Ad Agrigento, a Fontanelle, in via Bonfiglio, dopo 10 anni dalla chiusura, è stata restituita al pubblico la biblioteca comunale. In occasione dell’evento sono intervenuti il sindaco, Lillo Firetto, l’assessore Beniamino Biondi, e alcune classi dell’Istituto Comprensivo di Fontanelle e del Liceo Scientifico Majorana.
Immagini e interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
Nel Partito Democratico è sempre più fissione nucleare. E la conseguenza è una reazione a catena. Come se non fosse già sufficiente, collaudata e rodata alle scorse elezioni Regionali, la cordata anti-Renzi di Bersani e D’Alema. Adesso, ancora all’interno del Pd, in Sicilia, si strappa un altro ramo. E davvero non vi è pace tra gli ulivi, anzi, all’ombra della quercia. Le candidature alle elezioni Politiche provocano scosse telluriche violente e irrimediabili. Alcuni sono usciti fuori di corsa, sbattendo la porta, e hanno fondato il movimento “I partigiani del Pd”, contro – affermano a tono – “il modello padronale del partito”. Alcuni? Si tratta dei componenti della segreteria regionale Antonio Rubino, Carmelo Greco, Antonio Ferrante e Salvatore Gazziano. E annunciano: “Voteremo Partito Democratico ma non sappiamo se faremo campagna elettorale”. E poi, nel dettaglio, Rubino spiega: “Il segretario Raciti è stato ovviamente informato. Il gruppo dirigente siciliano è totalmente estraneo alle modalità con le quali sono state fatte le liste. I candidati sono stati proposti dal segretario Renzi su indicazione di Davide Faraone, dentro una logica di appartenenza e di fedeltà, a partire dai collegi uninominali. Al partito fidelizzato noi opponiamo il Partito Democratico. Noi, ‘i partigiani del Pd’, abbiamo già stampato un manifesto con la scritta: 5 marzo, non cambiamo partito ma cambiamo il partito”. E il deputato uscente, Franco Ribaudo, aggiunge: “Faraone ha da tempo ormai imboccato la strada dello scontro, atta all’eliminazione di tutte quelle componenti del partito non renziane. Il suo disegno parte da lontano, quando decide in accordo con Cardinale e con Confindustria di entrare nel Governo regionale guidato da Crocetta, silurando l’assessore all’energia ed ai rifiuti Nicolò Marino, che si era messo di traverso alla spregiudicata gestione delle discariche di rifiuti private. L’epilogo di questo percorso si completa adesso con la formazione delle liste elettorali con le quali, lui e Cardinale, hanno inteso impossessarsi del partito lasciando fuori le anime non renziane. Ma consapevoli di non avere forza, sostegno e voti per affrontare la sfida dell’uninominale hanno riservato per se stessi il posto certo nel proporzionale”. E Davide Faraone replica: “Si tratta di elezioni nazionali e le polemiche siciliane non c’entrano nulla. Le polemiche sulle scelte dei candidati hanno riguardato tutti i partiti, penso sia fisiologico. Credo che nel Pd è stato complicato perché c’erano 24 parlamentari uscenti. Nel 2013 c’era poi il premio di maggioranza. Io vorrei però dire che faremo una campagna elettorale solo per i deputati siciliani e senza paracadutati. Penso che sia un successo ed è stato premiato il gruppo dirigente che ha lavorato bene. È curioso che ci attaccano per esserci aperti alla società civile. Abbiamo Gaspare Gulotta, chirurgo del Policlinico di Palermo, e Pietro Navarra, rettore di Messina. E abbiamo messo in campo due bravi amministratori come Franco Vasta e Mario Cicero. Poi ci sono le donne brave, Valeria Sudano e Valeria Grasso, che lotta contro il racket, e Daniela Cardinale che si è meritata sul campo questa candidatura. E poi c’è stata l’adesione di Leoluca Orlando, un fatto importante, e avremo il gruppo consiliare al Comune di Palermo tra i più numerosi d’Italia. Per questo ringrazio Orlando e Fabio Giambrone. E poi c’è Sicilia Futura che sta dentro il Pd senza essere ospite. Abbiamo fatto una grande operazione di rinnovamento”.
