemico invisibile, giorno dopo giorno e molto spesso anche disarmati”, continua il dott. Vaccaro. “Lo scopo del vaccino è quello di addestrare il sistema immunitario a riconoscere una parte di un virus. Molto spesso i vaccini contengono virus indeboliti o proteine del virus che vengono purificate. Tuttavia, spiega, un vaccino a RNA è diverso, in quanto il nostro organismo, invece di ricevere direttamente una proteina virale, riceve un frammento dell’RNA del virus stesso (quindi una parte del genoma virale) che codifica per una proteina, presente nell’involucro esterno. Tale proteina prende il nome di spike, perché simile ad una spina. Il virus la utilizza come un artiglio, per penetrare nelle nostre cellule. Quando queste istruzioni genetiche vengono iniettate nel nostro organismo, entrano nelle cellule muscolari, le quali traducono le informazioni ricevute al fine di produrre la proteina virale direttamente all’interno del nostro corpo. In parole semplici, il nostro organismo riceve le istruzioni per produrre la proteina spike, presente nella superficie esterna del coronavirus. Tutto ciò determina la produzione di anticorpi verso questa proteina, che viene riconosciuta come estranea. Quindi in caso di infezione da covid-19, il nostro organismo avrà a disposizione anticorpi contro la proteina spike del coronavirus, riuscendo così a neutralizzarlo. Siamo stati i primi, come reparto di Cardiologia ad avere ricoverato un paziente covid positivo, poi giorno dopo giorno assistevamo impauriti, ma sempre consapevoli della nostra missione, ad aumento esponenziale dei casi. Esprimo un ringraziamento al mio Direttore, Dott. Giuseppe Caramanno, per esserci stato sempre vicino, la sua presenza costante per noi è stata un collante imprescindibile. Il mio pensiero va a chi non è più tra di noi, giovani e meno giovani. Faccio un appello a tutti i miei concittadini, conclude Vaccaro, mi rivolgo ai più giovani che magari sottostimano il problema. Usate sempre la mascherina e rispettate le regole, in Sicilia si rischia una terza ondata, i dati provenienti dal dipartimento Regionale di Prevenzione non sono confortanti, fatelo per i vostri cari.”
Trapani, deceduta giovane mamma a seguito di un incidente stradale
Veronica Di Maggio, 27 anni, di Trapani, è morta, questo pomeriggio, in un incidente sulla strada a scorrimento veloce Marsala-Birgi, nei pressi della rotatoria vicino all’aeroporto “Vincenzo Florio”. In gravi condizioni i suoi due figli, di 2 e 3 anni, trasferiti all’ospedale Civico di Palermo.
Meno gravi le condizioni della ragazza (C.R., di 21 anni) che era alla guida dell’auto, una Toyota Yaris, su cui viaggiavano. Pare che la giovane alla guida dell’utilitaria abbia perso il controllo del mezzo, invadendo l’altra corsia e scontrandosi contro un autocarro Volvo guidato da un 43enne. L’impatto frontale non ha dato scampo alla Di Maggio. La donna è morta sul colpo. Per estrarla dalle lamiere contorte è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco.
Sul luogo dell’incidente sono arrivati anche polizia e vigili urbani di Marsala, che hanno avviato indagini per accertare l’esatta dinamica dell’incidente.