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Inchiesta “Tangenti Nicastri”, arrestato un funzionario regionale

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Vito Nicastri

Sviluppi nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte tangenti pagate da Vito Nicastri, il cosiddetto “Re dell’eolico”. Gli agenti della Direzione investigativa antimafia di Trapani hanno arrestato ai domiciliari un funzionario regionale in servizio a Palermo all’assessorato all’Energia. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Paolo Guido e dal sostituto Gianluca De Leo. L’ipotesi di reato è che il funzionario abbia intascato una tangente da 30mila euro per agevolare le pratiche di Nicastri, già condannato a 9 anni per concorso esterno in associazione mafiosa e che ha patteggiato 2 anni e 10 mesi nel processo frutto dell’inchiesta.

Licenziamenti all’ex Girgenti Acque, l’Ati: “Non è vero”

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Il consiglio direttivo e la presidente Francesca Valenti dell’Ati, l’Assemblea territoriale idrica agrigentina, ritengono opportune alcune precisazioni nel merito dell’annunciato licenziamento di 130 unità lavorative in servizio all’ex Girgenti Acque. I vertici dell’Ati affermano: “Il Piano d’ambito del servizio idrico integrato in corso di approvazione da parte dell’Ati di Agrigento non prevede né esuberi né licenziamenti. L’Ati, tra l’altro, ha da sempre lavorato per la salvaguardia degli equilibri occupazionali nella gestione del servizio idrico. I costi del lavoro riportati nel Piano comprendono, infatti, tutti i lavoratori attualmente impiegati nel servizio”.

Lega ed Mpa, patto federativo (video)

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Patto federativo siglato tra il vicepresidente dell’Assemblea Regionale, Roberto Di Mauro, e il leader della Lega, Matteo Salvini. I dettagli.

Un “patto federativo, leale e collaborativo, basato su precisi progetti, idee chiare e programmi possibili, per la crescita della Sicilia, con l’obiettivo di condurla alla pari del resto del Paese”: così recita il documento siglato a Roma da Matteo Salvini, leader della Lega, e Roberto Di Mauro, del Movimento per la Nuova Autonomia e vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana. “L’obiettivo comune – si legge ancora nel documento firmato da Salvini e Di Mauro – è lo sviluppo economico della Sicilia che richiede un salto di qualità dell’azione politica attraverso azioni basate su pochi ma concreti punti cardine. Eccoli: sviluppo infrastrutturale partendo da priorità ineludibili: il ponte sullo Stretto, l’alta velocità ferroviaria sull’asse Catania-Messina-Palermo, il completamento dell’anello autostradale e i collegamenti viari interni, da costruire anche attraverso i project financing”. E poi ancora “fiscalità di vantaggio decennale per le imprese che vogliono investire in Sicilia, diventando così un polo di attrazione per esse e per sviluppare economia e lavoro. Lotta senza quartiere alla criminalità organizzata, attraverso iniziative di legge ma anche con la selezione dei quadri dirigenti e sino alla sua completa cancellazione dalla Sicilia. Sviluppo dell’agroalimentare siciliano, con la tutela della sua produzione, la valorizzazione in sicurezza della filiera, la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio. Turismo come priorità d’azione e una continua e costante promozione dell’Isola ad ogni livello e con azioni mirate verso i luoghi dove la domanda è più importante e utile al comparto siciliano. Decentramento sostanziale e reale dalla Regione di poteri e risorse verso gli enti locali, front office del territorio, delle sue esigenze e della popolazione”. E poi: semplificazione della burocrazia, sfrondandone subito gli orpelli e velocizzandone l’azione a beneficio dei Siciliani. Digitalizzazione e sviluppo tecnologico. Stop immediato all’assistenzialismo, piaga e vulnus per la Sicilia del domani e della nuova classe dirigente e, di converso, iniziative comuni di valorizzazione del merito, della competenza e dell’etica responsabile, puntando su una generazione di Siciliani che non vedano oltre lo Stretto il proprio futuro ma possano essere protagonisti della Sicilia del domani a casa propria. Sono pochi e precisi principi, su cui la Lega per Salvini premier e il Movimento per la Nuova Autonomia, lavoreranno da subito, in sinergia e condivisione ad ogni livello istituzionale e territoriale, cooperando nelle scelte e nelle decisioni, condividendone i passaggi, pensando e pianificando insieme la Sicilia di domani”, conclude il documento dei leghisti e degli autonomisti.