Il Cobas-Codir, tramite il segretario regionale, Marco Schillaci, ha organizzato, nei locali della sede Irsap di Gela, un incontro con tutto il personale dell’Istituto regionale per lo sviluppo delle attività produttive. L’iniziativa intende rappresentare un’occasione di costruttivo confronto sul futuro dell’Irsap, nell’ambito delle prospettive dell’indotto e del personale. E ciò in attesa di un incontro diretto con il nuovo assessore regionale alle Attività Produttive, Mimmo Turano. Cobas-Codir confida nella ricerca delle opportune soluzioni da parte del nuovo governo regionale.
L’intervista allo stesso Schillaci è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
L’amministrazione comunale di Agrigento festeggia l’ingresso nella lista delle prime dieci città italiane candidate a Capitale Italiana della Cultura 2020. Sabato prossimo, 3 febbraio, al palazzo Filippini, in via Atenea, alle ore 16, sarà presentato ufficialmente il logo “Agrigento 2020 – 2600 anni di storia”. Alle ore 17 in piazza Pirandello, innanzi al Municipio, si raduneranno diversi gruppi folk in costume che poi sfileranno lungo via Atenea tra musica e animazione. Poi, dalle ore 20 in poi, in piazza Stazione, si esibiranno numerosi artisti agrigentini, con proiezione di filmati e testimonianze di personalità che hanno espresso sostegno alla candidatura della città a Capitale Italiana della Cultura. E, ancora in serata, saranno in concerto i Nomadi e Lello Analfino. Il sindaco, Calogero Firetto, commenta: “Essere finalisti per il titolo di Capitale Italiana della Cultura è già un grande traguardo collettivo. La città unita guarda con occhio ammirato la sua storia con la consapevolezza di un nuovo racconto di futuro”.
Le interviste sono in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
La coordinatrice comunale del gruppo giovani di Forza Italia di Cammarata, Erika Maggio, esprime vivo apprezzamento a seguito della candidatura dell’onorevole Vincenzo Giambrone all’uninominale maggioritario per il Senato, nel collegio di Agrigento, alle elezioni politiche del 4 marzo. Erika Maggio afferma: “Il partito non avrebbe potuto fare scelta migliore. Vincenzo Giambrone, perno fondamentale di Forza Italia, si è sempre contraddistinto per competenza e caparbietà, qualità fondamentali per rappresentare al meglio in Senato il nostro territorio. Per noi giovani è sicuramente una persona da prendere come esempio”. Erika Maggio
E nel frattempo, la coordinatrice provinciale di Forza Italia Giovani di Agrigento, e vice coordinatrice regionale, Lilly Di Nolfo, ha nominato come coordinatore comunale di Burgio, Domenico Arrigo, da tempo impegnato nel Giovanile Azzurro. Lo stesso Arrigo commenta: “Ho deciso di prendere parte al gruppo politico di Forza Italia in quanto rappresenta l’unica alternativa ad ogni altra soluzione politica. Sono onorato dell’incarico affidatomi dalla coordinatrice provinciale e dal coordinamento regionale di Forza Italia Giovani. Noi giovani siamo il presente e rappresentiamo il futuro. Dobbiamo dunque essere pronti ad intervenire in tutte le scelte che vengono prese nel nostro Paese”. Domenico Arrigo
Se in inglese cane è dog, e cash è contanti, denaro contante, allora lui è un cash dog, un cane che non fiuta la droga ma che è addestrato a fiutare il denaro contante. Anche se, come secondo saggezza latina, “pecunia non olet”, il denaro non ha odore. Lui, il cane, il cash dog, è tra le mani affettuose del suo addestratore, che non è, come apparirebbe a molti agrigentini, Giovanni Panepinto, il politico di Bivona, ma è abbracciato da un agente della Guardia di Finanza di Caltanissetta che, davvero, è il sosia di Giovanni Panepinto ma, ovviamente, non è lui. E cash dog, il cane, tra i suoi artigli, ha tanto denaro contante, che ha appena fiutato e recuperato, rendendosi eroe e protagonista di un blitz del Gico, il Gruppo investigazione criminalità organizzata, delle Fiamme Gialle di