Dissequestrata la discarica e l’intero impianto di contrada Matarana a Siculiana, gestita dalla Catanzaro Costruzioni. Ad accogliere l’istanza di riesame – presentata, per conto di Giuseppe Catanzaro, dagli avvocati Roberto Mangano, Vincenzo Maria Giacona, Riccardo Rotigliano, Antonella Paterno’, Fabio Anile – sono stati i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Agrigento, presidente Wilma Angela Mazzara. Il sequestro, richiesto dal procuratore Luigi Patronaggio e dal pm Alessandra Russo e firmato dal gip Francesco Provenzano, era stato effettuato lo scorso 17 luglio dal comando carabinieri per la Tutela dell’ambiente – Nucleo operativo ecologico di Palermo, insieme alla Guardia di Finanza, nucleo di polizia economico finanziaria di Agrigento. Tre gli indagati: i gestori dell’impianto riconducibile all’ex presidente di Sicindustria Sicilia Giuseppe Catanzaro e ai suoi fratelli. Giuseppe Catanzaro – va precisato – ex presidente di Confindustria Sicilia, non e’ piu’ da qualche mese dirigente della “Catanzaro Costruzioni”. Il provvedimento era stato firmato per “le irregolarita’ tecnico-amministrative dell’impianto e le conseguenti ricadute delle stesse sul territorio, in termini di contaminazione del suolo e delle acque e di pregiudizio per l’ambiente e per la salute pubblica”.
Danno erariale allo Iacp di Agrigento, la Corte dei Conti assolve gli ex componenti collegio sindacale
La Procura Regionale presso la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti aveva citato Giovanni Patti, Riccardo Lauricella e Giovanni Antonio Catalano in qualità di ex componenti del collegio sindacale dello IACP di Agrigento, a comparire innanzi alla Corte dei Conti per la Regione Siciliana, affinché venissero condannati, ciascuno, al pagamento della somma complessiva di euro 203.781,50, pari al 5% di un presunto danno (quantificato in euro 4.075.630,10) derivante da talune determinazioni dirigenziali adottate dal Direttore Generale dell’Ente su proposta del Dirigente del Servizio Finanziario. In particolar modo, secondo il teorema accusatorio della Procura Regionale, il Collegio sindacale, nel periodo compreso tra il 2014 e il 2016, aveva omesso di vigilare su diversi provvedimenti che, in asserita violazione dell’art. 3, comma 1, lett. a) D.L. n. 47/2014, avevano comportato la distrazione di alcune somme (i proventi derivanti dalla vendita di alloggi popolari) dal loro vincolo di destinazione originario, ossia programmi di realizzazione o di acquisto di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica e di manutenzione straordinaria del patrimonio immobiliare esistente dell’IACP di Agrigento, ad una destinazione non consentita, ovvero il pagamento delle spese correnti dell’Ente: stipendi del personale, tasse Patti, Catalano, Lauricella, si costituivano dunque in giudizio con il patrocinio degli Avvocati Girolamo Rubino e Rosario De Marco Capizzi, sviluppando articolate difese. La Corte dei Conti Sezione Giurisdizionale per la Regione Siciliana, in totale adesione alle tesi difensive degli Avvocati Rubino e De Marco Capizzi, ha escluso qualsivoglia addebito a carico degli ex componenti del Collegio Sindacale evidenziando, in particolar modo, l’erroneità del richiamo effettuato dalla Procura Regionale al D.L. n. 47/2014, nonché l’assenza di un danno erariale cagionato allo IACP di Agrigento. Pertanto i Dottori Catalano, Patti, Lauricella non dovranno corrispondere alcun importo a titolo di danno erariale a fronte della richiesta formulata dalla Procura Regionale di euro 203.781,50.
Agrigento e altri comuni sommersi dal “secco indifferenziato”
La discarica dove conferire i rifiuti indifferenziati chiusa e città che, dallo scorso mercoledì, sono rimaste preda dell’immondizia. Ad Agrigento, già da giorni, sono stati sospesi – con tanto di ordinanza sindacale – tutti i mercatini rionali. “Sono stato in contatto con l’assessorato regionale per riuscire a trovare una discarica che possa accettare i rifiuti indifferenziati di Agrigento, data l’indisponibilità della discarica di Trapani attualmente chiusa a causa di un incendio. Discarica dove la Regione ci obbliga a scaricare con proprio provvedimento. Tutta questa situazione – scrive il sindaco Firetto – denuncia ancora lo stato grave di ritardo che mette in ginocchio 39 Comuni che conferiscono a Trapani, Agrigento compresa. Agrigento che si trova a dover ancora sopportare l’indifferenziato che da mercoledì sera giace sulle nostre strade”.
