Secondo la Procura della Repubblica di Palermo, Antonio Ingroia, da amministratore di “Sicilia e-Servizi” avrebbe avuto diritto al rimborso solo delle spese di trasporto, quindi dell’aereo, e non anche di vitto e alloggio. Ecco perché il procuratore aggiunto Dino Petralia, i sostituti Pierangelo Padova ed Enrico Bologna, gli hanno notificato un avviso di garanzia. E un altro avviso è stato indirizzato ad Antonio Chisari, il revisore contabile della stessa società regionale, che al momento si è avvalso della facoltà di non rispondere. Antonio Ingroia, non più magistrato, ha trasferito la sua residenza a Roma. E a Palermo, per amministrare “Sicilia e-Servizi”, che è la società a capitale pubblico che gestisce i servizi informatici della Regione, sarebbe rientrato a spese della società alloggiando al Grand Hotel Villa Igiea, all’Excelsior, o al Centrale Palace Hotel. E la Guardia di Finanza, che ha sostenuto le indagini, brandisce come arma un elenco di spese presunte irregolari, dal 2014 al 2016, per circa 30mila euro. E Antonio Ingroia, assistito dall’avvocato Mario Serio, è stato interrogato e si è difeso sostenendo che il rimborso comprende non solo le spese di trasporto ma anche le altre che gli sono contestate. E poi Ingroia si sarebbe liquidato un bonus di risultato, da 117 mila euro, tra il 2014 e il 2015, a fronte di un utile della società che gli inquirenti non ritengono così meritevole, 33mila euro. E tale liquidazione di 117 mila euro avrebbe provocato un deficit di bilancio. E Ingroia replica: “Si tratta di un riconoscimento previsto dalla legge in caso di raggiungimento di determinati obiettivi e serve a integrare una indennità certamente non commisurata alle grandi responsabilità in capo all’amministratore di una società come “Sicilia e-Servizi”, che gestisce svariate decine di milioni di euro ogni anno. Inoltre, il diritto all’indennità non me lo sono certamente attribuito io ma mi è stato riconosciuto dall’assemblea dei soci e segnatamente dalla Regione Sicilia. Rivendico con orgoglio i risultati raggiunti alla guida di “Sicilia e-Servizi”, avendo salvato nel 2013 la società dal baratro del fallimento e i posti di lavoro dei dipendenti. Rivendico anche di aver fatto risparmiare alla società circa 19 milioni solo nel primo anno in cui sono stato amministratore, e un’altra decina di milioni l’anno negli esercizi successivi. “Sicilia e-Servizi” spendeva tra i 30 e i 50 milioni di euro l’anno prima del mio arrivo, mentre oggi il budget è di 5 milioni e 500mila euro.”
Spese e indennità, il caso Ingroia
Dibattito sulla “Specialità Siciliana” al Cupa
Ad Agrigento, al Consorzio universitario, si è svolto un convegno di studi, promosso da Rubbettino Editore, sul tema: “Origini, evoluzione e prospettive della specialità siciliana”. Le interviste in onda al Videogiornale di Teleacras:
Agrigento, Cupa dopo il Tar
Il recente pronunciamento del Tribunale amministrativo regionale, che ha disposto la sospensiva delle pretese economiche dell’Università di Palermo verso il Consorzio universitario di Agrigento, rappresenta una capiente bombola d’ossigeno per i vertici del Polo universitario agrigentino, impegnati in una disperata e affannosa corsa verso il recupero e il rilancio del Consorzio, a fronte di tanti ostacoli che da tempo si susseguono a danno delle prospettive di garanzia del diritto allo studio degli agrigentini e non solo.
L’Università di Palermo, a parte la pretesa di circa 9 milioni di euro di debito pregresso, ha già cancellato alcuni corsi didattici basilari ad Agrigento. E come se ciò non bastasse, altri pericoli si profilano all’orizzonte nell’ambito dell’esame della legge Finanziaria all’Assemblea regionale.
Infatti, secondo quanto disposto dal testo della legge di stabilità 2017, i Consorzi universitari siciliani saranno costretti a sobbarcarsi anche le spese di trasferta e soggiorno dei docenti provenienti dalle sedi centrali, e ciò, come già denunciato più volte dai sindacati, si tradurrebbe in un colpo di grazia per le strutture più deboli e precarie, come lo è il Consorzio universitario di Agrigento.
