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Gli agrigentini beffati dall’Ati dei sindaci, l’intervento di Pullara

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Carmelo Pullara

Come già pubblicato lunedì scorso, l’Ati, l’Assemblea territoriale idrica agrigentina, che comprende tutti i sindaci della provincia, con la delibera 3 del 2020 ha adottato nuove tariffe idriche in aumento rispetto alle tariffe praticate finora dall’ex Girgenti Acque. Bene, complimenti ai signori sindaci. Pertanto l’ex Girgenti Acque ha inviato ai cittadini una bolletta maggiorata a conguaglio a decorrere dal primo gennaio 2018. In proposito interviene il deputato regionale, Carmelo Pullara, che afferma: “E’ chiaro che tutto questo grava sulle tasche dei cittadini,commercianti,imprenditori e amministratori di condomini che hanno fortemente e legittimamente contestato questi aumenti. Sono adeguamenti inopportuni e ingiusti soprattutto considerando il periodo drammatico e difficile che stiamo vivendo, anche dal punto di vista economico, a causa della pandemia Covid. Mi farò carico della questione e ho inviato richiesta di audizione, in Quarta Commissione, dell’Assessore regionale ai servizi primari, Pierobon, l’Ati, Girgenti Acque e Cittadinanzattiva.”

Adas, donazione sangue a Sant’Angelo, Comitini e Porto Empedocle

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La settimanale giornata di raccolta del sangue, organizzata dall’Adas, si svolgerà, dalle ore 8 alle 12, domani sabato 12 dicembre a Sant’Angelo Muxaro nell’oratorio della Chiesa Madre, e poi domenica 13 dicembre a Comitini in Piazza Umberto ed a Porto Empedocle in via Roma. Ai donatori saranno recapitate le analisi del sangue.

Il Palazzo ducale di Palma di Montechiaro in corsa al concorso AertBonus 2020

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Il Palazzo Ducale dei Tomasi di Lampedusa nel comune di Palma di Montechiaro, partecipa al concorso ArtBonus 2020. Il progetto in gara consiste in interventi di manutenzione, protezione e restauro delle sale dello splendido palazzo risalente al Seicento, uno dei segni più tangibili della presenza in città dei Tomasi di Lampedusa, antica e nobile famiglia di cardinali, santi e scrittori.
Chiunque può votare al progetto. Basta andare sul suto http://www.concorsoartbonus.it/…palazzo-ducale-tomasi…/

Per votare c’è tempo fino al prossimo 6 gennaio 2021.

 

TAR Palermo: illegittima la revoca di un’autorizzazione paesaggistica

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L'avvocato Girolamo Rubino

Il sig. G.S.F. aveva ottenuto l’autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza competente per territorio per la realizzazione di un fabbricato rurale ad uso abitativo.

A distanza di alcuni mesi dal rilascio dell’autorizzazione, la stessa Soprintendenza ne ha disposto il ritiro ritenendo l’intervento in contrasto con il Piano Paesaggistico adottato in precedenza.

Avverso il provvedimento di ritiro, il sig. G.S.F. ha proposto ricorso innanzi al TAR Palermo con il patrocinio dell’Avv. Girolamo Rubino.

In particolare l’Avv. Rubino ha contestato l’operato della Soprintendenza deducendo, tra l’altro, che non potessero trovare immediata applicazione le nuovi previsioni vincolistiche del Piano Paesaggistico allo stato soltanto adottato e non ancora definitivamente approvato.

Il TAR Palermo, richiamando i propri precedenti giurisprudenziali ed in accoglimento delle censure dell’Avv. Rubino ha affermato che l’atto di adozione del Piano non può genericamente ed indistintamente impedire la realizzazione degli interventi, peraltro come nel caso di specie già autorizzati dalla Soprintendenza, che siano in contrasto con le “disposizioni” del Piano stesso, ma non con specifici e formali vincoli preesistenti sul territorio, giacché tale forza preclusiva è propria, a tenore dell’art. 143, comma 9, del codice dei beni culturali e paesaggistici, solo delle specifiche, puntuali e concrete prescrizioni di tutela ricavabili dall’art. 134 del medesimo codice, non pertinenti nel caso di specie.

Il diniego in autotutela opposto dall’Amministrazione, infatti, era fondato sulla ritenuta non compatibilità del (già approvato) progetto con le generali previsioni del sopravvenuto piano paesaggistico (solamente adottato), ma non anche con specifiche prescrizioni di tutela relative a beni o aree vincolate in precedenza.

