L’Akragas calcio nel precipizio. E’ fallita la trattativa di acquisto con gli iraniani. La società non è stata iscritta al campionato di serie D. Il presidente, Silvio Alessi, afferma: “Ce l’ho messa tutta, anche mettendo a disposizione pubblicamente le risorse che servivano per l’iscrizione e una grossa sponsorizzazione. La holding iraniana si è tirata indietro e non è disponibile a subentrare. E neppure la città mi vuole visto che sono comparse delle scritte contro di me allo stadio. L’Akragas non è stata iscritta al campionato di Serie D. Tutte le trattative per tentare di salvarla, compresa quella con l’iraniano Karimouee, rivelatasi un bluff, sono naufragate e la decisione inevitabile è stata quella di non iscriverla. La società, nei prossimi giorni, sarà messa in liquidazione”.
Canicattì, arresto per tentata estorsione e ricettazione
Architetti in seduta straordinaria (video interviste)
A Roma, in presenza di tanti delegati agrigentini e del vice presidente del Consiglio nazionale, Rino La Mendola, si è svolta l’ottava edizione del Congresso nazionale degli Architetti, sul tema: “Abitare il Paese, città e territorio del futuro prossimo”. Contestualmente, ancora a Roma, si è riunito in seduta straordinaria l’Ordine degli Architetti di Agrigento.
Le interviste ad Alfonso Cimino, presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento, e a Pietro Fiaccabrino, presidente Fondazione Architetti nel Mediterraneo, sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
La differenziata e la “battaglia di civiltà” (video)
Il presidente della Regione replica alle reazioni contro l’ordinanza sull’invio dei rifiuti fuori dalla Sicilia. Musumeci: “E’ una battaglia di civiltà”
Il presidente della Regione interviene a seguito del vespaio di polemiche che ha provocato la sua ordinanza ai sindaci siciliani con differenziata sotto il 30% minacciati di decadenza dalla carica se entro il 31 luglio non concludano e paghino il contratto con le società abilitate per il trasporto dei loro rifiuti non differenziati fuori dalla Sicilia. Nello Musumeci bolla le reazioni come “speculazioni politiche”, e aggiunge: “Sui rifiuti stiamo rispettando i piani del governo. Stiamo facendo fronte ad emergenze decennali. Stiamo facendo in 8-10 mesi quello che non si è fatto negli ultimi 25 anni. Siamo contenti delle tappe raggiunte. Crediamo che la situazione dei rifiuti sarà normalizzata entro un paio d’anni. E fra due anni sarà solo un ricordo. Ritengo sia stata un’impresa ardua fare in due anni quello che non si è fatto sin dagli anni ’90. E noi stiamo mantenendo gli impegni. A dicembre presenteremo il piano rifiuti. Già ad aprile abbiamo presentato il piano stralcio”. Poi Musumeci si rivolge ai sindaci: “Abbiamo spiegato ai Comuni che la battaglia si vince se si sta tutti insieme. L’invio dei rifiuti all’estero è una competenza dei Comuni e non della Regione. Lo ha chiesto il governo nazionale e noi abbiamo spiegato ai Comuni che la soluzione per affrontare il problema delle discariche sature, visto che nessuno si è mai preoccupato di creare nuovi impianti in Sicilia, comporta una scelta intorno al 30% dei rifiuti da mandare fuori. Ma, ripeto, questo non è un compito della Regione. La raccolta e lo smaltimento dei rifiuti compete per legge ai Comuni. I sindaci virtuosi ci sono, infatti sono oltre 150 quelli che hanno superato il 50% della differenziata e in pochi mesi siamo passati dal 15% al 27% della media regionale. Questi sono risultati importanti. Per questo sono convinto che riusciremo con i Comuni ad evitare soluzioni traumatiche”. Poi, in riferimento al termine del 31 luglio, solo tra due settimane, Nello Musumeci non esclude una eventuale proroga e afferma: “Vedremo se c’è buona volontà e come nel frattempo si saranno mossi i Comuni. Speriamo che abbiano recepito il messaggio: questa battaglia di civiltà va affrontata non solo dalla Regione. Va ricordato che i Comuni hanno prodotto con le società di ambito Srr, cioè da meno di 10 anni, un miliardo e 800 milioni circa di debiti. Questo dimostra come la legge regionale in materia, la numero 9 del 2010, non sia stata una buona legge. Per questo la stiamo modificando”.
I cittadini incontrano l’assessore (video interviste)
Agrigento e le criticità del servizio di nettezza urbana: l’assessore Nello Hamel invita i cittadini al Palazzo Filippini, tra proposte e suggerimenti.
Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
Droga e armi improprie nel centro storico di Agrigento, arrestati due africani
Ad Agrigento la Polizia ha arrestato Abdallah Abubakar, 35 anni, originario della Guinea, e Lamin Darboe, 46 anni, originario del Gambia, sorpresi in flagranza di reato di detenzione di droga a fine di spaccio. Nel centro storico, in via Boccerie, nel corso della perquisizione domiciliare nell’abitazione dei due immigrati, grazie anche al fiuto del cane della Guardia di Finanza, sono stati scoperti e sequestrati un panetto di hashish di 100 grammi, un bilancino di precisione e un coltello a serramanico con la lama intrisa di sostanza presumibilmente stupefacente. E poi una scimitarra con la lama affilata artigianalmente. Ai due è stato contestato anche il reato di detenzione illegale di arma impropria. I due africani sono ristretti ai domiciliari.
Michele Sodano sul taglio dei vitalizi agli ex parlamentari
Il deputato nazionale del Movimento 5 Stelle, l’agrigentino Michele Sodano, interviene a seguito dell’approvato taglio ai vitalizi degli ex parlamentari. Michele Sodano afferma: “Abbiamo realizzato una promessa portata avanti durante tutta la campagna elettorale: il taglio dei vitalizi degli ex-parlamentari, un privilegio aristocratico, incompatibile con il cambiamento chiesto a gran voce da tutti noi, un passo importantissimo nella direzione della riduzione dei costi della politica. Adesso gli assegni d’oro degli ex deputati maturati versando pochissimi contributi, e a volte anche senza mettere piede alla Camera, sono stati aboliti per sempre. Anche se nessuna prima pagina dei principali quotidiani italiani porta questa notizia dalla rilevanza storica, da oggi è più chiaro a ognuno di noi che in un Paese veramente democratico possono esserci solo diritti uguali per tutti, non posizioni di vantaggio a favore di alcune figure. Abbiamo cominciato questa settimana restituendo 6500 euro del nostro stipendio e, con l’abolizione dei vitalizi, abbiamo prodotto un risparmio per le casse dello Stato di 40 milioni di euro, dando vita a una misura di civiltà che stabilisce un principio sacrosanto: con la politica non ci si arricchisce ma si contribuisce nel miglior modo possibile alla vita dei propri simili, con la testa e il cuore. Dei rappresentanti che hanno fino ad ora servito questo Paese, una parte è oggi a lutto ed un’altra festeggia gioiosamente con tutti gli Italiani per questo risultato”.
Firmato accordo che scongiura chiusura Musei nei giorni festivi
Il governo regionale e i sindacati di categoria hanno concluso un accordo che scongiura la chiusura dei musei nei giorni festivi per mancanza di personale. L’assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Tusa, ha stanziato 2 milioni di euro per pagare le indennità dei turni festivi da agosto a dicembre 2018. Tali risorse dovrebbero contribuire a superare il limite, previsto nel contratto, che impone ai custodi dei musei di lavorare per non oltre un terzo dei festivi. I sindacati autonomi rivendicano adesso l’esigibilità di tale accordo che sarà sempre subordinato alla volontarietà del personale e alla certificazione della spesa da parte della ragioneria.
Orlando annuncia ricorso contro l’ordinanza Musumeci sui rifiuti
Il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, annuncia ricorso contro l’ordinanza del presidente della Regione, Nello Musumeci, che obbliga i comuni a pagare il trasporto dei rifiuti all’estero se non superano il 30 per cento di differenziata. Orlando afferma: “In materia di rifiuti, il governo regionale rischia di essere governato, come sono stati governati i suoi predecessori negli ultimi 20 anni, da una struttura burocratica che ha da un lato ha favorito interessi speculativi più volte posti all’attenzione dell’Autorità giudiziaria e dall’altro ha causato gli enormi e gravi disservizi di cui sono stati e sono vittime i cittadini. L’ordinanza di Musumeci, oltre a essere sbagliata nel merito, contiene diversi profili di illegittimità: basti pensare al fatto che viene chiesto ai Comuni di procedere in soli 15 giorni, in evidente violazione della normativa sugli appalti e quella sull’anticorruzione, alla stipula di contratti per milioni di euro in un quadro del tutto incerto e poco trasparente per quanto riguarda modalità, tempi e costi di smaltimento dei rifiuti.
Se proprio si vuole procedere su questa folle strada, che lo faccia la struttura del commissario per l’emergenza rifiuti Musumeci, assumendosene tutte le responsabilità”.
Tre anni di libertà vigilata alla madre che gettò la figlia nel cassonetto
A Palermo, al palazzo di giustizia, lo scorso 15 maggio, il Procuratore Generale, Emanuele Ravaglioli, a conclusione della requisitoria, ha chiesto alla Corte d’Assise d’Appello la condanna a 21 anni di carcere a carico di Valentina Pilato, la giovane madre che gettò la figlia appena nata nel cassonetto il 24 novembre del 2014. In primo grado la ragazza è stata assolta perché riconosciuta incapace di intendere e di volere. Ebbene, adesso la Corte d’Appello, presieduta da Angelo Pellino, ha imposto a Valentina Pilato 3 anni di libertà vigilata. Inoltre dovrà proseguire le cure psichiatriche anti-depressive a cui è sottoposta da tempo.