Strada statale rifatta di giorno, code e nervosismo tra Agrigento e Porto Empedocle
Traffico da ieri in tilt lungo la strada statale 115, tra Agrigento e Porto Empedocle. Colpa dei lavori per il rifacimento del manto stradale in vista del passaggio del Giro d’Italia di ciclismo il prossimo 4 ottobre.
Fuori dalla galleria Caos, file e disagi. Macchine che procedevano a rilento, automobilisti spazientiti e ed un inizio di giornata da rivedere. Il traffico, a causa dei lavori in corso, ha mandato su tutte le furie gli agrigentini. E non è ancora finita
Ripresi gli sbarchi a Lampedusa
Riprendono gli sbarchi a Lampedusa. Dopo il lungo stop dovuto alle proibitive condizioni del mare i barconi con i migranti hanno ripreso a solcare il Mediterraneo. Una carretta del mare con a bordo una ventina di persone è riuscita ad approdare direttamente nella zona di Cala Pulcino. Altre due imbarcazioni sono state intercettate dagli uomini della Guardia di finanza e della Guardia costiera. Anche in questo caso a bordo ci sarebbero circa 15 migranti. Come da indicazioni del Governo non dovrebbero essere sistemati nell’hotspot, ma su una delle navi quarantena in rada.
Nuovo positivo al Covid 19 a Sciacca
Un nuovo positivo al covid 19 a Sciacca Si tratta di un uomo di circa 70 anni che è risultato positivo al tampone orofaringeo. Pare che dovesse effettuare una prestazione sanitaria e, sottoposto a tampone, è venuta fuori la positività. L’uomo non è in alcun modo legato agli altri casi registrati a Sciacca ed è asintomatico. Immediatamente è stato posto in isolamento nella sua abitazione. Il caso è stato confermato dal Sindaco di Sciacca, Francesca Valenti. Ad oggi, a Sciacca ci sono tre casi Covid: un dodicenne, un diciottenne e il settantenne. E’ guarito, invece, il primo giovane che aveva contratto il virus in vacanza.
La “signora Non ce n’è Coviddi” è ormai una influencer su Instagram
I suoi “Buongiorno da Mondello” e “Non ce n’è Coviddi” sono diventati i tormentoni dell’estate 2020. Tanti conoscono Angela Chianello, una donna palermitana che aveva fatto le sue esternazioni davanti alla telecamera, intervistata da una giornalista della trasmissione di Barbara D’Urso. Adesso è sbarcata su Instagram, diventando in poche ore un’influencer. In un giorno, il profilo @angelachianello_real ha, infatti, collezionato più di 130 mila follower con soli 11 post. Negazionista per alcuni, semplicemente in cerca di popolarità per altri, la signora Angela, volente o nolente è diventata una ‘star’. La sua semplice giornata da bagnante a Mondello, le ha dato l’occasione, visto quanto da lei dichiarato, di diventare nota. Dopo gli attacchi, gli insulti e le polemiche a lei indirizzati a seguito della sua prima intervista, Angela ha provato anche a difendersi intervenendo in una puntata del programma “Live. Non è la D’Urso”. La conduttrice campana ha invitato la signora ad essere più responsabile e a non lanciare messaggi sbagliati. “Angela ha precisato: ” Ho risposto alle domande dei giornalisti su cosa facessi a Mondello, sulle mascherine. Ho detto che non ce n’è Covid ma non intendevo dire che il virus non esiste. Ho una bambina da tutelare”. Eppure Angela è diventata un meme. Le parodie su di lei spopolano su youtube e le sue frasi sono trend di google, cioè tra gli elementi più cercati dagli utenti in rete. La signora, che ha denunciato di essere stata vittima di cyberbullismo, ha però adesso pensato di aprire un profilo su Instagram, dove in poche ore ha raggiunto 130 mila follower. “Una che ha detto “oggi ammare” “buongiorno da Mondello” e “non ce n’è Coviddi” viene seguita esattamente perché?”, scrive un utente. Un altro ancora dice: “La tipa di “buongiorno da Mondello” ha 63k su Ig: dice stronzate e manda messaggi sbagliati. Io che informo, parlo di disabilità e posto solo contenuti culturalmente interessanti: 5k. Ok”
Savatteri e Toscano protagonisti oggi di “Libri in piazza”
Gaetano Savatteri e Salvo Toscano, scrittori siciliani e autori di romanzi gialli, saranno i protagonisti stasera ad Agrigento all’incontro dei “Libri in piazza” organizzato per le 21 dalla “Strada degli scrittori” nell’atrio del Municipio di Agrigento dove ieri sera si è svolto l’incontro con Gian Mauro Costa, Lidia Tilotta, Federico Faloppa, Francesco Pira, Raimondo Moncada, con l’intervento artistico di Gaetano Aronica. “Il giallo e l’impegno civile” è il tema dell’incontro che sarà coordinato da Felice Cavallaro, direttore della “Strada degli scrittori”. Le letture dei libri di Savatteri e Toscano saranno affidate all’attore Sebastiano Lo Monaco. Intanto prosegue il Master di scrittura della Strada degli Scrittori, che si avvia verso una tre giorni ricca di contenuti, che chiuderà la quarta edizione dell’iniziativa promossa e realizzata con il coordinamento scientifico di Treccani Cultura.