Il TAR chiarisce che la misura di salvaguardia del Piano Paesaggistico è da correlarsi solamente sui beni già gravati da vincolo specifico, ma non può creare nuovi ed ulteriori vincoli.

Per effetto della pronuncia del Giudice Amministrativo il sig. G.S.F. potrà realizzare il progetto precedentemente autorizzato dalla Soprintendenza.

Rifiuti, l’indagine sulle discariche: ecco chi controllerà le carte

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Alberto Pierobon

In Sicilia scatta un’indagine sulle autorizzazioni alle discariche private. L’assessore regionale ai Servizi Primari, Alberto Pierobon, ha firmato il decreto di nomina dei componenti della commissione ispettiva che dovrà vagliare i documenti sulle autorizzazioni, per verificare se i vari iter e le autorizzazioni richieste sono presenti. La commissione non entrerà nel merito delle autorizzazioni ma controllerà se le procedure sono regolari. La squadra è coordinata da Domenico Sole Greco: e ne sono parte Angelo Aliquò, Roberta d’Ippolito, Pio Guida, Francesco Lo Re, Anna Maria Manzo, Fabio Marino, Nunzio Sapuppo e Francesco Paolo Scaglione. Sapuppo e Scagliano sono rispettivamente un carabiniere e un finanziere in pensione.

Ignazio Corrao: “Addio al Movimento 5 Stelle”

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Ignazio Corrao

L’eurodeputato, siciliano di Alcamo, Ignazio Corrao, da sempre uno dei più attivi e dinamici esponenti del Movimento 5 Stelle a Bruxelles, si è dimesso irrevocabilmente dal movimento. Lo stesso Corrao a Live Sicilia spiega: “Voglio dare vita a una piattaforma partecipativa in cui nessuno cerchi di imporre le sue idee: punto a proporre un’alternativa seria, partecipativa ed entusiasmante provando a mettere intorno al tavolo la Sicilia migliore, a prescindere dai partiti o associazioni di appartenenza. La mia non è una decisione di istinto. Il giocattolo si è rotto da due anni e tanti sono stati i tentativi di aggiustarlo, ma è stato tutto inutile. Non mi andava di buttare al vento altri tre anni di mandato europeo per fare inutili battaglie interne. Di cose sbagliate, da almeno due anni, ce ne sono state tante. Il punto finale è la pagliacciata degli Stati generali, una farsa. Ormai era inutile continuare a stare nel movimento e lamentarsi. Sto facendo una scelta semifolle per il mondo politico convenzionale: ho contribuito a costruire una realtà dallo 0% fino a diventare forza di governo. Oggi il movimento gestisce potere e poltrone, io invece mi rituffo nell’ignoto. Non c’è nulla di conveniente sotto il profilo personale nella mia scelta e comunque continuerò a rispettare sia il programma per cui sono stato votato che gli impegni presi”.

Comune Agrigento, ecco il Paesc

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Conferenza stampa al mattino di oggi al Comune di Agrigento dell’assessore alle energie rinnovabili, Gerlando Principato, che ha presentato il Paesc, ovvero il Piano d’azione per l’energia sostenibile e il clima appena completato e che dev’essere subito inoltrato per potere accedere ai finanziamenti in scadenza il 31 dicembre prossimo. In proposito le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.

Blutec: rinviato a giudizio imprenditore Ginatta

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Il Tribunale di Torino ha rinviato a giudizio l’ex patron della Blutec di Termini Imerese, Roberto Ginatta, l’imprenditore Matteo Orlando, e la segretaria aziendale Giovanna Desiderato. Bancarotta, riciclaggio, autoriciclaggio e malversazione sono reati ipotizzati. Secondo la Procura, Ginatta avrebbe utilizzato 16 milioni di euro di contribuiti statati per la trasformazione dell’ex impianto Fiat di Termini Imerese, in “investimenti di stretto interesse della famiglia Ginatta”. Inoltre avrebbe investito del denaro, parte dei proventi illeciti, in altre divisioni del gruppo. Il riciclaggio sarebbe avvenuto tramite la Due G Holding Srl del figlio. Ginatta, 73 anni, è stato arrestato il 18 giugno. L’ex amministratore delegato Cosimo Di Cursi ha già patteggiato una condanna a 3 anni e 6 mesi. Durante l’udienza preliminare si sono costituite parte civile le società Invitalia e la Blutec. Una settimana addietro è stata sequestrata la villa di Sestriere dell’imprenditore. Prima udienza il 24 febbraio.

