Domenico Falzone, di Licata, già consigliere provinciale di Agrigento della “Margherita”, e già candidato a sindaco di Licata, è il nuovo direttore dell’Inps di Agrigento. Domenico Falzone subentra a Gerlando Piro, che è stato trasferito a Catania. Falzone ha lavorato fino ad oggi a Caltanissetta, come direttore dell’Inps nissena dal 2009. E il sindacato provinciale della Uil interviene a commento dell’incarico a Falzone e afferma: “In continuità con le importanti iniziative portate avanti dal direttore uscente Gerlando Piro, l’auspicio della Uil è che sia potenziata l’attenzione dedicata alle esigenze dei cittadini della provincia che si rivolgono all’istituto di previdenza nelle sue diverse articolazioni territoriali, per il miglioramento dei servizi con l’ottimizzazione dei tempi di evasione delle prestazioni richieste.”
E il deputato nazionale del Partito Democratico, Tonino Moscatt, esprime apprezzamento a seguito della nomina di Domenico Falzone a nuovo Direttore dell’Inps di Agrigento. Moscatt afferma: “Grazie al suo bagaglio di esperienze e alla serietà dimostrata negli anni in qualità di funzionario, il neo Direttore della sede di Agrigento dell’Inps darà sicuramente un ottimo contributo. Falzone rappresenta la persona più adatta a guidare la sede di Via Picone, avendo sempre dimostrato grande competenza e professionalità. A lui rivolgo i migliori auguri di buon lavoro.”
Domenico Falzone subentra a Piro alla guida dell’Inps di Agrigento
A Palma di Montechiaro atteso il commissario La Mattina
Al Comune di Palma di Montechiaro, dopo le dimissioni dell’ex sindaco Pasquale Amato, è stato designato il commissario che reggerà l’ordinaria amministrazione dell’Ente fino alle prossime elezioni amministrative. Si tratta di Antonino La Mattina, il cui insediamento nel Paese del Gattopardo è atteso la prossima settimana. La Mattina sarà presente a Palma almeno due giorni a settimana, e ha già lavorato al Comune palmese come commissario straordinario tra l’ottobre del 2004 e il giugno del 2005, dopo la sfiducia al sindaco Gaetano Falsone. In quel tempo approvò il Piano regolatore generale di Palma, ancora in vigore.
Comitini, presunti abusi edilizi, chiesta assoluzione per sette imputati
La Procura della Repubblica di Agrigento, tramite la pubblico ministero, Silvia Baldi, a conclusione della requisitoria, ha invocato l’assoluzione di sette imputati per la costruzione di un palazzo di 3 piani ritenuto abusivo a Comitini. Si tratta di Alfonso Gentiluomo, 37 anni, del fratello Giovanni, 44 anni, e poi Francesco Rotolo, 50 anni, Giuseppe Sprio, 51 anni, Angela Ivana Minnella, 43 anni, Luigi Virone, 60 anni, e Rosario Monachino, 59 anni. I sette sono sotto processo, a vario titolo, per abuso d’ufficio e violazione della normativa edilizia. Tra gli altri, Alfonso Gentiluomo è il proprietario e committente delle opere, Francesco Rotolo è il progettista, Giovanni Gentiluomo è il dirigente dell’Ufficio tecnico comunale di Comitini ed è fratello di Alfonso Gentiluomo al quale è stato concesso il permesso a costruire.
Agrigento, condannati quattro posteggiatori abusivi ritenuti mendaci
Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, sono stati condannati dal Tribunale quattro imputati, posteggiatori abusivi, giudicati in abbreviato allorchè avrebbero testimoniato il falso negando di essere stati costretti, con minacce e violenza, a versare una parte degli incassi ad esponenti mafiosi di Villaseta. In particolare, la giudice per le udienze preliminari, Alessandra Vella, ha inflitto 2 anni di reclusione a Calogero Meli, 50 anni, poi 1 anno e 4 mesi a Giuseppe Stagno, 41 anni, e poi 10 mesi ciascuno a Vincenzo Melilli, 54 anni, e Antonino Perna, 36 anni.
Giuseppe Burgio chiede una misura cautelare alternativa al carcere
L’imprenditore agrigentino, Giuseppe Burgio, 52 anni, arrestato dalla Guardia di Finanza lo scorso 28 ottobre 2016 per bancarotta fraudolenta, ha chiesto, tramite il proprio difensore, l’avvocato Carmelita Danile, la concessione di una misura cautelare alternativa al carcere. La difesa si è rivolta alla Cassazione, che si pronuncerà nel merito della richiesta il prossimo 28 marzo. Burgio è indagato nell’ambito dell’inchiesta della Guardia di Finanza e della Procura di Agrigento cosiddetta “Discount”, che ruota intorno al fallimento, in danno dei creditori, di 4 società, tra il dicembre 2011 e l’ottobre del 2012.
Cattolica Eraclea, invocati 12 anni di carcere per romeno che avrebbe abusato della nipotina
Ad Agrigento, al palazzo di giustizia, la pubblico ministero, Alessandra Russo, a conclusione della requisitoria, ha invocato 12 anni di carcere a carico di un uomo di 45 anni, originario della Romania e residente da tempo a Cattolica Eraclea, detenuto dal 2 febbraio 2016 perché avrebbe abusato sessualmente della nipote minorenne per almeno 5 anni, figlia di sua sorella. La stessa sorella, ossia la madre della piccola, sarebbe stata complice del fratello, perché avrebbe saputo e taciuto, non opponendosi. Ecco perché a carico della donna la Procura di Agrigento ha chiesto 9 anni di reclusione. L’inchiesta è stata avviata a seguito di un esposto dei Servizi sociali del Comune di Cattolica Eraclea, che sarebbe stato alimentato anche dalla denuncia di un parente dei due imputati. La vittima adesso ha 14 anni di età ed è stata affidata ad un centro d’accoglienza per minori, e agli inquirenti ha descritto le violenze e gli abusi che avrebbe subito. Il romeno, avvertito dalla sorella dell’interrogatorio della figlia, sarebbe stato intenzionato a fuggire all’estero, ma è stato arrestato in tempo.