Caltanissetta, che hanno operato tra il capoluogo nisseno, Enna e Milano. Su ordine della Procura presso la Direzione distrettuale antimafia di Caltanissetta è stato eseguito un decreto di sequestro per la successiva confisca emesso dal Tribunale di Enna. Nel mirino vi sono attività economiche, beni mobili e immobili, conti correnti postali e bancari di Felice Cannata, 57 anni, di Pietraperzia, in provincia di Enna, e di sei suoi familiari, alcuni dei quali nati e residenti non più in Sicilia ma nel Milanese, tra Cernusco sul Naviglio e Melzo. Felice Cannata è stato già condannato per associazione a delinquere di stampo mafioso nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza nissena cosiddetta “Triskelion”. Lui, Cannata, sarebbe affiliato alla famiglia mafiosa di Pietraperzia, presunto incaricato a riciclare capitali illeciti in attività produttive nel Nord Italia, e in particolare nel settore della compravendita di automobili di grossa cilindrata. E in tale contesto, da imprenditore, ha subito una condanna per dichiarazione fraudolenta tramite uso di fatture per operazioni false o inesistenti. Nel dettaglio, al nucleo familiare dei Cannata sono stati sequestrati un’azienda agricola, un’impresa individuale, 182 ettari circa di terreno, 22 fabbricati e 11 beni mobili tra cui macchine agricole e mezzi di produzione. E poi 46 conti correnti e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di 10 milioni di euro circa. Alcune attività di sequestro sono state compiute nel corso di perquisizioni all’interno di immobili in uso ai Cannata, avvalendosi del prezioso contributo del cash dog, e del suo fiuto calamita del denaro contante.
La Commissione Territorio e Ambiente all’Assemblea Regionale, presieduta da Giusi Savarino, ha ascoltato diversi soggetti gravitanti nell’ambito della gestione del servizio idrico in provincia di Agrigento e della tutela dell’ambiente. La stessa Giusi Savarino, a conclusione dell’audizione, che si è protratta circa 4 ore ( segui il video integrale ), afferma: “Le associazioni intervenute hanno riferito quanto già emerso anche dalle tante segnalazioni dei cittadini giunte in commissione, e, in particolare, l’elevato costo delle bollette, nettamente superiore alla media nazionale, il difetto di alcuni contatori che girano a vuoto facendo pagare al consumatore l’aria al costo molto oneroso dell’acqua, l’insufficienza degli impianti di depurazione, reti colabrodo con più del 55% dell’acqua dispersa, e i turni di erogazione dell’acqua lunghi e discontinui. L’ente preposto al controllo del gestore, cioè l’Ati, ha riferito sia di essere a conoscenza delle inadempienze contrattuali perpetuate da Girgenti Acque, sia di un rapporto fortemente conflittuale, e che pertanto sta valutando l’ipotesi di esperire un’azione legale volta alla rescissione del contratto. E’ emerso che vi sia la possibilità di finanziare il risanamento delle reti agrigentine e gli impianti di depurazione con un finanziamento nel complesso di circa 108 milioni di euro. Bisognerà accertare, però, la copertura finanziaria per tali progetti e che iter amministrativo seguire per l’affidamento degli appalti, in maniera da assicurarne la trasparenza. Con l’obiettivo di scongiurare eventuali crisi idriche, abbiamo anche affrontato il tema delle sorgenti, non escludendo in futuro un ricorso alla dissalazione. Ad Agrigento esiste un grosso impianto di dissalazione inattivo, a differenza di Gela dove l’impianto, sorto alla fine degli anni 70, produce circa 30 milioni di metri cubi d’acqua annui per servire le popolazioni di Gela, Niscemi, Licata, Palma di Montechiaro, Agrigento, fino ad Aragona, oltre a far fronte ai fabbisogni, eventuali, delle industrie. Questo nuovo corso della politica non ha incrostazioni. Riusciremo a mettere ordine, giustizia ed equità anche in questa materia così piena di ombre, portando in aula un Disegno di Legge di riforma del servizio che vada in tale direzione”.