Archeologia: reperti in casa, denunciato medico a Gela

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Un medico di Gela di 66 anni è stato denunciato dalla Guardia di Finanza per “essersi impossessato illecitamente di beni culturali appartenenti allo Stato e per ricettazione”. All’interno della sua abitazione, esposti in teche di cristallo, i militari hanno scoperto 64 reperti archeologici datati dal settimo al primo secolo avanti Cristo, ad eccezione di un boccaletto risalente all’età del bronzo. Sono stati sequestrati vasi, brocche e piccole anfore, una statuetta, un timbro tondo con funzioni decorative, un piccolo vaso con corpo globulare, una coppa profonda per bevande, una piccola scultura con raffigurazione divina, un poppatoio, una lucerna con invetriatura di età islamica ed un’altra di età romana, diverse anfore di derivazione sia orientali che greche, alcune ampolle di stampo ellenistico e ancora delle coppe da vino a vernice nera risalenti a differenti periodi storici, nonché moltissime monete di età greca, romana e medievale. A confermarne l’autenticità è stato un archeologo, specialista di beni ed utensili antichi, che ha sottolineato il valore e l’interesse storico dei beni sottoposti a sequestro. I reperti sono stati affidati, in attesa dell’assegnazione definitiva, alla Soprintendenza di Caltanissetta.

“Le tangenti per amicizia” (video)

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Fabio Damiani avrebbe ammesso di avere intascato tangenti per amicizia con Manganaro. Le prospettive processuali, tra confessione e collaborazione.

Fabio Damiani, 55 anni, già responsabile della Centrale unica di committenza per gli appalti sanitari e direttore dell’Azienda sanitaria provinciale di Trapani, detenuto nell’ambito dell’inchiesta “Sorella Sanità” dal 22 maggio scorso, adesso è stato scarcerato ed è ristretto ai domiciliari. Perché? Perché, in estrema sintesi, ha confessato di avere intascato tangenti per pilotare gli appalti della sanità pubblica. In due interrogatori, del 20 e 26 novembre scorsi, Damiani avrebbe ammesso tutte le contestazioni di reato che gli sono mosse. Sarebbe stato Fabio Damiani a scegliere i vincitori delle gare, e ciò solo tra imprenditori disposti a pagare le tangenti. E secondo la Procura di Palermo, le mazzette ruotate intorno a Damiani ammontano a circa 1 milione e 200mila euro. E l’ex manager avrebbe spiegato di avere intascato le tangenti per “il rapporto di amicizia che aveva con Manganaro”, l’imprenditore e faccendiere di Canicattì, riferimento di Damiani, che da tre mesi collabora con la Giustizia, ha proposto il patteggiamento della condanna a 4 anni e 2 mesi, e la restituzione di tangenti per 240mila euro. A differenza di Manganaro, la collaborazione di Damiani al momento si sarebbe limitata solo alla confessione delle ipotesi di reato che gli sono contestate. Nel frattempo, i magistrati titolari dell’inchiesta, probabilmente per incoraggiarlo alla collaborazione “piena”, gli hanno concesso i domiciliari. E ciò non solo in ragione delle ammissioni di responsabilità, ma anche perché le esigenze cautelari si sono affievolite allorchè Damiani è stato sospeso dal servizio. Adesso si attende con trepidazione se i due verbali del 20 e 26 novembre saranno depositati al processo in abbreviato a cui è stato ammesso l’ex manager. Ciò non è scontato. Infatti, il giudizio abbreviato si basa solo sugli atti depositati al momento in cui si chiede di essere ammessi al rito alternativo. Ebbene, i due verbali del 20 e del 26 novembre sono successivi e dunque, probabilmente, non saranno depositati. Però l’imputato in abbreviato ha facoltà di rendere dichiarazioni, e quindi Damiani, altrettanto probabilmente, potrebbe ripetere le stesse dichiarazioni comprese nei due verbali esclusi dal processo. Se ciò sarà, le ammissioni di Damiani gli consentirebbero di ottenere un ulteriore sconto della pena, oltre lo sconto di un terzo già previsto per i giudicati in abbreviato.