Vacanze forzate causa topi
Resta chiusa fino al 7 marzo la scuola d’infanzia “Lauricella” di Racalmuto per la presenza di topi. Qualche giorno addietro l’istituto è stato chiuso proprio per un intervento di derattizzazione e una pulizia straordinaria ma pare che le tracce dei roditori siano state nuovamente avvistate in sala mensa e nelle aule.
Dopo la protesta dei genitori, che hanno lamentano le condizioni in cui versa la scuola, il primo cittadino Emilio Messana, insieme ai componenti dell’ufficio comunale Ecologia, la dirigente scolastica, Rosa Pia Raimondi e il personale dell’Asp, ha visionato i locali, ordinando il monitoraggio interno ed esterno della scuola con trappole e misure di sicurezza.
Tutti a lavoro nel rispetto ciascuno della propria competenza e responsabilità, affinchè vengano seguite tutte le procedure, gli interventi e i controlli necessari al fine di non costringere i bambini in situazioni carenti dal punto di vista igienico sanitario. L’Amministrazione comunale c’è ed è dalla parte di chi vuole che i bambini studino in un ambiente pulito e sicuro, rassicurando anche i genitori.
Ascoltiamo nel merito il sindaco Emilio Messana, che abbiamo raggiunto telefonicamente spiegandoci come si sta procedendo.
L’Intervista al Sindaco Messana è in onda oggi 2 Marzo al Videogiornale di Teleacras.
“Ouster”, sequestro beni
In quel tempo, il 13 dicembre 2012, la Polizia e la Direzione distrettuale antimafia hanno arrestato a Licata 6 persone, denunciandone alcune altre, indagate, a vario titolo, di estorsione aggravata dal metodo mafioso e intestazione fittizia di beni, nell’ambito dell’inchiesta cosiddetta “Ouster”, che, tradotto dall’ inglese, è imposizione, il pizzo da pagare imposto a commercianti e imprenditori, ed è anche estromissione, espropriazione, come estromettere il titolare di un’azienda per appropriarsene. E, in sintesi, si tratta delle contestazioni di reato agli inquisiti. Poi, il 22 aprile 2015 il Tribunale di Agrigento ha emesso la sentenza di primo grado. Tre condannati : 8 anni e 4 mesi di reclusione a Pasquale Antonio Cardella, 65 anni di età, presunto riferimento di Cosa Nostra a Licata. 6 anni e 6 mesi ad Angelo Occhipinti, 61 anni. E 6 anni a Giuseppe Galanti, 57 anni. Il giorno dopo la sentenza, il 23 aprile 2015, a Licata la Polizia ha compiuto un gesto di testimonianza simbolico e concreto. Il capo della Squadra mobile di Agrigento, Giovanni Minardi, e il dirigente del Commissariato di Licata, Marco Alletto, hanno passeggiato nel centro cittadino insieme all’imprenditore Francesco Urso, che è stato il più rilevante testimone d’accusa nelle indagini “Ouster”. E la commissaria, all’epoca, del Comune di Licata, l’ex deputato e sindaco di Naro, Maria Grazia Brandara, ha consegnato una targa con un elogio a Francesco Urso, e ha incaricato il dirigente del settore Finanze del Comune di Licata di predisporre un regolamento per esentare Francesco Urso, e altri che ne seguiranno le impronte, dal pagamento dei tributi locali. Poi, l’8 maggio 2016 la Corte d’Appello di Palermo ha modificato, in parte, la sentenza del Tribunale di Agrigento. Pasquale Antonio Cardella, difeso dall’avvocato Lillo Fiorello, è stato assolto dal reato di estorsione a danno di Francesco Urso, “perché il fatto non sussiste”, è stato scarcerato e di nulla sarà debitore verso le Parti civili. Ebbene, nonostante ciò, e nelle more del giudizio in Cassazione, i Nuclei di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Palermo e Agrigento, su ordine della Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Agrigento, hanno sequestrato a Pasquale Cardella beni per un valore di oltre 1 milione e 800mila euro, tra decine di rapporti finanziari, un villino e 9 terreni. E poi 7 aziende, tra imprese di costruzione, trasporto merci e frantumazione di pietre, con sede a Licata e nella provincia di Prato. La Guardia di Finanza spiega che “sebbene il processo sia ancora in fase di definizione, le indagini svolte dai finanzieri hanno posto in evidenza la pericolosità del Cardella, definito dalla Procura della Repubblica di Palermo, nell’ambito del procedimento di prevenzione, come elemento di spiccata capacità delinquenziale nel contesto dell’associazione criminale denominata Cosa Nostra.”
Nello Hamel su novità Piano regolatore di Agrigento
Novità sono emerse nell’ambito della procedura di attuazione del Piano regolatore generale di Agrigento. Ascoltiamo in proposito il consigliere comunale, Nello Hamel, al microfono del Videogiornale di Teleacras.