Il presidente della Regione, Nello Musumeci, annuncia la soppressione degli Iacp, gli Istituti autonomi case popolari, e l’affidamento delle relative competenze alle Province. Lo stesso Musumeci spiega: “Intendo cancellare gli istituti per le case popolari che hanno una voragine finanziaria di oltre 30 milioni di euro, dopo aver divorato 270 milioni alla Regione, per affidarne le competenze alle Province. La situazione è drammatica, e lo dimostrano anche le continue occupazioni di edifici. C’è un fabbisogno abitativo di almeno 40.000 alloggi. Presto sarà pronto un disegno di legge di riordino del settore per valorizzare il patrimonio abitativo e dare una sterzata al sistema che non funziona più da tempo, a fronte, peraltro, di una gestione politica degli Iacp spregiudicata e inefficiente. E’ un ‘buco nero’ finanziario e gestionale di cui è parte anche il ruolo esercitato dai ras di diversi quartieri popolari delle città che controllano l’assegnazione delle case a favore di abusivi che poi paradossalmente finiscono per pagare il canone agli Iacp”.
Al Comune di Canicattì, il consigliere comunale Umberto Palermo, eletto con Canicattì Civica, si è dimesso dalla carica di assessore. Palermo motiva così la sua iniziativa: “L’assenza della prospettiva di un rilancio dell’azione amministrativa costituisce un inderogabile ostacolo di natura politica ed amministrativa alla mia permanenza nella Giunta Comunale”. Umberto Palermo ha ringraziato il sindaco Ettore Di Ventura per la fiducia. E’ stato assessore dal 27 luglio scorso, con deleghe all’Ambiente, alla Gestione rifiuti e bonifica, Tutela del suolo e delle acque, Randagismo, Salute Pubblica, Protezione Civile e Sportello Amico.
A Palermo, a Palazzo dei Normanni, si è riunito il primo coordinamento regionale del movimento giovanile di Fratelli d’Italia “Gioventù Nazionale”. Hanno partecipato le varie delegazioni provinciali, tra Antonio Piazza per Agrigento, Paolo Ricciardo per Enna, Alberto Di Benedetto per Palermo, e Antonio La Spada per Messina. Il capogruppo di Fratelli d’Italia all’Assemblea Regionale, Antonio Catalfamo, afferma: “Il coordinamento si riunirà mensilmente per proferire le idee e le proposte da sottoporre alla deputazione regionale con il quale si è instaurata una solida collaborazione. Fondamentale è ripristinare il corretto dialogo in politica tra giovani e classe dirigente, ed è per questo che già dall’inizio del nostro percorso abbiamo scelto di dare spazio alle delegazioni provinciali. La nostra casa politica e istituzionale sarà ben lieta di accogliere le loro proposte e segnalazioni”. Soddisfazione anche per il coordinamento provinciale di Agrigento di Gioventù Nazionale rappresentato dal giovane favarese Antonio Piazza, che afferma: “Siamo già a lavoro per costituirci come coordinamento in tutte le province e proporre con sinergia le nostre idee. Vi è la volontà di dare massima voce ai giovani e alle questioni legate al mondo giovanile in un momento così difficile per il nostro territorio. I giovani credono nella grande famiglia di Fratelli d’Italia”.