Danneggiato un presepe al Rabato

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Nei giorni scorsi, il movimento culturale “Il Centro storico di Agrigento”, in presenza del Sindaco Franco Miccichè, ha allestito tre presepi in cartelami: uno in piazza Stazione, uno a villa Bonfiglio e un altro al Rabato. Ebbene, quello del Rabato è stato in parte distrutto dai vandali. Il movimento, tramite il coordinatore Mattias Lo Pilato, commenta: “I presepi, installati non solo al Rabato, ma anche in alcuni punti significativi della nostra città, vogliono essere un segno di speranza a quanti passeranno per quelle vie. Porremo rimedio all’atto sacrilego e vandalico sostituendo nei prossimi giorni quello danneggiato. Un gesto così vile, non può essere lasciato inosservato, pertanto invitiamo ognuno a diventare custode del patrimonio comune”.

Ripulita via Vallicaldi e collocati dei contenitori

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Ad Agrigento la via Vallicaldi, tra via Atenea e piazza Ravanusella, si è trasformata in una perenne discarica di rifiuti. Su iniziativa del vice sindaco e assessore al ramo, Aurelio Trupia, la zona è stata ripulita e sono stati collocati dei contenitori della spazzatura differenziata, invitando gli abitanti della zona a differenziarla nelle proprie case e a conferire in modo ordinato, anche in assenza di propri mastelli. Lo stesso Trupia commenta: “Lo scopo è quello di cominciare a lavorare in una zona dove finora la differenziata non veniva effettuata evitando di creare ancora una volta discariche abusive di rifiuti indifferenziati che, tra l’altro, costano molto di più al Comune”.

Dai Giovani di Italia Viva un plauso a Michele Sodano

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I Giovani di Italia Viva di Agrigento, tramite Giorgio Bongiorno, affermano di avere appreso con soddisfazione l’annuncio del deputato dei 5 Stelle, Michele Sodano, sulla destinazione ad Agrigento di 900mila euro per investimenti a favore della qualità della vita. E aggiungono: “Si tratta di una notizia significativa per il futuro di Agrigento, che arriva soltanto pochi giorni dopo il nostro invito a parlare di temi, progetti e idee per il bene del territorio. Alla città di Agrigento si stanno presentando occasioni imperdibili che occorre affrontare con serietà e dedizione. Alla città serve una visione, lontana dalla politica clientelare. Noi giovani desideriamo vivamente non abbandonare questa città e per questo siamo pronti ad offrire il nostro lavoro e le idee per il bene comune e per il pubblico interesse.
Dopo queste prime risorse altre ne potranno arrivare con il Recovery Fund, confidiamo nell’amministrazione comunale e nella presenza del deputato agrigentino Michele Sodano, perché si possa realizzare una sinergia che, al di là delle appartenenze, realizzi opere e servizi utili alla città. Per tutto questo noi ci siamo!”.

Porticciolo San Leone, finanziate le spese di progettazione

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Il porticciolo di San Leone

Al fine di ampliare il porticciolo turistico di San Leone per diversificare l’offerta turistica del territorio, la Giunta Micciché ha deliberato di partecipare ad “Italia city branding 2020” della Presidenza del Consiglio dei ministri. Si tratta di un’iniziativa che mira a raccogliere dei progetti per selezionare alcune città pilota con le quali elaborare e attuare un piano di investimenti. E Agrigento ha avanzato la sua proposta per aumentare il potere attrattivo e lo sfruttamento turistico-ricettivo della zona balneare: un piano di lavori da 15 milioni di euro. Ebbene, la struttura di Missione Investitalia della Presidenza del Consiglio dei ministri ha approvato la graduatoria finale delle proposte progettuali presentate in risposta all’avviso pubblico “Italia City Branding 2020”. E Agrigento si è collocata al 28esimo posto su 60 progetti presentati ed è stata ammessa al finanziamento delle spese di progettazione, ovvero di 900 mila euro, alle quali parteciperà con un contributo da 100 mila euro.