Dunque si lavora per tentare di invertire la rotta di collisione e il collasso di un polo didattico la cui soppressione costringerebbe ancora di più Agrigento e la provincia ai margini sociali ed economici dell’intera nazione, come è già puntualmente testimoniato dalle classifiche dei più autorevoli quotidiani economici nazionali
Le Interviste sono in onda oggi 7 Marzo al Videogiornale di Teleacras.
“Riordino”, Polizia ancora in piazza
Ad Agrigento, innanzi alla Questura, in occasione di una giornata nazionale di mobilitazione, ha appena manifestato il sindacato della Polizia di Stato, Silp Cgil, per modificare il testo di riforma, sotto esame del Parlamento, per il riordino interno delle carriere, e paventando il rischio sicurezza per i cittadini qualora perduri la condizione di disordine denunciata dai sindacati di categoria. Adesso un’altra sigla sindacale di peso, l’Ugl, annuncia una seconda iniziativa di protesta, ancora in ambito nazionale, venerdì prossimo, 10 marzo. Manifestazioni organizzate si svolgeranno innanzi alla sede del ministero dell’Interno a Roma, e poi nei pressi delle Questure e dei Dipartimenti di Polizia. La segreteria nazionale dell’Ugl spiega: “L’azione di contrasto e di proposta dell’Ugl Polizia si sposta dal tavolo sindacale alle piazze ed ai palazzi istituzionali, e durerà per mesi fino all’approvazione finale del decreto di riforma del settore. E, se non cambieranno le cose, anche dopo con l’organizzazione di ricorsi. Non lasceremo nulla di intentato per cambiare questo fallimentare progetto. Non ce lo saremmo mai aspettato, eppure, nonostante le risorse stanziate, il 10 marzo ci obbligano a scendere in piazza per fare entrare dentro i palazzi del potere la rabbia dei poliziotti che da anni aspettavano una vera riqualificazione e che, invece, si sono visti rapinare delle legittime aspettative restando vittime di fuoco amico. Faremo sentire il nostro malcontento, evidenziando anche le opportune proposte di modifica di una riforma che solo in parte ha accolto le richieste che abbiamo formulato con insistenza all’Amministrazione nel corso di tanti mesi di trattative. In questa ottica stiamo programmando una serie di iniziative che ci consentano di agire su più fronti per fare in modo che da qui a maggio, quando verosimilmente verrà emanato il decreto, gli aspetti del riordino che non condividiamo siano modificati. L’obiettivo di queste giornate di dissenso è lanciare un forte segnale all’Amministrazione ed alla classe politica per far loro comprendere quanto sia vasto il malcontento dei colleghi.”
Festival “I Bambini del Mondo”, conclusione al teatro Pirandello
Questa sera, martedì 7 marzo, ad Agrigento, al Teatro Pirandello, alle ore 20.30, in programma il Festival conclusivo dei “Bambini del Mondo” e il conferimento del premio Claudio Criscenzo. Si tratta dunque dell’evento che conclude il Festival dei “Bambini del Mondo”, che, come secondo tradizione, ha inaugurato l’edizione 2017 del “Mandorlo in Fiore”. In proposito, al Videogiornale di Teleacras è in onda un’intervista al presidente del Festival, Giovanni Di Maida.
Favara, al Castello Chiaramonte in mostra Letizia Lo Monaco
A Favara, domani, mercoledì 8 marzo, al Castello Chiaramonte, alle ore 16.30 sarà inaugurata una personale di pittura dell’artista Letizia Lo Monaco, intitolata “Il brutto anatroccolo. L’esilio e il ritorno al sé”. L’iniziativa è promossa dalla Farm Cultural Park, dalla Fidapa e dal Comune di Favara. In proposito, un’intervista alla stessa Letizia Lo Monaco è in onda oggi al Videogiornale di Teleacras.
Agrigento, Carlisi e Palermo proporranno la sfiducia contro Catalano
Le capigruppo consiliari di Sicilia Futura e del Movimento 5 Stelle di Agrigento, Nuccia Palermo e Marcella Carlisi, annunciano che a giugno prossimo proporranno la mozione di sfiducia contro la presidente del Consiglio comunale, Daniela Catalano. Nuccia Palermo e Marcella Carlisi sostengono che la Presidenza del Consiglio ha loro comunicato informalmente che durante il periodo della Sagra del Mandorlo in fiore è consuetudine non convocare il Consiglio Comunale. La Palermo e la Carlisi affermano: “Il 21 marzo era stato stabilito un Consiglio con oggetto il famoso Piano regolatore, tema caldo ed importante per la nostra città. E’ assurdo e poco comprensibile che questa Presidenza, invece di stimolare il Consiglio a lavorare di più, viva di consuetudini errate e così poco produttive.”