Dopo le lezioni realizzate nei giorni scorsi da docenti di eccezione come le scrittrici Giuseppina Torregrossa e Stefani Auci, lo scrittore Gian Maria Costa, l’ex presidente del Senato Pietro Grasso, oggi il linguista Federico Faloppa ha tenuto una lezione sul tema della Polarizzazione. Nel pomeriggio, interverrà il direttore della Dia, generale Giuseppe Governale, il giornalista e scrittore Andrea Purgatori, l’imprenditore Gaetano Micciché e Salvo Toscano. Domani, i partecipanti al Master visiteranno i luoghi di Sciascia a Racalmuto e la Farm cultural Park di Favara. Nei giorni scorsi sono stati in visita al Caos, nella casa natale di Luigi Pirandello, e nella “vera” Vigata di Andrea Camilleri.
Il master si concluderà il prossimo 10 settembre con le lezioni del direttore di “Avvenire” Marco Tarquinio e i parlamentari Giuliano Pisapia e Lia Quartapelle. L’11 settembre, alle ore 10, appuntamento invece con l’ultima tappa di “Libri in piazza” con il tema “Fede e Comunicazione al tempo della pandemia: Un modo nuovo di essere Comunità. Quando la storia si fa racconto” con Marco Tarquinio.
“Concorsi vietati ai condannati per reati gravi”, il Tar da ragione a una donna
I soggetti condannati per gravi reati – anche con pena sospesa- non possono partecipare ai pubblici concorsi finchè il Giudice penale non dichiari il reato estinto. Il TAR conferma l’esclusione di una concorrente. La sig.ra B.S. ha partecipato ad una procedura selettiva indetta dal MIUR per la stabilizzare di 305 unità di personale che aveva svolto mansioni corrispondenti a quelle di collaboratore professionale.
L’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia, tuttavia, ha escluso la suddetta concorrente dalla procedura, avendo la stessa riportato – oltre 10 anni prima – una condanna per il reato di falsa testimonianza. La concorrente ha impugnato innanzi al TAR Sicilia Palermo la suddetta esclusione, sostenendo che la pena alla stessa inflitta (anni due di reclusione) fosse stata sospesa e, pertanto, il reato si sarebbe estinto automaticamente, non avendo la stessa commesso alcun altro delitto nel quinquennio successivo alla sentenza di condanna. Il Presidente del TAR, con Decreto Cautelare, ha accolto la richiesta di misura cautelare monocratica formulata dalla sig.ra B.S.
L’Amministrazione scolastica – in esecuzione del Decreto del Presidente del TAR Palermo – ha disposto l’ammissione con riserva della citata concorrente al concorso e ha proceduto ad inserirla in posizione utile. La sig.ra T.A, altra partecipante alla medesima procedura (che si è vista superata in graduatoria per effetto della riammissione della concorrente originariamente esclusa) ha proposto, con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, un atto di intervento in giudizio, chiedendo il rigetto del ricorso. E il Tar le ha dato ragione.
Il TAR Sicilia, con la suddetta sentenza. Ne consegue che, fino a quando non intervenga quel provvedimento giurisdizionale (che va di norma richiesto con istanza di parte) non può legittimamente parlarsi di reato estinto. Per effetto della suddetta sentenza del TAR Palermo, B.S. non potrà conseguire, a causa della condanna riportata, l’immissione in servizio.
Cambio al vertice dei carabinieri di Agrigento, Pellegrino passa il comando a Stingo
Il colonnello Giovanni Pellegrino lascia il comando provinciale dei carabinieri. Dopo 3 anni di permanenza, Pellegrino – trasferito a Roma – consegna il “timone” al suo successore: il colonnello Vittorio Stingo. Quelli del colonnello Pellegrino sono stati mesi molto intensi, caratterizzati anche dalla emergenza Covid, da quella relativa all’immigrazione, oltre al contrasto della criminalità “comune”.