L’Abba ha incontrato il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè

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Il direttivo dell’Abba, l’associazione Bed and breakfast di Agrigento, in presenza del consigliere comunale e componente della commissione Turismo e Spettacolo, Carmelo Cantone, ha incontrato al Comune il sindaco, Franco Miccichè. L’Abba, dopo aver ricordato quanto fatto fin ora in autonomia per la città, tra cartellonistica in centro storico, promozione del territorio con video spot e gazebo info point nella valle dei Templi, ha sottolineato la propria importanza come ponte tra il turista e l’amministrazione comunale, accogliendo al proprio interno un notevole numero di strutture ricettive extralberghiere efficienti e collaborative. La vice presidente, Arianna Nicosia, afferma: “Dobbiamo approfittare di questo periodo di stand by per preparare la città alla nuova apertura e non farci cogliere impreparati al nuovo e più corposo flusso turistico che ci sceglierà come prossima meta”. Il presidente dell’Abba, Settimio Vinti, commenta: “Le basi per un reale rinnovamento ci sono e sarà nostro compito cogliere ogni opportunità affinchè la collaborazione tra privati e pubblico possa restituire alla nostra città il lustro che merita”.

Recovery fund, furto a danno del sud (video)

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I presidenti di Regione del sud contro i criteri di ripartizione dei miliardi del Recovery fund. L’intervento del presidente, Nello Musumeci.

Il Recovery fund e la task force del Recovery plan, contestati da Matteo Renzi, rischiano di provocare la caduta del governo Conte. Dalla Sicilia invece insorge il presidente della Regione, Nello Musumeci, che lancia dardi e saette contro la ripartizione dei fondi. Musumeci sottolinea: “Nessuna sterile rivendicazione, ma un fermo richiamo a criteri di equità”. Il presidente è intervenuto in video – conferenza ad una riunione dei presidenti di Regione del sud, organizzata per discutere di un’azione comune e coordinata delle Regioni meridionali nella prospettiva della ripartizione dei fondi europei “Next Generation”. Si tratta del programma che prevede lo stanziamento di 209 miliardi di euro, di cui 193 del solo piano di Ripresa e resilienza, a loro volta divisi in 65,4 miliardi a fondo perduto e 127,6 di prestiti a tasso agevolato, stanziati per rilanciare l’economia dell’Eurozona. Musumeci afferma: “Il governo italiano, secondo quanto trapelato in questi giorni, sarebbe orientato a ripartire queste somme destinando il 66 per cento alle Regioni del Centro-Nord e il 34 per cento a quelle del Centro-Sud, secondo un principio esclusivamente demografico. E’ un orientamento in contrasto con i criteri indicati in Europa, che privilegiano soprattutto il reddito pro-capite e il tasso di disoccupazione delle aree oggetto d’intervento” – conclude. E i presidenti delle Regioni del Sud sono stati più diretti e hanno tuonato contro – come lo hanno definito – “un vero e proprio furto a danno del sud, stimato in circa 40 miliardi di euro”. Dunque, all’incontro, a cui, insieme a Musumeci, hanno partecipato i presidenti della Campania (Vincenzo De Luca), Puglia (Michele Emiliano), Molise (Donato Toma), Abruzzo (Marco Marsilio) e Basilicata (Vito Bardi), è emersa la volontà di richiedere, attraverso un documento congiunto, un incontro urgente al premier Giuseppe Conte, “per – spiega ancora Nello Musumeci – scongiurare il rischio di aggravare ulteriormente il divario tra Nord e Sud e favorire invece una reale politica di coesione nazionale. E sfruttare così un’occasione storica per rilanciare lo sviluppo, soprattutto infrastrutturale, del Mezzogiorno. Abbiamo la necessità di richiamare il governo su una situazione di emergenza sociale, economica, e infrastrutturale del Mezzogiorno. Dobbiamo invocare un confronto corretto e serio. Io credo che abbiamo necessità di un riequilibrio delle risorse e di una revisione dei criteri, ma anche il dovere di capire quale strategia di crescita Roma ha immaginato per il sud Italia, in una proiezione mediterranea in continuo cambiamento. E’ una battaglia che i governatori regionali, a prescindere dalle diverse appartenenze politiche, sono intenzionati a portare avanti fino in fondo. Per farlo presenteremo al premier Conte un progetto chiaro, condiviso e inattaccabile”.

Riprendono i corsi di formazione professionale dell’Erap (video)

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Pietro Asaro

Riprendono i corsi di formazione e le lezioni al Consorzio Erap di Agrigento. In proposito oggi al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista al direttore, Pietro Asaro.